Dopo aver viaggiato tra le varie dimensioni di Undungeon, siamo pronti a dire cosa ne pensiamo in questa recensione
In questa recensione andremo a dire la nostra su Undungeon, action RPG pubblicato da tinyBuild e sviluppato da Laughing Machines, risultando il loro gioco d’esordio sul mercato videoludico. Il titolo è disponibile su PC e Xbox (giocabile al day one sul Game Pass) dal 18 novembre, presentandosi come un’avventura ricca di combattimenti in tempo reale e ambientata in un mondo tra il western e il fantascientifico, ricco di dettagli e una trama tutta da scoprire.Â
Un multiverso da ricostruire
Inizieremo questa recensione parlando della storia di Undungeon, dando una breve descrizione di quello che ci aspetta in questo affascinante mondo post apocalittico. Tutto parte da un evento catastrofico chiamato Shift che ha annientato quasi tutte le forme di vita e separato persino le varie dimensioni del pianeta terra, ormai in rovina e completa desolazione.
Il nostro protagonista si chiama Void, uno spettro oscuro e tenebroso, il primo dei sette personaggi sbloccabili per completare il gioco. La sua missione sarà quella di ricollegare le sette versioni della realtà per ritrovare tutto quello che abbiamo perso. A causa dell’epilogo che ha sconvolto il pianeta, tante creature sono mutate e cambiate, diventando ostili e uccidendo qualsiasi cosa minacci il loro territorio.
La storia, seppur lenta a ingranare, presenta molti dettagli che rende il mondo di gioco molto suggestivo, ricreando perfettamente la sensazione di esplorare un mondo devastato. La narrazione prosegue grazie alla grossa quantità di personaggi e dialoghi che incontreremo durante il nostro cammino, presentando anche delle scelte multiple che influenzeranno gli eventi della storia. Il gioco è strutturato tramite missioni principali e secondarie con un sistema di World-Karma, dove a seconda delle nostre scelte, cambierà la nostra reputazione in positivo o negativo con gli abitanti, influenzando il finale del gioco.
Oltre alle chiacchere si combatte – Recensione Undungeon
Il mondo di Undungeon è ricco di dialoghi opzionali e lunghi testi da leggere che spiegano gli eventi del gioco ma questo non significa che il gameplay venga messo in secondo piano. Anche l’azione farà parte dell’esperienza, proponendoci un action RPG classico ma con qualche chicca da scoprire. Il protagonista potrà eseguire il classico attacco leggero, quello caricato, parata, schivata e uso di svariati oggetti come bombe, coltelli e oggetti curativi. La cosa interessante è che a seconda dell’arma o scudo che utilizzeremo, la mossa caricata varia dall’effetto applicato al tipo di azione che andiamo a compiere, diventando ad esempio un attacco ad area che ci aumenta il danno o un attacco in avanti a lungo raggio che applica sanguinamento al nemico.
Il gioco si basa molto sull’utilizzo degli oggetti. Dopo poche ore di gioco ci troveremo vari tipi di bombe e coltelli da utilizzare, applicando effetti curativi, sanguinamento al nemico, avvelenamento, bruciatura ecc. Purtroppo l’attacco leggero risulta simile per tutte le armi trovate nel gioco, dato che sono solo varianti degli artigli del protagonista, infatti la ripetitività delle battaglie inizierà ad avvertirsi dopo poche ore di gioco. Oltre a questo problema, anche le battaglie contro i nemici presentano dei problemi, ad esempio quando affronteremo una grossa quantità di mostri la confusione è dietro l’angolo, risultando tutto troppo caotica e non capendo esattamente cosa sta succedendo su schermo.
Una meccanica interessante che riguarda i nemici è che potenziano il loro danno quando veniamo colpiti, infatti per ogni colpo inflitto verrà aggiunta una stella sul loro indicatore fino a un massimo di cinque, infliggendo sempre più danni. Questa meccanica funzionerebbe bene se le battaglie non fossero troppo confusionarie con il nemico che ci colpisce facilmente, potenziandosi senza manco accorgercene.Â
Non rubatemi gli organi! – Recensione Undungeon
Continuando la recensione di Undungeon, oltre ad essere un action RPG è anche un dungeon crawler. Durante la nostra avventura ci sposteremo su una grossa mappa che ci permetterà di accedere a vari dungeon per completare le quest e proseguire con la storia. Questi dungeon risultano fin da subito poco elaborati e molto ripetitivi, dando la sensazione di fare avanti e indietro in luoghi già visti per ore e ore con gli stessi tipi di nemici da affrontare.
Gli avversari, oltre a metterci il bastone tra le ruote, avranno un’utilità molto importante per il protagonista, uccidendo le creature rilasceranno dei materiali come organi e materiali da craftare per potenziarci. Un’altra cosa interessante è che potremo finire i nemici in diversi modi, ad esempio tramite esplosione, lacerazione, incenerimento e così via, cambiando la tipologia e quantità di oggetti e materiali rilasciati. Ovviamente, oltre che a craftare potremo smantellare gli oggetti per ottenere dei materiali da riutilizzare, mostrando una forte cura nel sistema di crafting.
