Abbiamo avuto modo di scoprire gli oscuri segreti celati in White City e siamo pronti a dire la nostra su White Shadows in questa recensione
In questa recensione andremo a descrivere l’esperienza vissuta con White Shadows, platformer cinematografico fortemente d’atmosfera sviluppato dallo studio tedesco Monokel, risultando il loro gioco d’esordio sul mercato videoludico. Il titolo è disponibile su PC (Steam), Xbox Series S/X e PS5 dal 7 dicembre 2021, presentandosi come un’esperienza cupa, disturbante, con lo scopo di immergerci in un mondo senza luce, sprofondato nell’oscurità. Il titolo si ispira a giochi famosi come LIMBO e INSIDE, pronto a segnare i cuori dei giocatori ma soprattutto le menti, dovendo interpretare e riflettere quello a cui andremo incontro e cosa vuole trasmetterci il gioco in maniere indiretta.
Un mondo silente in bianco e nero
Inizieremo questa recensione parlando della storia di White Shadows, uno degli aspetti più importanti di quest’opera, visto il focus degli sviluppatori nel voler trasmettere un forte messaggio ai giocatori. Con la sparizione della luce naturale per cause ignote, la nostra protagonista Ravengirl, umanoide con sembianze da corvo, dovrà affrontare una metropoli avvolta nell’oscurità di nome White City, ricca di pericoli e oscure realtà ignote agli abitanti antropomorfi. Solo la luce artificiale riesce a illuminare questo mondo in rovina, generata grazie alla forza-lavoro presente nelle fabbriche di batterie. La ragazza è sola, senza un vero obiettivo ben definito, cerca disperatamente di sopravvivere in un mondo dominato da temibili lupi e ratti, pronti a sottometterla.
Possiamo affermare che White Shadows non è un’opera leggera, venendo subito avvertiti che presenta forti tematiche tra cui: razzismo, violenza, schiavitù, suicidio e xenophobia. Queste tematiche sono raccontate egregiamente grazie a una narrazione ambientale, senza alcun dialogo esplicativo, in modo da interpretare con i nostri occhi il mondo distopico di White City. L’avventura sarà ricca di eventi mostrati in background senza alcuna conversazione, risultando un’esperienza puramente visiva dove bisogna prestare attenzione al minimo dettaglio. Il tacito ne fa da padrone, ricordando i film muti in bianco e nero degli anni venti in cui i personaggi che popolano White City mostrano il funzionamento di questa società malata solamente tramite le loro azioni.
Non solo il mondo di gioco racconta come funziona la vita in questo sistema, ma anche gli enigmi, pur non essendo molti, sono studiati in maniera intelligente che mostrano nuovi dettagli sul funzionamento della società. Incontreremo parecchi messaggi di propaganda riguardo l’uguaglianza tra le varie razze di animali, capendo subito dopo l’illusione di determinate affermazioni che nascondono un sistema di classi sociali ben rigido, basato su un’ideologia violenta. Non andando troppo nel dettaglio, il gioco vuole chiaramente trasmettere una critica sociale di un mondo distopico surreale, con parecchie similitudini alla nostra triste realtà d’oggi.
Per fortuna, gli sviluppatori hanno aggiunto anche dei momenti di ironia per spezzare la tensione, ritrovandoci in scene come spettacoli del circo o serie televisive comiche. Inoltre, il tutto è condito con l’utilizzo della filigrana cinematografica, facendo sentire il protagonista non partecipe della propria vita, bensì sentendosi una marionetta presente in un’opera di finzione televisiva. Durante la nostra avventura verremo bombardati da spot pubblicitari dal tono apparentemente allegro, con simboli ed elementi singolari, aumentando i dubbi su cosa sia reale o finzione. In conclusione possiamo definire la storia di White Shadows come un racconto a tratti allegorico, riuscendo ad alleggerire e bilanciare la forte negatività trasmessa, mescolandola con l’ironia teatrale.
Continua a saltare, non ti fermare – Recensione White Shadows
White Shadows presenta un gameplay molto semplificato, utilizzato principalmente da tramite per seguire gli eventi della storia. Grazie a un mix tra elementi platformer 2D ed enigmi ambientali immediati, il titolo scorre piacevolmente senza troppi intoppi, mettendo in primo piano le vicende che accadono a White City. Questa scelta di rendere il gameplay semplice e scorrevole funziona per la tipologia di gioco, ma rispetto a titoli come LIMBO e INSIDE, risulta fin troppo semplificato, rendendolo a tratti quasi un walking simulator con un livello di sfida decisamente basso. Un maggiore focus sugli enigmi, aumentandoli e rendendoli più elaborati, avrebbe aiutato a rendere il gameplay più vario e con una maggiore sfida, regalando un’esperienza più coinvolgente lato ludico.
La nostra protagonista avrà pochissimi modi per sfuggire alle insidie della metropoli, molto spesso la fuga risulterà la scelta migliore, visto che potrà principalmente saltare, abbassarsi e interagire con scatole e leve per risolvere qualche enigma. Anche per quanto riguarda la durata, il gioco non riesco a eccellere, anche se considerando la natura del titolo è normale che non duri molte ore.
