Scopriamo in questa recensione di Trine 4: The Nightmare Prince se questo quarto capitolo riesce a rimanere sui buoni livelli a cui ci ha abituato la serie
Sviluppato da Frozenbyte e pubblicato da Modus Games, Trine 4: The Nightmare Prince si prepara ad uscire su PS4, Xbox One, Nintendo Switch e PC l’8 ottobre. La versione provata è quella PS4 base. Ricordiamo inoltre che il gioco sarà disponibile sia stand-alone al costo di 29,99€ sia nella Trine Ultimate Collection, un pacchetto completo di tutti e 4 i giochi della saga al costo di 39,99€. Prepariamoci ancora una volta ad entrare nella grande fiaba degli eroi del Trine. Riuscirà la software house finlandese a convincere ancora una volta arrivati ormai al quarto capitolo della saga? Scopriamolo in questa recensione!
Un principe irrequieto
La trama di Trine 4: The Nightmare Prince (da qui in poi semplicemente Trine 4) narra le vicende di un principe fuggito dall’Accademia Astrale. Egli attraverso la sua magia può rendere reali sia i propri incubi che quelli delle altre persone. Spetta ai 3 eroi del Trine riunirsi per la quarta volta per convincere il principe a tornare all’Accademia dove può imparare a controllare un potere così pericoloso. Il gioco ci mette quindi in controllo ancora una volta di Zoya la ladra, Amadeus il mago e Pontius il guerriero alle prese con questa nuova avventura.Â
Lo scopo di Frozenbyte è quello di raccontarci una piccola fiaba, anche se questa volta con delle tonalità un po’ più oscure. Squadra che vince non si cambia e l’utilizzo dei soliti 3 protagonisti permette di rappresentare immediatamente gli archetipi del fantasy, così da farci immergere subito nel mondo colorato di Trine 4.
Durante il gioco la trama scorre in modo semplice e lineare, in quanto essa è solo un pretesto per immergere i nostri protagonisti nei più svariati ambienti di gioco. Sicuramente questo non è il punto focale della produzione ma rimane comunque piacevole assistere al proseguire della storia.
Dal 3D al 2.5D – Recensione Trine 4: The Nightmare Prince
Trine 4 è un action puzzle game con piccoli elementi platform al suo interno. Il giocatore (in singolo o in cooperativa) ha la possibilità di utilizzare a piacimento uno dei 3 personaggi intercambiabili in qualsiasi momento durante i vari capitoli. Attraverso le abilità peculiari dei protagonisti il giocatore deve superare i puzzle ambientali e sconfiggere i nemici che troverà sul proprio cammino.
Il gioco sarà interamente in 2.5D, i vari livelli hanno dei modelli tridimensionali ma si svolgono tutti con scorrimento orizzontale. Frozenbyte quindi decide di ascoltare i fan e rimuove l’alternanza con le fasi 3D, elemento distintivo del terzo capitolo. La scelta di tornare alle due dimensioni è molto apprezzata,  essendo sicuramente queste ultime le più riuscite e ben congegnate.
Proprio la poca novità rispetto ai capitoli precedenti è uno dei problemi che affligge questo titolo. Infatti il gioco propone delle scelte piuttosto conservative per non andare a stravolgere la struttura della serie.
Casse, rampini e scudi – Recensione Trine 4: The Nightmare Prince
Il gioco si articola in 5 atti, ognuno dei quali ha al suo interno 3 o 4 capitoli. Il primo atto funge da piccolo tutorial per ognuno dei nostri 3 protagonisti (è inoltre stato pubblicato di recente un trailer che presenta le nuove abilità dei personaggi).
Zoya, la ladra, può lanciare frecce con il suo arco e può utilizzare il rampino per appendersi alle pareti. Il rampino non può essere utilizzato liberamente ma solo in presenza di piccoli ganci attaccati alle pareti o alle scatole. Mentre le frecce acquisiscono dei poteri elementari che risultano molto utili per la risoluzione dei puzzle ambientali.
Amadeus, il mago, può evocare delle casse e altri oggetti di varia natura attraverso il quale può sia combattere che superare ostacoli.
Pontius, il guerriero, è dotato di spada e scudo. La prima utilizzabile ovviamente per combattere mentre il secondo lo si può utilizzare per difendersi dagli attacchi nemici, spostare l’acqua o riflettere la luce per attivare alcuni meccanismi.
Si nota un bilanciamento dei personaggi leggermente più rifinito rispetto al passato. Tutti e tre hanno le loro peculiarità e vi troverete ad alternare con costanza il loro utilizzo sia per la risoluzione dei puzzle che in combattimento. Ovviamente alcuni personaggi sono più efficienti di altri in alcune situazioni; ad esempio Pontius è prettamente votato al combattimento e sarà quasi sempre la scelta migliore in queste situazioni. Mentre Amadeus rimane come sempre il personaggio più versatile, forte in combattimento quanto utile per risolvere enigmi. Nota di demerito per Zoya che trova meno spazio in combattimento, ma in alcuni momenti risulterà molto utile al giocatore.
I vari capitoli si suddividono in due fasi ben distinte; la prima è quella di risoluzione dei puzzle ambientali mentre la seconda è la fase di combattimento. Analizziamo ora queste due componenti nel dettaglio.
