Scoprite nella nostra recensione quanto è valida la (triplice, ma in realtà duplice) offerta di Space Invaders Forever su Nintendo Switch
La nostra recensione di Space Invaders Forever, se dovessimo descriverla in due parole, è semplicemente “fuori corso”. Abbiamo avuto degli intoppi in fase di valutazione, ma non nella scrittura. Potremmo spiegare la situazione facendo l’esempio di Hitman HD Pack per Xbox 360, visto che alla stesura dell’articolo (18 dicembre) la questione è rimasta irrisolta. In generale, comunque, il pacchetto comprende tre differenti titoli del quarantennale franchise di Taito.
Trattasi nella fattispecie di Space Invaders Extreme, precedentemente visto su Nintendo DS, del titolo multiplayer Space Invaders Gigamax, e la sola nota dolente di questa analisi critica: Arkanoid vs. Space Invaders. Prima di proseguire, ricordiamo che la compilation è stata curata da ININ: “forse vi ricorderete di loro” per la nostra recente recensione di Umihara Kawase Bazooka!. Sarà un viaggio più breve del solito, complice la semplicità strutturale degli shoot-em-up presi in esame, ma nondimeno valuteremo quanto messo sul vassoio dalla raccolta per ciò che c’è.
Disclaimer
Siamo stati un po’ caustici nell’incipit di questa recensione, ma se osservaste il menù principale di Space Invaders Forever inquadrato qui sopra dovreste capire al volo il motivo. Per farla breve, anche dopo aver inserito il codice di download, il Nintendo eShop allude esplicitamente alla presenza del terzo gioco citato, il crossover con Arkanoid, ma per motivi che eludono la nostra comprensione ad oggi il titolo continua a latitare. Per quanto concerne questo scriba, si tratta di una situazione del tutto priva di precedenti.
Anche dopo numerosi (ed infruttuosi) tentativi di aggiornamento, il gioco è fermo alla versione “vanilla”, ovvero la 1.0.0. Ci siamo presi del tempo per esaminare la situazione, contattando forum e gli stessi editori. I primi asseriscono che questo problema coinvolga la sola versione digitale, mentre il publisher ci ha rassicurati in merito a una futura patch. Dopo tanto tergiversare, abbiamo concluso che attendere oltre sarebbe stato un disservizio verso chi ci ha fornito il codice. Contrariamente alla recente recensione di Kingdom Hearts: Melody of Memory, tutte le schermate presenti in questa sono state scattate in versione fissa.
Un rave party estremo – Recensione Space Invaders Forever
Partiamo, seguendo l’ordine del già menzionato menù principale, dalla prima tappa della recensione di Space Invaders Forever. Senza troppi giri di parole, Space Invaders Extreme da solo regge in piedi l’intera baracca. Il gioco è a malapena invecchiato di un giorno, dal suo esplosivo debutto su Nintendo DS. Extreme scarta il gameplay del capostipite della serie in favore di uno shoot-em-up rapido, funzionale e adrenalinico. Il nostro scopo è sempre quello di muovere la nostra navicella a destra e a sinistra ed abbattere gli sprite degli invasori cosmici, ma in modo decisamente più fluido rispetto a come i cabinati anni ’80 ci hanno abituato.
A dare pepe alla formula di base provvedono power-up da raccogliere (e distribuiti copiosamente), dischi volanti in cima allo schermo da intercettare al volo con colpi ben piazzati e persino fantasiosi boss che metteranno alla prova tutto ciò che abbiamo imparato nel livello prima di permetterci di passare al successivo. Durante i vari livelli regolari, scenari bonus più piccoli catapultano occasionalmente la nostra navicella in sfide rapide con cui fare incetta di punti. Questi crolleranno a quota zero se terminiamo il livello anche dopo aver esaurito le nostre vite, e va tenuto a mente vista la dipendenza dal punteggio per i bivi in stile Starfox tra un livello e l’altro.
Piano con gli occhi! – Recensione Space Invaders Forever
Potremmo già passare a Gigamax, ma preferiremmo interrompere la recensione di Space Invaders Forever per parlare dell’aspetto grafico di Extreme. Rispetto all’originale su Nintendo DS, il passaggio all’HD non sembra godere di revisioni allo stile artistico, che mescola sapientemente sprite e giochi di luce psichedelici. Il disclaimer che precede la schermata del titolo ci ricorda che questo potrebbe affaticare gli occhi più sensibili, ma per la fortuna (e la gioia) di chi soffre di epilessia fotosensibile uno degli aspetti visivamente più “aggressivi” si può appianare facilmente.
Alludiamo agli sfondi dinamici, che come su Nintendo DS anche qui consistono in filmati astratti che accompagnano l’azione. Questo effetto attribuisce tuttora al gioco la sua forte identità, innovativa ma mai revisionista, però ammettiamo che nelle sessioni più prolungate la nostra vista potrebbe sentirsi quantomeno sotto sforzo. Per fortuna, le opzioni di Space Invaders Extreme ci concedono di disattivare il movimento degli sfondi, sia nella modalità arcade principale che nel gioco libero. Quest’ultimo consiste in una selezione libera dei singoli livelli, se sbloccati in precedenza.
