Ecologia e licantropi si mescolano in questo action rpg targato Cyanide. Andiamo a scoprire insieme Werewolf The Apocalypse Earthblood in questa recensione
Werewolf Earthblood è un action rpg in terza persona sviluppato dalla casa di produzione Cyanide e distribuito da Nacon. Il titolo, disponibile su console e PC, è ispirato all’omonimo gioco di ruolo da tavolo facente parte della saga World of Darkness. La storia vede le avventure di una famiglia di licantropi del nord ovest americano combattere contro un’organizzazione dedita allo sfruttamento petrolifero chiamata Pentex. Andiamo a scoprire insieme il gioco in questa recensione di Werewolf The Apocalypse Earthblood.
All’inizio di tutto ci furono tre forze primigenie
Il Wyld, la prima antica forza dell’universo, creatrice del mondo, è legata al caos e alla natura. La seconda, il Weaver, ha il potere di organizzare, dare ordine alla creatività del Wyld. La terza, il Wyrm, ha il compito di bilanciare le prime due forze. Il Wyrm è considerabile come lo spirito del rinnovamento, rappresentando la sintesi contrapposta a tesi e antitesi, in riferimento alla dialettica hegeliana. Tuttavia, qualcosa è andato storto. Il Wyrm ha iniziato a corrompere i cuori degli uomini e a diventare una pura forza distruttrice, un buco nero dal quale è difficile uscire.
Questo l’incipit di Werewolf Earthblood. La famiglia di licantropi, che vive nei territori a nord ovest degli USA, incarna intuitivamente la prima forza, il Wyld, in contrapposizione alla Pentex, incarnazione del Wyrm. Proprio in questi territori si svolge la battaglia tra Cahal, protagonista del gioco, contro la Pentex, megacorporazione e multinazionale dalle numerose attività, più o meno illegali, dedite all’estrazione di risorse petrolifere.
Dopo un prologo che vede il nostro Cahal allontanarsi dalla sua tribù a causa dell’uccisione di un membro della sua famiglia, la storia segue le vicende, dopo il periodo di cinque anni nel quale Cahal si è riavvicinato alla tribù, della continua lotta fatta di attentati terroristici contro l’organizzazione capeggiata da uno strano individuo chiamato Richard Wadkins. Quest’ultimo nel corso dell’avventura sembra essere la persona dietro ai comportamenti malvagi dell’organizzazione e nasconde un piano segreto che il protagonista è chiamato a sventare.
Le sequenze di infiltrazione nelle varie basi costituiscono la progressione narrativa che porterà Cahal a scoprire i piani dell’organizzazione e di Wadkins riguardo le ricerche sul Wyrm. Andiamo adesso a scoprire il gameplay di Werewolf The Apocalypse Earthblood nel proseguo della recensione.
Un gameplay variegato – Recensione Werewolf The Apocalypse Earthblood
Il gioco si mostra sin da subito per quello che è, un gdr d’azione con meccaniche di progressione che includono skill attive e passive. Il core gameplay si divide in due parti simmetriche (su questo aspetto torneremo in seguito). Da una parte le fasi stealth, che inizieranno di default all’inizio delle missioni e dall’altra le fasi di combattimento, che potranno essere attivate in qualsiasi momento premendo un comando specifico. Qui vedremo Cahal trasformarsi in un feroce lupo mannaro e fare a pezzi orde di nemici.
Nella maggior parte dei casi, le infiltrazioni nei vari laboratori avranno l’unico scopo di andare dal punto A al punto B, seppur giustificate nel cercare una persona scomparsa, rubare dei dati dai terminali o ancora piazzare delle cariche esplosive. Nelle fasi stealth comunque, dovremo evitare il personale militare che pattuglia le varie zone ed evitare di essere scoperti dalle telecamere. In questo avremo la possibilità di trasformarci in un lupo in modo da attraversare i condotti per raggiungere stanze inaccessibili e attivare e/o disattivare porte e telecamere.
Una volta deciso invece di trasformarci in lupo mannaro, il gioco virerà verso toni più caotici, trasformandosi quasi in un musou, ed è qui che cominceremo a menare le mani. In queste fasi vedremo arrivare orde e orde di nemici più o meno forti, da soldati semplici eliminabili con una sola zampata, a nemici con scudo e fucili pesanti. Per arrivare infine a veri e propri boss (alcuni davvero particolari) e mini boss. Durante il combattimento potremo utilizzare un’ampia gamma di abilità, come attacchi dall’alto e colpi caricati.