Come arrivo fin lì? – Recensione Trine 4: The Nightmare Prince
I puzzle si presentano in maniera simile agli scorsi capitoli, occorre utilizzare la abilità del nostro trio per capire come superare gli enigmi. Il punto forte della produzione è proprio questo, gli enigmi hanno sempre più di una soluzione possibile e sta al giocatore decidere il modo migliore per superarli. Il consiglio quindi è quello di sfogare la vostra creatività . Sfruttate la fisica del gioco a vostro piacimento senza limitarvi; potreste ritrovarvi a risolvere enigmi nei modi più bislacchi che nemmeno gli sviluppatori hanno pensato e in genere queste situazioni sono quelle che danno più soddisfazione.
Per i più impazienti c’è la possibilità di aspettare qualche minuto per far arrivare un suggerimento per la soluzione degli enigmi. In generale gli enigmi, esclusi quelli segreti, non sono molto difficili e sarà raro dover utilizzare questa meccanica.
Ogni capitolo porta con sè una nuova meccanica puzzle, dall’uso di specchi per riflettere la luce a dei portali in pieno stile Portal. In questo modo i vari enigmi ambientali riescono a rinnovarsi di capitolo in capitolo senza annoiare il giocatore.
Ritorna, dopo l’esclusione nel terzo capitolo, l’albero delle abilità . Sconfiggendo i nemici si accumula esperienza che automaticamente sblocca nuove azioni che i personaggi possono compiere. Inoltre le fiale sparse per i livelli permettono di scegliere dei potenziamenti per i protagonisti.
La componente di libertà nel potenziamento è quasi nulla, solo in pochissime situazioni vi troverete a dover scegliere tra più potenziamenti disponibili. Se questo può sembrare un passo indietro allo stesso tempo risulta essere un pregio della produzione; poiché le abilità si sbloccano automaticamente in alcuni punti specifici, gli enigmi da quel momento in poi richiederanno l’uso di tutte le abilità conosciute dai personaggi rendendo gli enigmi sempre nuovi e diversi nel corso dell’avventura.
Ancora lupi? – Recensione Trine 4: The Nightmare Prince
Se gli enigmi sono vari e sempre divertenti, lo stesso non si può dire dei combattimenti. Purtroppo questa fase risulta essere fin troppo abbozzata. La varietà dei nemici è minima e vi ritroverete quasi sempre a ripetere la stessa azione per concludere in fretta lo scontro. Anche le bossfight presenti alla fine di ogni atto sono tutte molto semplici e prive di spunti interessanti. Apprezzato però l’inserimento di alcuni nemici specifici che incentivano l’uso dei personaggi meno avvezzi in combattimento come Zoya.
Sono presenti anche tutta una serie di collezionabili, 3 per capitolo, che vi spingeranno a esplorare le zone più segrete del gioco. Collezionarli tutti per completare il gioco al 100% risulterà una sfida impegnativa, ma piacevole. Inoltre le lettere offrono qualche piccolo approfondimento di contorno molto gradito, accompagnato dalle battute sempre presenti da parte dei nostri 3 eroi.Â
Il combattimento, insomma, risulta essere il vero punto debole di Trine 4, anche se ricordiamo che questo aspetto è secondario rispetto agli obiettivi del gioco. Frozenbyte si è concentrata tantissimo sull’inserimento di enigmi sempre nuovi e con totale libertà di approccio, con gli scontri che fungono da veloce stacco tra un puzzle e l’altro.
Atmosfere fiabesche – Recensione Trine 4: The Nightmare Prince
Trine 4 gode di un buon comparto tecnico. Il gioco non lascia a bocca aperta come poteva accadere con gli scorsi capitoli, ma non mancheranno dei momenti in cui rimanere piacevolmente soddisfatti. I colori accesissimi delle ambientazioni vi immergeranno nelle atmosfere fiabesche del gioco. La varieta dei livelli è buona passando da foreste magiche a picchi ricoperti di neve, non mancheranno inoltre anche livelli dai toni più oscuri. Da questo punto quindi ci si può ritenere pienamente soddisfatti.Â
La colonna sonora è buona ma non memorabile. Le melodie che vi accompagneranno nel gioco sono piacevoli, ma non hanno momenti che ricorderete nel cuore. Nel gioco inoltre l’adattamento comprende anche un doppiaggio in italiano in linea con gli scorsi capitoli.
Conclusioni
Trine 4: The Nightmare Prince è un gioco piacevole che saprà divertirvi dall’inizio alla fine. Parte forte dell’offerta di gioco è data dagli enigmi, risolvibili nei modi più fantasiosi. Purtroppo i combattimenti deludono un po’ e risultano essere troppo semplici e ripetitivi. In generale la difficoltà del gioco è tarata verso il basso; i puzzle non richiederanno troppo tempo per essere risolti ad eccezione di quelli segreti per il completamento al 100% che sono generalmente più complessi e vi daranno maggiore soddisfazione quando riuscirete a superarli.Â
La formula di gioco non innova rispetto alle precedenti iterazioni ma rimane sul buon livello che caratterizza la saga. Infatti Trine 4 riesce a prendere i punti forti dei primi 3 e mescolarli insieme per quello che risulta essere il capitolo più equilibrato dell’intera serie.
Conclude così questa recensione. Siete interessati a questo quarto capitolo della fiaba di Frozenbyte? Fatecelo sapere e continuate a seguirci sulle pagine di tuttoteK!
Punti a favore
- Puzzle con molteplici soluzioni
- Personaggi equilibrati
- Ambientazioni variegate
Punti a sfavore
- Combattimento poco approfondito
- More of the same degli scorsi capitoli
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