Paragonandolo a giochi dello stesso tipo, due ore scarse per completarlo non risulta in linea, lasciandoti un certo amaro in bocca. Completando l’opera si avrà comunque un bel ricordo del viaggio vissuto a White City, ricordando maggiormente l’impatto emotivo trasmesso piuttosto che l’intrattenimento videoludico, innescando un desiderio di perdervi ulteriormente in quel mondo oscuro e affascinante.
La strada verso la luce promessa – Recensione White Shadows
Continuando la recensione di White Shadows, la direzione artistica risulta uno degli aspetti più riusciti del titolo, regalando certi scorci suggestivi che non vi dimenticherete facilmente. White City è bellissima, seppur inquietante, ha un fascino tutto suo grazie all’ottimo utilizzo del bianco e nero, accompagnato da svariate tonalità di grigio che aggiungono profondità e dettagli a tutti gli elementi degli scenari. La città è fredda, metallica, piena di macchinari imponenti, si respira un’atmosfera steampunk ovunque con palazzi scheletrici perfettamente in linea con il tono del titolo. Le ottime inquadrature in continuo movimento riescono a risaltare anche il minimo dettaglio in lontananza, rendendo il tutto estremamente immersivo.
La luce è uno degli elementi chiave dell’opera, sia per quanto riguarda la storia ma anche per le ambientazioni, infatti molti elementi a neon bianco faranno da contrasto rispetto al grigiume che ci circonda, dando maggiore focus a insegne, messaggi di propaganda ed elementi di rilievo utili per la trama. Non per caso il titolo si chiama White Shadows, dove il contrasto tra bianco e nero gioca un ruolo fondamentale per creare l’ambientazione tetra del titolo.
Proseguendo l’avventura entreremo sempre più verso il nocciolo di questa società contorta, con un continuo cambio di ambientazioni molto simili artisticamente. A primo impatto possono risultare ripetitive, invece riescono a diversificarsi tra loro grazie al continuo cambio di scenari sempre più scioccanti. Pur risultando tutto in bianco e nero, non avremo mai una sensazione di già visto o comunque ripetitivo e poco ispirato. Gli sviluppatori sono riusciti a dare profondità a uno stile artistico a tratti limitato, mostrando una notevole bravura sotto questo aspetto considerando che è il loro primo progetto realizzato.
Un fascino luminoso che ti risucchia – Recensione White Shadows
La colonna sono di White Shadows regala emozioni ad ogni traccia, passeremo da suoni ambientali inquietanti di rumori metallici fino all’utilizzo della musica classica, in perfetta armonia con il mondo di gioco. Uno dei momenti più memorabili è stato sentire il Danubio blu di Strauss andare a ritmo con i movimenti di alcuni impianti di fabbrica, dando un’enfasi sublime mentre li visitiamo. L’accompagnamento musicale è mescolato perfettamente con la direzione artistica, regalando sensazioni diverse a seconda degli scenari tra inquietudine, forte tensione e claustrofobia.
Tecnicamente il titolo presenta alti e bassi, probabilmente dovuti dalla grandezza del team di sviluppo abbastanza ridotta. Nulla di preoccupante che compromette la resa finale del gioco, però se si presta attenzione ad alcuni dettagli come i modelli dei personaggi o animazioni non risultano pulite. È capitato di vedere dei modelli poligonali, ad esempio dei topi, non molto rifinite, con sbavature e compenetrazioni non realistiche.
Anche alcune animazioni, sempre dei personaggi di scena risultano ogni tanto scattose, come se mancasse qualche frame. Nel complesso queste pecche non hanno rovinato l’esperienza di gioco ma sono aspetti da tenere conto visto che sono facilmente notabili. La rifinitura di un’opera risulta un passo cruciale per esperienze corte ma intense come questa.
In conclusione, la fine del viaggio
La nostra recensione di White Shadows si conclude qui ed è il momento di tirarne le somme. Difficilmente avrete modo di vivere un’esperienza simile regalata da questo titolo, seppure molto breve, riesce a regalare ambientazioni suggestive e tratta tematiche molto difficile in maniera efficace. I molteplici messaggi alla fine dell’avventura risultano chiari e riescono emotivamente a toccare il cuore del giocatore, pur non essendo troppo diretti, lascando spazio alla libera interpretazione.
Pur non essendo ai livelli di LIMBO e INSIDE, soprattutto per quanto riguarda il gameplay e lato tecnico, White Shadows è un titolo assolutamente da recuperare per gli amanti del tetro e chi desidera riflettere su tematiche delicate, spesso difficili da trattare nei media per paura di smuovere qualcosa di troppo grosso. In un mondo contemporaneo pieno di ferite oscurate, White Shadows usa la luce per scoperchiare certi fardelli della nostra società, ma siamo sicuro che la luce sia la soluzione a tutto..?
Cosa ne pensate di questa recensione? Recupererete White Shadows? Fatecelo sapere nei commenti e rimanete sul nostro sito tuttoteK per ulteriori aggiornamenti sul mondo dei videogiochi, e non lasciatevi scappare giochi a prezzi scontati sullo store di Instant Gaming.
Punti a favore
- Atmosfera e mondo di gioco ipnotici
- Narrazione funzionale e creativa
- Il messaggio della trama riesce a lasciare il segno
- Direzione artistica evocativa e affascinante
Punti a sfavore
- Gameplay troppo semplificato, zero sfida
- Una durata maggiore non avrebbe guastato
- Tecnicamente da rifinire
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