Tra le onde del mare ed un burbero marinaio, Summer in Mara ci offre alcune ore di assoluto relax, scopriamolo in questa recensione
Un genere che per lungo tempo sembrava morto e sepolto è tornato in auge da quando Stardew Valley è esploso di successo nel 2016. Da allora serie che sembravano dimenticate sono tornate alla ribalta facendoci riscoprire il piacere di raccogliere ortaggi, fare conoscenze e diventare dei piccoli imprenditori di fortuna. Occupazioni rilassanti che invitano perlopiù ad un ritorno alla natura, allontanandoci dallo stress quotidiano con ritmi spesso ripetitivi ma allo stesso tempo appaganti. Positivamente alienanti, arrivando ad occupare molto del nostro tempo prima di riuscire a portare a termine un singolo obiettivo.
Questo gioco si propone come un entry level a questo genere, aggiungendo elementi esplorativi e una trama interessante oltre a personaggi carismatici. Andiamo quindi ad analizzare Summer in Mara in questa recensione della versione PC.
Un mare pieno di buoni intenti
Summer in Mara è un videogioco sviluppato e distribuito dal team di sviluppo spagnolo Chibig. Si tratta di un titolo che ha trovato il suo successo in un campagna Kickstarter, nella cui pagina ci siamo persi a osservare ogni disegno meraviglioso. Prima ancora d’iniziare il gioco siamo certi che sul punto di vista della ricerca artistica il team non ha lesinato su nulla.
Il carisma che ogni singolo personaggio emana dai colori e le matite digitali è sorprendente, produzione che da questo punto di vista non ha nulla da invidiare a colossi del disegno e animazione come Steven Universe. Da questa immersione arcobaleno le nostre aspettative erano molto alte, l’esecuzione tuttavia ha alcuni punti che lasciano molto a desiderare. Immergiamoci quindi nel grande mare che Summer in Mara ha da offrirci in questa recensione.
Ecologia e avventura – Recensione Summer in Mara
Veniamo introdotti al racconto con una breve scena animata di altissima qualità in cui Koa, la piccola protagonista, viene trovata in mezzo al mare e sopravvissuta a un disastro navale. Yaya, una creatura marina dalle sembianze umanoidi, decide di portarla con sé, facendola crescere come se fosse sua figlia.
Le due vivranno su un piccolo isolotto che offre giusto l’essenziale per vivere sereni e in armonia con la natura. La piccola Koa cresce quindi con questi valori fondamentali, una ragazzina molto vivace e con un grande rispetto per ciò che la circonda. Gli avvenimenti che si susseguono porteranno la ragazzina a viaggiare per mare, scoprendo cosa le isole dell’arcipelago hanno da offrire. La meta più importante è sicuramente Qälis, una cittadina dall’aspetto moderno e abitata da diverse razze. Qui veniamo introdotti a ciò che rende veramente speciale Summer in Mara, cioè i dialoghi e tutti gli individui interessanti che abitano le isole.
Ogni discussione, oltre ad essere accompagnata dagli splendidi disegni dei personaggi, riesce a dare carattere e umore ad ogni situazione. I dialoghi riescono anche nell’intendo di dare vita ai luoghi della nostra avventura, cosa che le animazioni non riescono a fare. I personaggi si muovono infatti come se arrugginiti e privi di grazia, un vero peccato visti i design così belli. Legnoso è anche il gameplay di per sé, o almeno nei primi momenti di gioco.
Isolani, ma ancora per poco – Recensione Summer in Mara
Il prologo, o perlomeno anche la demo se l’avete provata, non da l’impressione giusta del gameplay che ci troveremo ad affrontare per il resto dell’avventura. Per le primissime ore di gioco saremo infatti confinati sull’isola adottiva di Koa, impareremo a pescare, cucinare, fabbricare strumenti e coltivare ortaggi in zone precise.
I comandi per eseguire queste azioni non sono del tutto fluidi e necessitano di un po’ di tempo per farci l’abitudine. Inoltre, pur essendo azioni molto semplici, il tutorial non ne spiega a dovere il funzionamento, lasciandoci confusi per qualche minuto di troppo. Tuttavia con un po’ di pratica e intuizione sarà tutto piuttosto rapido prenderci la mano.