Per potenziare il nostro protagonista sarà necessario applicargli degli oggetti che troveremo o creiamo durante la nostra avventura, ovvero gli organi e i core. Gli organi migliori possono essere creati craftando gli organi base trovati dai nemici, così da applicare un nuovo cervello, cuore o occhi sul protagonista per aumentare statistiche come la vita, il danno e resistenza.
Bisognerà prestare molta attenzione attenzione quando moriremo durante l’avventura perché gli organi sono fragili e con la morte si distruggono, dovendoli ricreare da zeri. I core invece sono contenitori di rune equipaggiabili che potenziano il protagonista, inoltre è possibile sbloccare slot per mettere più rune utilizzando le essenze (ottenute sconfiggendo i nemici). A seconda del core che utilizzeremo cambieranno gli slot disponibili sbloccabili, più un core è potente e più slot si potranno sbloccare.
Esistono vari tipo di rune utilizzabili: attacco, difesa, natura, fortuna, rune classiche e oscurità . Inoltre, le rune possono essere fuse per creare delle versioni più potenti. La progressione del personaggio risulta minuziosa e curata nei minimi dettagli anche se il livello di difficoltà risulta troppo elevato in certi momenti, rovinando la progressione del personaggio, vista la possibilità di perdere gli organi quando si muore. Vista la grossa quantità di oggetti presenti in questo gioco tra consumabili, organi e rune, avremo una serie di mercanti a disposizione per rifornirci di materiali e oggetti attraverso il baratto.Â
Un mondo ricoperto di distese di sabbia – Recensione Undungeon
Per quanto riguarda il comparto artistico, il mondo di Undungeon risulta veramente affascinante, con un’ambientazione che mescola il vecchio west con elementi futuristici. Avremo modo di percorrere intere zone desertiche ricche di dettagli tra cumuli di rocce, cactus e balle di fieno passando poi a componenti elettrici e macchinari all’avanguardia. Questo forte contrasto rende unico il mondo di gioco, creato in pixel art su misura con personaggi stravaganti dai costumi insoliti. Tecnicamente il titolo è realizzato con cura, senza bug evidenti e con animazioni ben realizzate, anche se non particolarmente memorabili rispetto alla realizzazione del mondo di gioco, dove presenta una maggior cura nei dettagli.
Nota dolente invece per quanto riguarda il comparto sonoro, dove il gioco presenta delle musiche poco memorabili per il tipo d’ambientazione e difficilmente incalzanti per le battaglie. Principalmente, durante la nostra avventura sentiremo musiche ambientali che dovrebbero accompagnare l’atmosfera del gioco, il problema è che molto spesso gli effetti sonori degli attacchi e delle nostre azioni risultano troppo rumorosi, realizzati in maniera grezza, simili più a dei tonfi, andando a coprire le musiche ambientali. Il titolo è stato giocato su PC di media-alta fascia e gira tranquillamente senza alcun problema, anche su pc di fascia bassa girerebbe tranquillamente, visto che il gioco pesa molto poco.
Le nostre conclusioni
La nostra recensione di Undungeon si conclude qui ed è il momento di tirarne le somme. Il gioco è facilmente descrivibile come un “Hack n’slash loot ‘em up“, dove il focus è completare le quest principali per proseguire la storia, sconfiggendo ogni nemico che blocca il nostro cammino e recuperando tutti i materiali possibili per potenziarci. Purtroppo il titolo cerca in tutti i modi di realizzare tante cose insieme ma non riesce a eccellere in nessuna.
Abbiamo il gameplay che è semplice, ricco di oggetti da utilizzare ma spesso confusionario e ripetitivo negli scontri, con un leggero grado di frustrazione nell’essere sconfitti, dato che si perdono gli organi, depotenziandoci di molto. Abbiamo l’aspetto dungeon crawler che dovrebbe essere una delle sue caratteristiche principali ma è realizzato in maniera grezza, troppo semplificato e poco vario, con ambientazioni sempre identiche. Mentre lato tecnico abbiamo l’ost poco ispirata, ambientazioni affascinanti ma sempre uguali. Infine la storia incuriosisce il giocatore, ricca di dettagli ma è lenta nell’ingranare, soprattutto per i giocatori meno pazienti.
Undungeon rappresenta quel genere di gioco con tanto potenziale e tante buone idee ma nessuna realizzata a dovere, ogni aspetto ha comunque un lato negativo e non si riesce a capire esattamente qual è il suo punto di forza migliore. Un vero peccato visto che è il primo progetto di questo team emergente, si nota tutta la loro passione e dedizione verso questo titolo ma non è bastato per riuscire a creare un titolo memorabile. Avremmo preferito meno idee nel calderone ma più raffinate, così da ricordare il titolo per una sua caratteristica unica, realizzata a dovere.
Cosa ne pensate di questa recensione? Recupererete Undungeon? Fatecelo sapere nei commenti e rimanete sul nostro sito tuttoteK per ulteriori aggiornamenti sul mondo dei videogiochi, e non lasciatevi scappare giochi a prezzi scontati sullo store di Instant Gaming.
Punti a favore
- Ambientazione e mondo di gioco affascinante
- Sistema di crafting realizzato con cura
- Trama intrigante....
Punti a sfavore
- ...seppur lenta ad ingranare
- Comparto sonoro dimenticabile
- Dungeon troppo semplificati e dimenticabili
- Battaglie ripetitive e confusionarie
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