WarioWare debutta sulle nostre TV con Nintendo Switch: scoprite nella nostra recensione di Get it Together! se il minigioco vale la candela.
La vera sfida, nello scrivere una recensione per WarioWare: Get it Together!, è passare al ritmo quasi letargico della scrittura (e, anche se speriamo di no, della lettura) dopo il regime al cardiopalma dei vari microgiochi. Si tratta dell’equivalente videoludico di un giudizio culinario apportato ad un vassoio di pasticcini: diversi tra loro, sì, ma alla fine valutati nel loro complesso. La premessa di base della serie dovreste già conoscerla: Wario e i suoi amici sottopongono il giocatore a un fritto misto di esperienze di gameplay differente, che si consumano nel giro di pochissimi secondi.
Tuttavia l’arrivo della serie su Nintendo Switch rappresenta tante, tantissime prime volte per la serie. L’aspetto più lampante è il ritorno del formato originario della saga su console fissa, dopo la parentesi in salsa party game su Nintendo GameCube, il debutto con Smooth Moves su Wii e l’excursus di Game & Wario su Wii U. In secondo luogo, cosa che influirà inevitabilmente sul giudizio finale, è la spintarella verso l’alto per il prezzo. Il costo medio di un gioco per Game Boy Advance si aggirava sui cinquanta euro, ed è a questa cifra che i titoli di prime parti sono tornati dopo aver reso i quaranta la norma su Nintendo 3DS.
“Narra!”
C’è un motivo se, in pieno embargo prima dell’arrivo online di qualsiasi recensione, il leak che ha visto WarioWare: Get it Together! come protagonista parlava di “spoiler di gameplay”. A livello di trama, infatti, che c’è mai da raccontare? Sappiamo benissimo quale sia la vocazione di Wario, e per estensione cosa lo abbia convinto a passare alla programmazione di videogiochi. La ricchezza, d’altronde, non fa ribrezzo proprio a nessuno, e il fulcro (o meglio, il pretesto) narrativo che muove i fili della saga sono i soldi facili. Il fascino del vil denaro ha sedotto Wario e i suoi amici per anni.
Sottostare ai capricci del loro aguzzino, però, stavolta ha condotto gli strambi e amabili comprimari in una trappola. Lo staff della sgangherata e fittizia software house che dà il nome alla serie si è ritrovato all’interno del gioco stesso: un modo come un altro per giustificare l’innovazione del gameplay che vedremo in questo episodio. Come abbiamo ricordato nella nostra anteprima del gioco, infatti, il cast stavolta si ritroverà a svolgere il ruolo di metodo di input “manuale”, facendo dei personaggi degli autentici cursori. Unendo questo alla varietà dei microgiochi, dovremmo avere un successo annunciato tra le mani.
“Gioca!” – Recensione WarioWare: Get it Together!
Il primo menù disponibile, Storia, ci introduce all’ossatura su cui si regge l’intera struttura del gioco: come in ogni altro capitolo prima del nostro oggetto di recensione, è qui che si svolgono gli stage classici di WarioWare: Get it Together! ed è anche qui che dovremo tornare a più riprese per sbloccare tutti i microgiochi. Ironicamente, sebbene i temi di ogni livello siano tuttora legati a doppio filo al personaggio che lo ha creato, potremo affrontarlo un po’ con chi capita. Non a caso, il livello introduttivo ci dà subito non uno, non due ma ben tre personaggi da giostrarci tra un microgioco e l’altro.
Trattandosi di microgiochi, avremo appunto cinque secondi o poco più per capire cosa intende l’ordine impartitoci all’inizio. Tuttavia, mentre gli altri capitoli della serie vantavano input quanto mai immediati come il tocco (Touched!, DS) o i movimenti (Twisted!, GBA), stavolta dovremo anche fare attenzione a chi stiamo per usare. In modo non dissimile da Smooth Moves su Wii, lo schermo transitorio tra un giochino e l’altro ci permette di muoverlo per un paio di secondi e di riabituarci al nuovo input. Questo fa di Get it Together! l’episodio più difficile della serie di default.