La natura ha infatti molto da offrirci, gli alberi sull’isola di Koa possono essere abbattuti per ricavare legna e essere ripiantati. Si tratta anche di un ottimo e quasi unico modo per personalizzare la propria isola. Troveremo poi numerose fonti di metallo da consumare colpendole con il martello. La pesca invece è un minigioco che consiste nel riuscire ad allineare a sufficienza due punti che si muovono, molto semplice e talvolta rilassante.
Tanti luoghi da visitare – Recensione Summer in Mara
Tuttavia dopo un determinato evento di trama potremo iniziare a visitare le isole dell’arcipelago cavalcando le onde sulla nostra barca. Oltre a Qälis ci sono numerose altre isole interessanti da visitare, ognuna con il suo bioma diverso e personaggi particolari. L’esplorazione di questi luoghi è estremamente incoraggiata è infatti gradevole poter passeggiare accompagnati dallo scrosciare dell’acqua e delle foglie che si muovono al vento. Tuttavia lo scopo principale è quello di trovare nuove risorse o magari qualche personaggio con cui parlare.
È proprio in questo modo che ci verranno date numerose missioni da completare, tutte piuttosto simili tra loro, in cui Koa dovrà cucinare pietanze e coltivare ortaggi per soddisfare le necessità di ognuno. Questo ci obbligherà a fare avanti e indietro tra isole e casa, quest’ultimo è anche lìunico luogo dove è possibile costruire e coltivare.
Se pensiamo poi che per proseguire nella trama il completamento di alcune missioni secondarie è quasi obbligatorio, vi troverete quindi a viaggiare per il mare numerose volte. Si tratta di un ciclo di gioco che può facilmente annoiare, ma nell’ottica di un genere che tra forza dalla ripetitività non dubitiamo che possa rivelarsi rilassante per molti.
Tanta ispirazione poco sfruttata – Recensione Summer in Mara
Una cosa abbastanza evidente fin dall’inizio è l’estrema semplicità dell’interfaccia, che sì è funzionale ma qualche elemento decorativo in linea con l’estetica del gioco non avrebbe fatto male. Stride infatti con le bellissime illustrazioni presenti a ogni dialogo e a dare vita a ciò che la grafica in 3D talvolta fatica a rappresentare. Alcuni modelli dei personaggi lasciano infatti molto a desiderare, tra qualità dei modelli poligonali e sprite c’è quasi un abisso. Le ambientazioni risentono di meno questo paragone, riuscendo a donare freschezza e colore alle isole che visitiamo.
Per quanto dal punto di vista degli effetti grafici non ci troviamo di fronte a un capolavoro, il gioco riesce pienamente a soddisfare un requisito per alcuni molto importante, performance ottimali. Crediamo sia un fattore fondamentale perchè, pur non mettendoci la mano sul fuoco, dovrebbe poter girare anche su sistemi datati o addirittura su portatili. L’utenza che si avvicina a questo genere non è sempre del tipo hard core, per cui avere dei requisiti hardware molto accessibili è un plus da tenere conto.
Heidi del mare
Summer in Mara riesce a restituire molte emozioni positive e rilassanti situazioni. Viaggiare per mare, seppur tra un caricamento e l’altro, è un’esperienza immersiva che riesce a dare il senso di avventura. Inoltre Koa è un personaggio estremamente piacevole che veicola un positivo messaggio di accettazione del diverso e rispetto per l’ambiente. Tuttavia le meccaniche principali di gameplay non sono innovative, ma svolgono il loro lavoro in modo adeguato. Nonostante il richiamo dell’avventura, vi troverete spesso a dover risolvere i problemi degli altri personaggi e non sempre questa sarà un’esperienza gratificante: fare avanti e indietro in continuazione e alcune attese non necessarie potrebbero far crescere della frustrazione durante il gioco.
Il gioco di questa recensione, Summer in Mara è ora disponibile per PC, Nintendo Switch, Xbox One e PlayStation 4. Per rimanere aggiornati su videogiochi e tecnologia vi consigliamo di continuare a seguirci sulle pagine di tuttoteK.
Punti a favore
- Semplice ma solido
- Personaggi ben caratterizzati
- Rilassante senso di avventura
- Sprite di qualità eccelsa
Punti a sfavore
- Gameplay un po' rigido
- Talvolta ripetitivo
- Grafica 3D non al passo con i tempi
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