In questa recensione su The Elder Scrolls Online: Deadlands vedremo la fine delle vicende legate all’arco narrativo Gates of Oblivion
È ormai passato un anno da quando questo ciclo si è aperto con l’arrivo di Flames of Ambition. L’arrivo di questo piccolo DLC caratterizzato da due dungeon ha dato il via al ciclo di Gates of Oblivion che ha trasportato i videogiocatori all’interno di uno dei mondi più caratteristici della saga di The Elder Scrolls. Oggi il cerchio si chiude e in questa recensione andremo ad analizzare ogni aspetto di Deadlands, l’ultima espansione di The Elder Scrolls Online.
La resa dei conti
L’inizio di questo arco narrativo ci ha riportato nel mondo dell’Oblivion. Già da Flames of Ambition avevamo imparato ad apprezzare lo sforzo degli sviluppatori che, nonostante il periodo non propriamente felice, hanno cercato di riportare in auge ESO. Una nuova atmosfera, una nuova setta da smantellare e un piccolo salto indietro in quello che è stato uno dei principali capitoli della saga.
In questo nuovo DLC non si sono visti scostamenti dalla linea tracciata in questo anno, né tanto meno si sono notate migliorie eclatanti nell’arco narrativo o nel gameplay in generale. Deadlands infatti è un aggiornamento che poco apporta in termini di gameplay. Tuttavia una spiegazione è facile darla. Durante quest’avventura infatti ci ritroveremo in un nuovo “mondo” parallelo, Fargrave per l’appunto, sospeso fra Nirn e l’Oblivion. È facile presupporre che gli sviluppatori si siano dedicati di più alla creazione di questo mondo che sul gameplay in generale.
Questo “piano daedrico” è caratterizzato da una città dai gusti quasi orientali. Potendola paragonare a qualcosa, sarebbe come un enorme bazar. Un crocevia per il commercio interdimensionale e lo scambio culturale, dove i Daedra vivono e sopravvivono. Qui prepareremo il nostro ultimo attacco a Mehrunes Dagon, regolando finalmente i conti. Insomma, la storia è bella che prevedibile per grandi linee, ma gli autori ci hanno comunque concesso qualche colpo di scena ben gradito e che spezza la monotonia di una continua ricerca.
Personaggi e ambientazione – Recensione The Elder Scrolls Online: Deadlands
La nostra continua ricerca riprende appunto da dove ci eravamo lasciati, con l’obiettivo di distruggere quelle piccole cellule della Waking Flame, l’associazione che ha come obiettivo l’evocazione di Dagon e il successivo annientamento dei reami dell’Oblivion e della stessa Nirn. Al nostro fianco in questa avventura ritroveremo delle vecchie conoscenze, ma saremo accompagnati anche da nuovi personaggi.
Il principale di questi ultimi è sicuramente The Anchorite, una donna dal passato ignoto, la cui identità è celata da una maschera che non si può rimuovere. Fra le vecchie conoscenze invece ritroviamo Lyranth, il Daedra che fin dagli albori di Gates of Oblivion ci ha aiutato a contrastare la “rinascita” di Dagon e l’espansione del suo potere sugli altri regni. Ovviamente ogni personaggio, come sempre, è ben realizzato e dispone di caratteristiche ben precise che lo rendono unico. Una caratterizzazione con i controfiocchi, cosa alquanto difficile da realizzare, soprattutto su un videogioco di tale mole.
Dal punto di vista dell’ambientazione tuttavia arrivano le prime note dolenti fin dall’uscita del titolo nell’ormai lontano 4 aprile 2014. Per carità , la città di Fargrave è veramente una delizia per gli occhi, con alcuni scorci veramente stupendi. Tuttavia, sul piano dell’ambiente risulta tutto alquanto monotono, con modelli di rocce e alture spammati qua e là che non riescono a regalare un’atmosfera unica. In generale si vede che è un mondo del tutto nuovo, ma girando per l’intera mappa possiamo notare una somiglianza troppo eccessiva fra le varie location della stessa.
I vari piani dell’Oblivion poi sembrano molto più confusionari di quanto non ci si aspettasse. Per quanto sia giusto mettere delle torrette magiche, che sputano fuoco quando la parte superiore ruota su se stessa – proprio come avveniva in The Elder Scolls IV: Oblivion -, gli eventi climatici sembrano assai troppi e gestiti piuttosto male. Fulmini e trombe d’aria si frapporranno fra voi e i vostri obiettivi. Per quanto eventi cataclismatici possano adattarsi ad uno pseudo inferno, esagerare con questi porta solo confusione e, invece di migliorare il gioco, lo appesantiscono in maniera eccessiva.