“Critica!” – Recensione WarioWare: Get it Together!
Uno dei pregi di tutta la saga è la delirante atmosfera demenziale dal sapore quanto mai “nippo-strambo” dell’intera esperienza, ma in fase di recensione WarioWare: Get it Together! ci ha riempiti di sentimenti quanto mai contrastanti. Da un lato abbiamo i nuovi input, che trasformano il tutto in una sorta di semi-platformer: usare Wario, in questo contesto, riesce a darci quasi l’impressione che Wario Land sia effettivamente tornato. Dall’altro, però, la già citata atmosfera scanzonata viene smorzata dalla costante concentrazione che il gioco dapprima richiede, poi esige e infine pretende.
L’utilizzo di più personaggi, inoltre, è purtroppo obbligatorio nell’arco di tutta la modalità Storia, rendendo il tutto occasionalmente frustrante. Si tratta di una critica puramente soggettiva: se avete provato il titolo e vi siete trovati bene, tanto meglio per voi. Per chi vi scrive, però, moltiplicare il traguardo di ogni microgioco per la variabile completamente casuale dei personaggi a disposizione contribuisce a spezzare l’equilibrio tra caos e semplicità che i precedenti capitoli hanno saputo creare con somma maestria. Un piccolo neo, questo, che conduce a molti game over altrimenti evitabili.
“Guadagna!” – Recensione WarioWare: Get it Together!
In fase di recensione abbiamo constatato ulteriormente che, superandolo la prima volta, ogni livello di WarioWare: Get it Together! frutta 1000 monete. Esatto: se avete evitato i possibili “spoiler” fino ad ora cercando di non incappare nemmeno nelle guide, questo gioco ha una valuta (fortunatamente utilizzabile in fase di game over per proseguire, al primo accesso ad un livello). Può sembrare una cosa da poco, in realtà, ma la necessità di fornire più contenuti al giocatore è uno dei tanti dettagli che ci ricordano quanto Switch unisca fisso e portatile. La console unisce due diverse incarnazioni della filosofia videoludica della Grande N, per quanto fossero apparentemente inconciliabili.
Ora che WarioWare ha fatto il suo ritorno (stavolta definitivo) su televisore, Nintendo intende puntare sulla longevità, specie in un clima dominato da esperienze open world da tripla A. Tra le modalità alternative abbiamo il negozio, con il quale è possibile sbloccare colori alternativi per i personaggi, illustrazioni e quant’altro. Un’aggiunta carina che punta, nell’accezione più positiva del termine, ad “allungare il brodo” il più possibile, ma lontana dall’idea che ci ha sempre fatto amare la serie fino a questo punto. Semmai, le vere chicche di questo titolo per l’ibrida del colosso di Kyoto sono altre.
“Sblocca!” – Recensione WarioWare: Get it Together!
Abbiamo già pubblicato una guida in merito prima di questa recensione, ma i tanti microgiochi disponibili in WarioWare: Get it Together! possono essere sbloccati del tutto solo dopo aver raggiunto i titoli di coda. Ad ogni livello terminato con successo, però, le singole sfide faranno anche capolino nella Wariopedia. Per i meno avvezzi alla saga, è qui che i microgiochi sbloccati possono essere affrontati a oltranza singolarmente, alternando i tre possibili pattern (facile, medio e difficile) prima di accelerare. Come in tutte le altre modalità descritte fino ad ora, partiremo con quattro vite a disposizione.
Abbiamo dedicato un paragrafo a parte al tutto per evidenziare un dettaglio che ha catturato la nostra attenzione. In questa modalità, e solo qui, c’è la possibilità di creare una “squadra” composta da un solo personaggio, portando il potenziale di gameplay ai fasti degli episodi precedenti della serie. Visto quanto la semplice libertà di scelta renda molto più godibile l’intera esperienza, e considerando che la schermata di selezione dei personaggi ci dice a chiare lettere chi di loro sia il più o il meno adatto a un certo microgioco, viene naturale chiedersi se certi obblighi durante la campagna valgano la pena.