La co-op sei tu – Recensione Space Invaders Forever
A questo punto della recensione, possiamo passare il testimone al secondo (nonché, lo ricordiamo, unico rimasto) gioco di Space Invaders Forever. In realtà, di Space Invaders Gigamax non c’è granché da dire: immaginate una versione widescreen del gioco originale e aumentate il numero dei giocatori da uno a un massimo di quattro. Forse però anche questa descrizione è riduttiva: questo titolo non risente di un ritmo letargico esattamente quanto il debutto degli alieni di Taito, senza al tempo stesso godere della frenesia “giovane” di Extreme. Un buon compromesso, nonché una scelta obbligata per un po’ di co-op locale.
Non mentivamo quando parlavamo di versione widescreen. In realtà, Gigamax è paragonabile al connubio tra la storica serie shoot-em-up e il principio dei vasi comunicanti. Ed è palese che un’esperienza simile sia meglio godibile dal numero massimo di giocatori, ma anche provandolo in due sono emerse idee di gameplay più che valide. Come nel primissimo episodio della saga, anche qui dobbiamo distruggere la minaccia aliena prima che essa faccia lo stesso con i monumenti. Il terreno da coprire è tanto, forse troppo da rendere l’esperienza fruibile in giocatore singolo.
Complimenti e assenti – Recensione Space Invaders Forever
Anche qui, tuttavia, abbiamo altre idee mirate a svecchiare un po’ la formula, a partire dai boss. Trattandosi di un gameplay molto più vicino all’originale, quello di Gigamax rende questi scontri opzionali molto meno immediati di quanto abbiamo visto in Extreme. L’altro fiore all’occhiello del gioco, mirato a smussare questo angolo spigoloso, è la possibilità di combinare i propri attacchi. Questo non solo rende i boss improvvisamente più digeribili, ma incentiva ulteriormente il multiplayer locale. Peccato solo per l’avvio macchinoso delle partite, che simula l’inserimento delle monete.
Vorremmo dedicare comunque un breve paragrafo ad Arkanoid vs. Space Invaders, il grande assente di oggi. Il gioco ha fatto il suo debutto su smartphone per necessità di input. Come suggerisce il titolo del crossover, la nostra arma contro gli alieni è proprio la racchetta virtuale di Arkanoid. Il risultato ha ricevuto le lodi più disparate dall’utenza mobile, ma come avete visto qui sopra ci è stato impossibile parlarne nel contesto analitico e critico di una recensione (sebbene saremo felici di dedicare al gioco una valutazione postuma a parte). Quest’ultima, inoltre, vi ha detto tutto ciò che vi serve sapere; non ci resta altro che passare alle nostre conclusioni.
Considerazioni conclusive
Chiudiamo dunque la nostra recensione di Space Invaders Forever valutandone l’aspetto grafico. Per quanto concerne Extreme, questo titolo rimane ancora uno degli esponenti della saga più colorati e vivaci di sempre. Gli sfondi, dopo un po’ di tempo, potrebbero risultare fastidiosi, ma anche in quel caso c’è il modo per renderli statici. Discorso diverso per Gigamax, che pur avendo dalla sua l’ausilio di Square-Enix comunque non può nulla con una fedeltà forse eccessiva al primogenito della serie. Se non altro, la natura ibrida di Nintendo Switch fa di questa una sorta di “attenuante”, volendo.
Abbiamo un dualismo similare anche per quanto concerne il sonoro, ma in modo decisamente meno marcato. Anche qui, Space Invaders Extreme è da applausi a scena aperta per la perfetta amalgamazione tra musica ed effetti sonori: il risultato “aggiorna” la dinamica uditiva dei cortometraggi Disney degli anni ’30 alle sonorità dei rave party. Gigamax non si dimostra altrettanto “ambizioso”, ma alle nostre orecchie il coinvolgimento della consueta garanzia di ZUNTATA (che fa parte dell’ensemble di musicisti al lavoro per Super Smash Bros. Ultimate) riesce a salvare capra e cavoli.
A livello di longevità, questo gioco vive della sua stessa anima arcade. Non c’è alcun completismo di sorta a svolgere il ruolo di incentivo per i giocatori, al di fuori della caccia al punteggio più alto. Volendo, potremmo aggiungere al conteggio la presenza delle classifiche online, ma la cosa finisce lì. Il gameplay è senza infamia e senza lode, sebbene penalizzato dalla concorrenza di chi ha elevato il genere degli shoot-em-up a ben altri livelli (anche solo RECCA su NES, da cui Extreme ha preso appunti nel ritmo). Il rapporto di qualità/prezzo è controverso: si tratta di trenta euro, il cui peso viene retto sulla schiena (a fatica, per non dire a malapena) quasi esclusivamente da Extreme. Un peccato, vista l’importanza storica del franchise.
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Punti a favore
- Space Invaders Extreme resta uno dei migliori revival di sempre
- Space Invaders Gigamax è ottimo da giocare in multiplayer...
Punti a sfavore
- La mancanza digital-only di Arkanoid vs. Space Invaders è impossibile da ignorare
- ... ma legnoso, e perde quasi di senso in single player
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