La porta si chiude scricchiolando – Recensione The Elder Scrolls Online: Deadlands
Come abbiamo accennato ad inizio di questa recensione su The Elder Scrolls Online: Deadlands, la storia non è poi così imprevedibile come si sperava. Tuttavia, trattandosi della fine di un arco narrativo, non potevamo pretendere di più. Nonostante la prevedibilità però, sa comunque prenderci e in alcuni casi sorprenderci grazie ad alcuni colpi di scena. La presenza di personaggi così caratteristici aiuta e non poco sotto questo punto di vista.
Proprio la loro presenza però può risultare invasiva e per nulla da gioco multiplayer. Nelle varie missioni saremo infatti accompagnati dal solito gruppetto. Questo, per quanto possa esser d’aiuto nella storia, rende però il gioco quasi un single player. Sarà infatti come andare in giro per Skyrim con il nostro huscarlo, senza la necessità di doverci unire ad un gruppo di altri giocatori. Saremo infatti in grado di poter completare la storia da soli, anche se questo inficerà sulle tempistiche.
Certamente per questo aspetto esistono i vari dungeon, tuttavia non sarebbe male spingere i videogiocatori a collaborare per proseguire nell’arco narrativo. Sebbene quindi ci siano alcuni problemi sotto questo punto di vista, almeno la struttura delle quest secondarie permette di dare un po’ di versatilità al gameplay. Queste ultime infatti sono ben strutturate sotto ogni punto di vista e permettono di variare dalla monotonia che potrebbe avvolgere la storia principale.
Sappiamo che una spiegazione del genere può sembrare alquanto oscura e probabilmente avrà confuso alcuni di voi. Tuttavia non ci sentiamo di entrare più a fondo nei dettagli per evitare spoiler di ogni genere che potrebbero compromettere l’esperienza di ogni utente.
Conclusioni
Siamo giunti alla fine di questa recensione su The Elder Scrolls Online: Deadlands ed è quindi giunto il momento di tirare un po’ le somme. L’espansione si presenta come la giusta conclusione per un arco narrativo che era cominciato con Flames of Ambition e che ha visto la maggior espansione con Blackwood. La storia, come c’era da aspettarsi, risulta un po’ prevedibile, ma con dei colpi di scena riguardanti alcuni personaggi che smuovono la monotonia di una continua ricerca di oggetti attraverso le varie mappe.
Il design, se per certi versi risulta ben curato e molto rappresentativo, per altri invece lascia a desiderare. Ci ritroveremo a vedere bellezze inaudite, come la stessa città di Fargrave, ma anche a vagare lungo lande a volte fin troppo uguali fra loro e ricche di eventi naturali, o per meglio dire sovrannaturali, che tenderanno ad appesantire il paesaggio.Â
Durante il nostro viaggio non saremo mai da soli. Alcuni personaggi, unici e ben strutturati come sempre, ci accompagneranno continuamente durante tutto l’arco narrativo. Sebbene la loro compagnia sia molto apprezzata, questa toglie qualsiasi gusto di voler cercare altri giocatori per vivere con loro l’avventura. Insomma, il solito problema di ESO dal punto di vista strutturale che fa sembrare questo MMORPG come un comunissimo single player.
Nonostante tutto però si è notata una certa inversione di marcia da parte degli sviluppatori sotto questo aspetto. Un cambiamento del genere ovviamente non può avvenire dall’oggi al domani, ma sicuramente può far ben sperare per il futuro. Ciò instilla in noi la curiosità di scoprire cosa ci attenderà con il prossimo arco narrativo, sperando finalmente che queste novità tanto attese cambino un po’ la routine quotidiana del gioco.
Per questa recensione su The Elder Scrolls Online: Deadland è ormai tutto. Se ancora non lo avete fatto, potete acquistare The Elder Scrolls Online con le relative espansioni ad un prezzo veramente stracciato su Instant Gaming. Per non perdervi future recensioni e news dall’universo videoludico, continuate a seguire le pagine di tuttoteK!
Punti a favore
- Personaggi ben strutturati e diversificati
- Ambientazioni...
- Colpi di scena...
- Leggero cambio di rotta sulle meccaniche...
Punti a sfavore
- ...sebbene con aggiunte "pesanti"
- ...ma storia lineare
- ...ma ancora non troppo delineato
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