“Alterna!” – Recensione WarioWare: Get it Together!
Uno dei piatti forti nel menù principale del gioco, al pari della modalità Storia, è la voce Gran varietà. Qui si passa ufficialmente dai microgiochi ai minigiochi veri e propri, in modo non dissimile da quanto visto in precedenza su GameCube. In questo menù trovano spazio le attività più disparate, in grado di trasformare un’esperienza fruibile (e più godibile) in due giocatori mediante co-op in un folle party game che si estende ad un massimo di quattro giocatori. Ci stavamo giusto chiedendo, in fase di recensione, che fine avessero fatto i minigiochi visti nei precedenti capitoli.
Constatiamo con sommo piacere che sono aumentati di numero, e che anche qui la (appunto) varietà non manca di certo. Dall’alternativa in salsa Wario di Super Smash Bros. (perché ogni gioco deve avere un proprio equivalente, come ci ricordano Kirby Fighters 2 e Shovel Knight Showdown) ad una sorta di avventura a scorrimento laterale a tema lavorativo (in Giappone conosceranno Camera Café…?), ce n’è veramente per tutti i gusti. Capita spesso (in qualsiasi gioco) di vedere un maggior numero di giocatori relegato a delle modalità secondarie, ma lo scisma tra il limite massimo di due giocatori e quello di quattro è pienamente comprensibile.
“Collabora!” – Recensione WarioWare: Get it Together!
E allora parliamone, di questo benedetto co-op. L’intera avventura (e la Wariopedia, ovviamente) è fruibile a due giocatori, grazie alla (relativa) semplificazione dei microgiochi in favore della possibilità di affrontarli con più personaggi diversi. In un discorso di “uovo e gallina” non sapremmo dire se è stato il co-op a portare alla scelta di rendere giocabili più personaggi o viceversa, ma tutte le limitazioni che abbiamo citato fino ad ora risultano immediatamente più facili da giustificare. Il gioco resta comunque difficile, è vero, ma ogni possibile frustrazione viene smorzata dal margine d’errore più generoso nato dal co-op.
Due (coppie di) personaggi, in particolar modo, devono le loro particolarità di gameplay all’esistenza stessa di una modalità cooperativa. Le due ragazzine ninja Kat e Ana saltano in automatico, di continuo, ma Kat (unica utilizzabile dal primo giocatore) lancerà i suoi shuriken solo a destra mentre Ana li lancerà solo a sinistra. Discorso analogo per i due tassisti Dribble e Spitz, dotati di bazooka. Il primo sparerà solo a destra mentre il secondo colpirà solo a sinistra. I momenti più frustranti dell’intero gioco (in single player, almeno) sono dovuti a loro, e nel nostro caso non abbiamo concluso (quasi) un solo microgioco con essi senza fallire.
“Competi!” – Recensione WarioWare: Get it Together!
Ci avviamo alla conclusione della nostra recensione con gli altri menù di WarioWare: Get it Together!, partendo dall’altisonante (e sbloccabile) Coppa Wario. Trattasi in realtà di una classifica (unica modalità per un solo giocatore) con annesse sfide a tema, che alla stesura dell’articolo è anche un ottimo modo per sbloccare tutti i microgiochi. A seguire abbiamo Personaggi, con il quale possiamo allenarci nel controllare ogni membro del variopinto cast dell’ultima fatica della Grande N. Gli ultimi due menù, infine, consistono nel dessert di questa grande abbuffata offertaci da Nintendo, il primo dei quali ci consente di chiudere l’argomento co-op.
