In questa recensione andremo a scoprire Firesong, l’ultima espansione di The Elder Scrolls Online che segna la fine di Legacy of the Bretons
L’ultimo capitolo dell’arco narrativo Legacy of the Bretons è approdato ormai su tutte le piattaforme di gioco. L’aggiornamento, tuttavia, non è una semplice “chiusura” narrativa, ma si propone, fortunatamente, anche come un’espansione sotto ogni aspetto e come una piccola patch che sistema qualche piccolo dettaglio. Ma andiamo con ordine, iniziando questa recensione e scoprendo come si è comportato The Elder Scrolls Online: Firesong.
Un ciclo ben concluso – Recensione The Elder Scrolls Online: Firesong
Legacy of the Bretons, sebbene non abbia stravolto la struttura di ESO, ha comunque portato una ventata di novità come non se ne vedevano da alcuni cicli. Da troppo tempo, infatti, il gameplay ristagnava su quella che è l’eredità di The Elder Scrolls creata nei vari capitoli single player. Questo ciclo invece ci ha distaccati da quella morbosa sicurezza nella quale si erano rintanati gli sviluppatori, regalandoci non solo una nuova trama del tutto varia, ma anche nuove ambientazioni e scorci paesaggistici innovativi.
Mantenere il livello delle precedenti espansioni di Legacy of the Bretons non era facile, eppure sotto questo aspetto i ragazzi di ZeniMax Online Studios non hanno fallito. Come detto precedentemente, Firesong è un’espansione sotto ogni punto di vista e, oltre a regalare ore di gioco a tantissimi utenti, si è caratterizzata principalmente per l’introduzione di una mappa del tutto nuova e più “selvaggia” rispetto a quelle già presenti in ESO.
Purtroppo però permangono sempre gli stessi problemi, alcuni dei quali riscontrati fin dall’inizio dell’arrivo sul mercato di The Elder Scrolls Online. Primo fra tutti, e forse quello che risulta essere più importante per tutti noi, è l’assenza della localizzazione italiana. Non si ha ancora traccia di quella che dovrebbe essere la traduzione, almeno nei testi, nella nostra lingua. Un vero peccato perché trame del genere, sebbene non del tutto innovative, sono ben strutturate e comprendere certi termini, vista l’importante caratterizzazione dei personaggi, non è intuitivo come si potrebbe pensare.
Un’isola con alti e bassi – Recensione The Elder Scrolls Online: Firesong
La vera novità di questa espansione è data dalla nuova regione. Galen altro non è che la quarta isola dell’arcipelago di Systres. Questa terra si presenterà come una landa primordiale e selvaggia in molte sue zone e l’unico “bastione della civiltà” è rappresentato dalla città di Vastyr. Galen è l’esempio lampante di come il mondo dei Bretoni, descritto in questo arco narrativo, entri in contatto con quello dei druidi per fondersi al meglio, dando vita a un’isola che vede i primi sprazzi di una civilizzazione, la città di Vastyr per l’appunto, incastonata in un habitat in cui il rispetto per la natura la fa da padroni.
Per la prima volta ci ritroveremo a vagare in una regione quasi del tutto disabitata, nonostante il clima mite, nella quale la natura è il vero punto focale. Questo non vuol dire che non ci saranno insediamenti pronti ad accoglierci o a respingerci. Tuttavia le strade saranno meno sicure rispetto a quelle delle altre regioni conosciute fino a oggi e gli scontri non mancheranno. Ciò può essere un punto a favore se siete dei tipi che amano giocare per il gusto di esplorare e visitare ogni angolo del mondo. Se siete invece delle persone più “concrete” che volete solamente concludere le missioni il prima possibile, questo potrebbe essere un punto a sfavore.
Insomma, la nuova regione può essere la ciliegina sulla torta di quello che è stato Legacy of the Bretons durante queste quattro espansioni. Si è notato un bel passo avanti dal punto di vista della caratterizzazione dei luoghi e questa nuova regione ne è un esempio lampante. Tuttavia, anche in questo caso, mentre percorreremo strade, viottoli e radure di ogni tipo, sentiremo sempre quella sensazione che ci farà dire: “questo l’ho già visto”. Alcuni modelli ovviamente sono “riciclati”, se ci passate il termine, facendo perdere quel senso di novità che dovrebbe caratterizzare una nuova espansione.