Inoltre, potremo utilizzare due stance. La prima ci consentirà di essere più agili e rapidi a discapito del danno, la seconda invece ci permetterà di abbattere più facilmente i nemici, ma rallenterà i nostri movimenti e di conseguenza ci esporrà maggiormente ad alcuni tipi di attacchi come quelli ad area. Infine, una volta riempito il relativo indicatore, sarà possibile attivare una modalità “rage” che ci renderà più resistenti e forti.
Pragmatica videoludica – Recensione Werewolf The Apocalypse – Earthblood
Passate in rassegna le differenti possibilità di approccio offerte dal titolo, è bene soffermarsi su un aspetto, ovvero il fatto che il giocatore, davanti a diverse scelte di gameplay, a conti fatti si ritrova nella maggior parte dei casi a rompere la simmetria privilegiando il combattimento a discapito dell’approccio stealth. Questo perché il game design non si dimostra equilibrato. Combattere è infatti, il modo più efficace e veloce per arrivare all’obiettivo. L’aver superato un livello in stealth, non fornisce nessuna ricompensa in termini di ottenimento di punti esperienza o di alcun altro tipo.
A sostenere queste affermazioni sono anche la legnosità e imprecisione delle meccaniche di spostamento, che spesso finiscono per far preferire il puro combattimento a discapito di una partita ragionata e pianificata fatta di aggiramenti ed eliminazioni furtive. Complice anche la scarsa IA dei nemici e un level design sempre anonimo e senza guizzi particolari.
Aspetto tecnico non all’altezza – Recensione Werewolf The Apocalypse – Earthblood: lupi mannari ecoterroristi
Se, tutto sommato, il concept del gioco mostra delle potenzialità, non è questo il caso del suo aspetto tecnico. Il primo impatto con il gioco lascia, sotto questo punto di vista, l’amaro in bocca. Da una parte le animazioni risultano a tratti scattose e a tratti lente, dall’altra, la qualità delle texture e del motore grafico fanno pensare a un titolo indietro di almeno due generazioni.
Considerando anche che per la maggior parte del tempo ci troveremo in ambienti chiusi e spogli, ovvero privi di elementi che li rendano distinguibili l’uno dall’altro, questa sensazione sarà ulteriormente maggiore. Infine, le musiche si dividono in pochissimi brani metal che sottolineano il giusto background delle scene più concitate, ad altre musiche che finiscono per essere blandi e dimenticabili sottofondi.
Scelte cruciali, o quasi
In conclusione, il titolo non mostra alcuni punti di forza se non nel concept. L’idea di poter approcciare la partita in modi diversi e antitetici è buona, così come la sua integrazione con la narrativa, che vede far sfogare la rabbia e il sentimento di vendetta degli uomini lupo contro gli usurpatori della Pentex, corrotti dal Wyrm e distruttori del suolo e della natura. Il titolo inoltre, accenna in una pallida scelta di dialoghi il suo voler essere un gioco di ruolo, ma senza riuscirci se non nel finale, unico momento in cui il giocatore sente che quelle scelte avranno delle conseguenze.
In generale il titolo è debole sotto molti punti di vista, al netto di un paio di boss fight sopra la media, il resto dell’esperienza si riduce a ripulire intere stanze dai nemici senza un vero coinvolgimento del giocatore, tenuto conto anche di un gameplay e di una progressione nelle abilità poco incisive e approfondite. Questo denota non solo una scrittura abbastanza piatta, ma anche poco impegno in fase di game design.
Questa era la nostra recensione di Werewolf The Apocalypse Earthblood, fateci sapere cosa ne pensate nei commenti. Se siete interessati al titolo potete acquistare Werewolf Earthblood o altri giochi qui su Instant Gaming! Per altre recensioni o approfondimenti invece, vi invitiamo a seguire le pagine di tuttoteK.
Punti a favore
- Buona la scelta del doppio approccio alle missioni
- Combattimento divertente
- Buona la scelta di mescolare tematiche ambientaliste con uno stile "metal"
Punti a sfavore
- Impianto tecnico datato
- Ambientazioni ripetitive
- Scarsa IA dei nemici
- Gameplay da migliorare
- Poco senso di progressione
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