La voce Gioco in locale ci permette infatti di cooperare con due console diverse, qualora due giocatori vogliano progredire insieme pur avendo due file di salvataggio differenti. Infine, per i patiti del completismo, abbiamo Missioni: l’ultimo esempio dell’approccio “caso per caso” con cui Nintendo si sta avvicinando al mondo di trofei e obiettivi. Questo gioca a favore della longevità del titolo, sebbene la serie abbia sempre dovuto la propria capacità di intrattenere a lungo alla propria anima arcade. Non tutti potrebbero essere interessati al solo punteggio migliore oggigiorno, però, quindi apprezziamo indubbiamente il gesto.
“Giudica!” – Recensione WarioWare: Get it Together!
Non resta molto altro da fare, se non tirare le somme: tocca al motore grafico sottoporsi al nostro scrutinio. In questo caso, il giudizio è tutto per lo stravagante stile artistico sfoggiato dalla serie, come sempre. Qui trova spazio una varietà capace di spiccare sulla concorrenza interna della Grande N, e considerando l’asticella già alzata da titoli come Mario Kart 8 Deluxe e Super Smash Bros. Ultimate questo è già dire tanto. Molto gradevole agli occhi l’utilizzo del cel-shading sui modelli 3D super deformed dei personaggi; il contrasto tra più stili artistici nelle illustrazioni e nelle cutscene, poi, è da applausi.
Passiamo poi all’aspetto sonoro, dove forse c’è di che abbassare il voto di mezzo punto al massimo. Le sonorità scanzonate sono quasi sempre adatte al contesto demenziale che la serie ha trasformato nel proprio credo, ma al di là dell’audio meno compresso di quanto visto su console portatili abbiamo avuto la sensazione che l’ambizione, a tratti, mancasse un po’. In particolar modo, il sonoro sembra un pizzico “approssimativo” nei minigiochi di 9-Volt (sempre una garanzia), ma la nostra è veramente una pignoleria. Molto meglio, piuttosto, il doppiaggio italiano rispetto a Gold su 3DS, specie per il corpulento protagonista.
“Concludi!”
Nonostante ci siamo soffermati su alcune note dolenti per arricciare il naso (rubizzo), non possiamo chiudere la recensione di WarioWare: Get it Together! su una nota negativa. Al di là della sensazione di aver visto altre IP di Nintendo sfruttate meglio al loro debutto su Switch (Super Smash Bros. Ultimate, Mario Kart 8 Deluxe, Animal Crossing: New Horizons), con i microgiochi di Wario ci sembra di essere più ai livelli dei compromessi visti con Pokémon Spada e Scudo o con Kirby Star Allies. Tuttavia, anche se non al 100% della sua forma, WarioWare resta sempre WarioWare.
Un titolo divertente come pochi altri, questo gioco trasuda personalità da ogni pixel e non c’è raccolta di screenshot capace di contenere tutta la creatività che Nintendo e Intelligent Systems hanno riversato nel gioco. D’altronde, se anche i punti deboli di questo titolo sono dovuti ad eccesso di zelo e non a scelte di game design puramente sbagliate, siamo di fronte a quello che è “un bel problema da avere”. Personalmente, chi vi scrive è quanto mai pronto ad attendere (con tanta ingordigia da fare invidia a Wario stesso) un’eccezione alla regola della serie di un solo capitolo per console.
Questo era ciò che pensavamo noi. Voi però di che opinione siete? Ditecelo qui sotto, e come sempre non dimenticate di restare su tuttoteK per leggere altre recensioni ed avere tutte le notizie più importanti sulla sfera videoludica e non solo. Per i vostri bisogni da gamer, potete invece trovare i migliori sconti in formato digitale su Instant Gaming.
Punti a favore
- Divertente come sempre...
- Geniale l’idea di combinare personaggi e obiettivi diversi
- I minigiochi di 9-Volt sono sempre una garanzia
- Potenzialmente (e ironicamente) longevo
- Tante modalità per tutti
- Una vera bomba in co-op
Punti a sfavore
- ... ma occasionalmente frustrante (da soli)
- Alcuni personaggi sono molto poco intuitivi
Lascia un commento