È da un po’ di tempo che stiamo provando Wreckfest su PS4, andiamo a vedere se ci ha convinti, o meno, nella nostra recensione
Di giochi d’auto non ne escono poi così tanti e, purtroppo, solo una minima parte di quelli che approdano sugli scaffali si rivelano davvero degni di nota. Questo accade principalmente per la carenza del fattore centrale che dovrebbe accomunare ogni videogame: il divertimento.
A vari mesi di distanza dal suo arrivo su console, abbiamo testato quello che si è rivelato una vera e propria scoperta nel modo dei titoli corsistici: Wreckfest. Scoprite se la sua natura distruttiva è riuscita a convincerci al 100%, nella nostra recensione completa!
Si salvi chi può!
Wreckfest non è un gioco di corse convenzionale. I riflettori, infatti, sono puntati sul danno e sulla distruzione dei mezzi disponibili. Questo permette al titolo di essere estremo, con sfide fuori di testa e soprattutto variegate. Gettate queste basi, andiamo a scoprire quelle che sono le modalità disponibili del titolo sviluppato da Bugbear Entertainment.
Avviato il gioco, avremo davanti a noi le classiche sfide da poter personalizzare, la modalità multigiocatore online, le varie opzioni e la modalità “carriera“. Quest’ultima salta subito all’occhio ed è infatti la prima che siamo andati a testare. Divisa in cinque “tornei”, questa modalità racchiude in essa una miriade di sfide diverse tra loro, con obiettivi e mezzi differenti. Questa differenza tra le gare non fa che aumentare il divertimento dato che ci troviamo ad affrontare situazioni sempre diverse tra loro.
Tuttavia, vi è la mancanza di una vera e propria narrazione, la quale potrebbe sembrare superflua in un titolo come questo, ma in realtà aiuterebbe a digerire meglio la sfilza di gare da affrontare.
Tra le varie corse disponibili abbiamo (ovviamente) i demolition derby, le “classiche” corse che ci vedranno catapultati su tracciati fatti di fango, asfalto e cattive intenzioni, oltre a sfide più particolari, nelle quali potremo guidare i classici mezzi d’uso quotidiano quali mietitrebbia, divani, bus e molto altro!
Ma un po’ di distruzione qua? – Recensione Wreckfest
Come accennato in precedenza, la distruzione è la vera padrona del titolo. Difatti, chi ha sviluppato Wreckfest ha anche creato FlatOut 1 e 2, nei quali i perbenisti non erano i benvenuti. Certo, per avere queste premesse, però, il sistema di danni ai veicoli e la fisica di gioco dovrebbero quantomeno essere appaganti, e dannazione se lo sono!
Ogni auto e mezzo disponibile (nel non così vasto elenco) risponde in maniera differente ai comandi. La sensazione di pesantezza o leggerezza alla guida viene emulata davvero bene, così come il cambiamento di aderenza tra sterrato e asfalto. Benché non si possa definire un titolo simulativo, la fisica di Wreckfest gli permette di avere un’impronta nettamente meno arcade del solito. Ogni speronamento ed incidente provoca qualcosa al mezzo che, nei casi peggiori, si trasforma in una scatoletta, perde le ruote o prende fuoco, rendendo impossibile la conclusione della gara.
Il videogame non permette un approccio pulito alle gare, anzi invoglia il giocatore a guidare in modo sporco poiché gli avversari tenteranno di devastare la nostra auto non appena potranno. Quello che adotta l’IA è un comportamento basato sulle brutte intenzioni e la maleducazione, rendendo le sfide davvero ardue. Così ardue che delle volte abbiamo dovuto ritoccare le opzioni e regolare la difficoltà dato che il mix fisica semi-realistica unita agli avversari ostici ci ha reso più di qualche gara davvero ingestibile: lato positivo per chi cerca delle sfide impegnative.
In Wreckfest è presente un sistema di progressione a livelli. In base a ciò che accadrà nelle gare verremo ricompensati con più o meno punti esperienza, ma non sarà necessario vincere per ottenerli. Ci è capitato, infatti, di ottenere più punti esperienza in una gara che ci ha visti venire demoliti rispetto ad un’altra nelle quale eravamo riusciti ad ottenere la prima posizione. Questo perché nel primo esempio siamo riusciti a speronare più auto, rendendo il tutto più spettacolare.
Alla guida con pad alla mano – Recensione Wreckfest
Aumentando il nostro livello sbloccheremo pezzi prestazionali, estetici e ulteriori mezzi da poter acquistare nel negozio del gioco. Ebbene sì, anche qui è presente l’aspetto personalizzazione, purtroppo davvero basilare e scarno. Carino, invece, il poter aggiungere pezzi di carrozzeria ai mezzi, in modo da rinforzarli, appesantendoli più o meno e agendo con un minimo di strategia. Come abbiamo già accennato, le sensazioni pad alla mano sono al top e migliorano in caso disattivassimo gli aiuti alla guida, con cambio manuale e implementazione della frizione.
Parliamo, ora, del comparto artistico che caratterizza il titolo. Partiamo da ciò che non convince, anche se contro le nostre abitudini. Diciamo che, in generale, Wreckfest (almeno su PS4) non gode di una grafica eccezionale. Tutto ciò che compone il background è abbastanza lineare e scarno di dettagli. I mezzi disponibili, tuttavia, sono realizzati egregiamente, così come gli scontri e i danni a questi ultimi. La maggior parte dei pezzi di carrozzeria rimarrà sul tracciato una volta che gli incidenti avverranno e la semplicità visiva dei tracciati è di sicuro un escamotage degli sviluppatori per non incorrere a troppi rallentamenti.
Rallentamenti che su PS4 liscia abbiamo riscontrato eccome. Specialmente nei demolition derby, laddove vi sono un sacco di modelli a schermo, è spesso successo che gli FPS diminuissero drasticamente. Un altro dei problemi del titolo risiede nei caricamenti non così rapidi, che spesso risultano tediosi.
Una delle mancanze principali di Wreckfest è quella del multiplayer in locale. In un gioco di corse è quasi doveroso inserire lo split screen, specialmente in questo, poi, dove l’epicentro è rappresentato dalla distruzione. Lo split screen comporterebbe un inevitabile aumento delle risorse impiegate, diminuendo la fluidità generale già non eccelsa. Tuttavia, in un epoca nella quale i videogames che permettono di condividere l’esperienza con un compagno vicino a sé scarseggiano, trattandosi di un gioco d’auto è senz’altro negativo.
Tiriamo le somme
Concludiamo questa recensione di Wreckfest, riassumendo i nostri pareri. Il titolo sviluppato da Bugbear Entertainment ci ha tutto sommato convinti. Il divertimento che riesce a regalare è davvero tanto e abbiamo apprezzato molto sia la fisica che il sistema di danni. Peccato per la mancanza del multiplayer in locale che avrebbe di sicuro garantito un punto in più al titolo, tuttavia vi è quello online, quindi non ce la sentiamo di penalizzarlo poi più di tanto.
Se cercate un titolo corsistico che vi diverta, a metà tra arcade e simulazione, e che allo stesso tempo non sia così semplice, Wreckfest fa per voi!
Punti a favore
- Divertente
- Ottima fisica e sistema di danni
- Vari tipi di sfide disponibili
- Veicoli pochi ma buoni
Punti a sfavore
- Cali di FPS
- Mancanza del multiplayer in locale
- Mancanza di una vera e propria trama nella carriera
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