A distanza di due anni dal rilascio su PC e Xbox One, The Deer God approda anche sulla console di Sony. Scopriamolo in questa recensione!
Il titolo di Crescent Moon Games ci propone un’avventura pixel art, scandita da ottimi giochi di luce. The Deer God si presenta con particolari meccaniche che miscelano un platform con tratti caratteristici dell’endless runner ad elementi di titoli RPG/rougelike, senza tralsciare un tocco di survival.
Il titolo è disponibile oltre che per PC, Xbox One e PlayStation 4 anche per Android e iOS.
Una questione di karma
In The Deer God vestiremo i panni di un cacciatore dal grilletto facile che non esita a sparare ad ogni cosa che si para al suo cospetto. Ma non tutto va come previsto e, durante una battuta di caccia, il nostro bracconiere muore attaccato da un branco di lupi. Al suo arrivo nel regno dei cieli sarà accolto dal Dio Cervo, che penserà bene di farlo reincarnare nelle vesti di un tenero cerbiatto. Il suo compito sarà quello di redimersi dai propri peccati, facendosi strada tra numerosi pericoli e animali feroci, svolgendo le missioni e prestando attenzione al karma. A questo proposito nel menù potremo trovare una barra del karma divisa fra moralità positiva e moralità negativa. Attaccando creature ostili (come serpenti, rinoceronti o scorpioni) ci si procura karma positivo, uccidendo invece quelle amichevoli si ottiene karma negativo.
A seconda della propria inclinazione si potranno sbloccare dei poteri, come ad esempio la possibilità di sparare fiammate dalle corna o un richiamo che convince gli animali ostili a non attaccare, nonché una serie di oggetti che risulteranno molto utili nel corso del gioco. Se sfortunatamente morirete, perderete il vostro personaggio e ripartirete da un suo discendente, dovendo nuovamente crescere e recuperare le abilità che avevate acquisito. Il gioco non è troppo duro sotto questo punto di vista, perché in modalità normale offre la possibilità di ritornare in vita sul posto. Nel caso invece non ci fosse alcun discendente da controllare, anche qui entra in gioco il karma: coloro che avranno il karma positivo si reincarneranno di nuovo in un cervo, mentre coloro che avranno il karma negativo rischiano di risvegliarsi nel corpo di una creatura secondaria, come un piccolo coniglietto o un serpente.
Non mancheranno ovviamente gli incontri con dei boss, che risultano più impegnativi da battere rispetto ai normali nemici, ma che non creano poi troppi problemi. Inoltre è possibile affrontare la campagna single-player in modalità co-op, rendendo così più semplice e piacevole l’esperienza di gioco.
Comparto grafico e sonoro
L’aspetto grafico retrò riesce a convincere sopratutto grazie ai suoi fantastici giochi di luce (in particolare al tramonto e al sorgere del sole), con scenari mozzafiato e dettagli meravigliosi; tuttavia questa piacevole visione, che rende il gioco gradevole e alternativo nella rappresentazione, non permette sempre di distinguere tutti gli elementi presenti su schermo.
Impeccabile il comparto audio: una colonna sonora rilassante e coinvolgente ci accompagnerà durante le nostre avventure.
The Deer God ruota attorno a riflessioni profonde, offrendo un’esperienza di gioco molto particolare
Nonostante la sessione di gioco sia davvero breve, The Deer God riuscirà a farvi divertire regalandovi un’esperienza di gioco abbastanza rilassante. Anche se all’inizio il titolo potrà sembrare un po’ complicato, nel momento in cui prenderete familiarità con i comandi e con il vostro alter ego, vedrete che l’esperienza di gioco diventerà via via più semplice e piacevole.
Il titolo non punta certamente sulla difficoltà estrema per intrattenere, ma si sofferma su riflessioni più profonde che ruotano attorno al concetto di karma.
Un buon indie e un ottimo lavoro da parte di Crescent Moon Games. The Deer God è di certo un titolo che consigliamo di provare.
Punti a favore
- Storia interessante e originale
- Giochi di luce fantastici
- Possibilità di potenziare il proprio cervo
- Comparto sonoro rilassante
Punti a sfavore
- Esperienza di gioco troppo breve
- Boss fin troppo semplici da battere
- Prezzo discutibile
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