L’arrivo di alcune novità… – Recensione The Elder Scrolls Online: Firesong
L’arrivo di questa espansione porta con sé alcune novità che, per certi versi, speriamo non siano fini a se stesse, ma un punto d’inizio in vista del prossimo anno. Una fra le più importanti, ma che purtroppo non riguarda noi, è la localizzazione in cinese semplificato. Questo ci fa ben sperare sul fatto che, forse, gli sviluppatori stiano pensando d’implementare tutte le traduzioni del caso. Non sarebbe affatto una pessima idea giocare a ESO in lingua italiana dopo quasi nove anni dalla sua uscita.
Oltre a questo e ai soliti bugfix, gli sviluppatori hanno aggiunto un nuovo sistema UI che permette di contrassegnare alleati, nemici e persino noi stessi. I ragazzi di ZeniMax hanno pensato bene anche di “limitare” gli animali in città. Tramite l’apposita opzione “Limit Followers in Towns”, potremo nascondere gli animali domestici degli altri giocatori attorno a determinati oggetti altamente sovraffollati nel gioco.
Altro aggiornamento importante riguarda la qualità della vita delle abitazioni. Questi miglioramenti offrono la possibilità di creare collegamenti di chat all’interno delle proprie case, garantiscono maggiore visibilità sulla casa che si sta attualmente visitando e quante persone sono attualmente presenti. Garantiscono la possibilità di vedere un elenco completo degli arredi all’interno di una casa, consentono di scorrere gli elementi con il tasto Tab e permettono di avere degli allineamenti di posizionamento migliorati per centinaia di diversi arredi a muro.
Ovviamente sono stati apportati anche altre piccole migliorie, ma per l’appunto si tratta di cose “marginali” a nostro parere. Gli aggiornamenti che vorremmo vedere sono ben altri, che garantiscano uno “svecchiamento” del gioco in primis, ma su questo ci stanno lavorando e anche bene, e un’accessibilità anche a chi non possiede un livello avanzato nella comprensione della lingua inglese.
…e la fine di un ciclo
Siamo giunti ormai alla fine di questa recensione riguardante Firesong, l’ultima espansione di The Elder Scrolls Online, ed è quindi arrivato il momento di tirare un po’ le somme. Questa espansione si propone come la ciliegina sulla torta per un arco narrativo che ha lasciato piacevolmente sorpresi. Le novità non sono state eclatanti e spesso si è trattato di piccole migliorie. Eppure questo Legacy of the Bretons ha saputo sollecitare la nostra curiosità.
Molto è dovuto a una nuova regione ben realizzata e suddivisa in più isole, ognuna delle quali sarà ben caratterizzata. Anche Galen non è da meno e risulta come il punto di fusione perfetto fra la cultura Bretone e quella dei druidi rappresentati in questo arco narrativo. La storia ovviamente non è fra le più innovative, tuttavia sa farsi apprezzare, regalandoci delle ore di gioco davvero ben gradite. Nonostante ciò, la presenza di un linguaggio abbastanza caratteristico può provocare qualche problema anche a chi possiede una buona capacità di lettura e comprensione della lingua inglese.
La traduzione italiana, infatti, stenta ancora ad arrivare, nonostante alcune piccole migliorie approdate insieme all’uscita dell’espansione. Queste tuttavia non garantiscono lo “svecchiamento” del titolo che, sebbene ricco di contenuti nuovi, rimane ancorato a un modus operandi che inizia a risultare alquanto vecchiotto. Ovviamente queste sono critiche rivolte per lo più al titolo in sé che all’espansione, ma se quest’ultima costa 2000 Crowns, sicuramente i giocatori si aspetteranno qualcosa in più anche.
Per questa recensione di The Elder Scrolls Online: Firesong è ormai tutto. Vi ricordiamo che questa espansione è acquistabile solo nel negozio online del gioco. Se avete intenzione di recuperare invece il DLC di High Isle, vi rimandiamo alla pagina di Instant Gaming. Per non perdervi future news relative a ESO e tutto ciò che riguarda l’universo videoludico, continuate a seguire le pagine di tuttoteK!
Punti a favore
- Storia avvincente
- Galen
- Piccole migliorie in generale
Punti a sfavore
- Mancanza localizzazione italiana
- Nessuna innovazione nel gameplay
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