Scopriamo in questa recensione Rune Factory 4 Special. Questo jrpg atipico mescola la componente gestionale con la classica esplorazione dei dungeon crawler
Rune Factory 4 Special è l’ultimo jrpg fantasy della casa di sviluppo giapponese Neverland. Il titolo, distribuito da Marvelous, ha una lunga storia alle spalle. Prima di addentrarci nel vivo nella recensione di Rune Factory 4 Special infatti, è necessario soffermarsi brevemente sulla storia produttiva del titolo. Uscito in origine nel 2012 per Nintendo 3DS sotto il nome di Rune Factory 4, questo quarto capitolo della serie Rune Factory è stato successivamente rilasciato per console Nintendo Switch nel corso del 2020 con un porting dalla denominazione “Special“. Oggi parleremo, tuttavia, delle versioni rilasciate in questi giorni per console PS4, Xbox One e PC. In particolare, per questa recensione andremo ad analizzare l’edizione PS4 del titolo. Buona lettura a tutti gli amanti degli rpg e non solo.
Casate reali, principi e cadute da aeronaviÂ
Il titolo, essendo come già anticipato il risultato di un porting di un porting, non andrà giudicato in merito alle sue doti grafiche, quanto piuttosto alle sue numerose e sfaccettate dinamiche di gameplay. Questo quarto capitolo della storica saga di jrpg, torna per console nella stessa versione uscita per Switch. A differenza della versione per 3DS qui è presente una nuova modalità Newlywed, un ulteriore livello di difficoltà e altre aggiunte. Il gioco comincia facendo scegliere al giocatore il genere del proprio personaggio tramite delle linee di dialogo.
Una volta scoperto che il nostro personaggio è in viaggio verso il regno di Selphia per consegnare un dono al proprio “Dio”, ecco che siamo subito assaltati a sorpresa da un gruppo di guardie reali Rogue. Nella battaglia, Frey, nome del nostro/a protagonista, perde conoscenza e cade dall’aeronave giungendo così nella città di Selphia. Da qui comincia il viaggio in questo misterioso mondo popolato da mostri che si trasformano in esseri umani, draghi antichi e bellissimi principi e principesse. L’amnesia funge da contestualizzazione per la riassegnazione del ruolo di Frey all’interno della cittadina.
Nel corso delle prime ore di gioco, infatti, verremo a conoscenza dei suoi numerosi abitanti, tutti diversi e strampalati. Con ognuno di essi dovremo stabilire una relazione tramite linee di dialogo che avrà un effetto anche sul gameplay del gioco. Come scopriremo anche nel resto della recensione di Rune Factory 4 Special, il cuore pulsante del titolo risiede nella sua doppia anima da classico jrpg dungeon crawler unito ad un complesso sistema manageriale basato sul farming (nell’accezione agricola, non nell’accumulare EXP) e sulle molteplici relazioni tra i personaggi che animano la città .
Combattimenti all’arma bianca – Recensione Rune Factory 4 Special
Per quanto riguarda il combat system, questo risulta piuttosto semplice se paragonato alle ultime produzioni giapponesi, anche 2D. Parliamo di un semplice action con comandi dedicati all’attacco e alla gestione degli item. Combatteremo poi con differenti tipi di armi, dalle spade alle lance e potremo difenderci con uno scudo. Nel corso dell’esplorazione dei dungeon dovremo fare attenzione a tutti i pericoli rappresentati dai mostri. Uno dei punti forti del gioco sono proprio i diversi boss che dovremo sconfiggere. Ognuno di essi avrà un moveset proprio e per sconfiggerli dovremo adottare strategie diverse.
Purtroppo, la nota dolente sta nella gestione dei comandi. Essendo un porting di un titolo pensato per console portatile, anche semplici azioni (non parliamo tanto dello spostarsi all’interno dei singoli livelli) come curarsi nel mezzo di una battaglia saranno complicate pad alla mano. Sarà possibile in ogni momento aprire un menu nel quale cercare tutti i diversi oggetti, armi e accessori, compresi gli item di cura. Una volta selezionato l’oggetto, potremo equipaggiarlo per utilizzarlo o toglierlo dall’equipaggiamento. Inutile dire che la procedura risulta molto “macchinosa“, specialmente su console.
Braccia tolte all’agricoltura – Recensione Rune Factory 4 Special
Per quanto riguarda tutte le altre dinamiche di gioco, essenzialmente si concentreranno nella città principale di Selphia. Qui potremmo dedicare il tempo alla cura del nostro orticello, coltivare (è proprio il caso di dirlo) legami con gli altri abitanti e svolgere tutte le attività secondarie di contorno. Come già anticipato, il farming in questo titolo è fondamentale. Potremo coltivare diversi prodotti agricoli semplicemente acquistando e piantando semi. Questi oggetti saranno poi utili per migliorare i nostri parametri in combattimento.
Parlando con Porcoline avremo accesso all’abilità di cucinare. Questa è fondamentale per preparare le decine e decine di ricette presenti nel gioco. Man mano che proseguiremo l’avventura e completeremo determinate quest secondarie, otterremo nuovi attrezzi con i quali migliorare le nostre abilità sia in cucina che nel campo coltivato. Un altro aspetto fondamentale è dunque il crafting. Per acquistare e realizzare le ricette, ma anche per acquistare nuove armi dal negozio, saremo obbligati ad avere determinati oggetti da craftare.
Selphia è regolata inoltre da un proprio sistema economico. Tramite la bacheca nella stanza principale della nostra residenza, ovvero dove risiede il drago, potremo decidere non solo di migliorare il nostro equipaggiamento, ma anche di dare il via a dei festival che porteranno nuovi visitatori nella città portando dunque più soldi. Girando per la città incontreremo tantissimi personaggi diversi, dal maggiordomo alla già citata cuoca così come a eminenti studiosi ed eruditi, tutti pronti per aiutarci e a suggerirci i nostri obiettivi.
Interazioni sociali – Recensione Rune Factory 4 Special
Una delle caratteristiche ereditate dagli altri capitoli di Rune Factory è la possibilità di interagire con loro e stabilire delle relazioni, arrivando persino a sposarsi. Parlare con i personaggi non solo andrà a ri-formare la nostra identità all’interno del villaggio, ma scegliendo le giuste linee di dialogo potremo anche convincere alcuni personaggi ad aggregarsi a noi e aiutarci nelle fasi di esplorazione e combattimento.
La progressione del titolo infine, è scandita dallo scorrere del tempo. Al pari di Persona 5, ci sarà un calendario che ci informerà dello scorrere delle giornate e ci mostrerà quelle più significative, ad esempio i festival.
La grafica non è tutto – Recensione Rune Factory 4 Special
Come detto qualche riga addietro, giudicare Rune Factory 4 Special dalla grafica sarebbe ingiusto. Nonostante questa doverosa premessa tuttavia, ci sentiamo comunque di criticare il risultato complessivo nato dal processo di porting. Se i modelli dei personaggi ancora reggono in termini di resa estetica, quelli della versione Switch erano modelli aggiornati in HD del titolo originale, non si può dire lo stesso dei fondali in 2D.
Tutti gli elementi che compongono i fondali dei livelli, al netto dell’interfaccia (ormai datata), risultano non solo sgranati ma anche fortemente confusionari, dai colori impastati e dalla totale assenza di profondità . Buono invece l’accompagnamento musicale.
Un fantasy dalla doppia anima
Tirando le somme di questa recensione di Rune Factory 4 Special, il titolo presenta diverse meccaniche interessanti, soprattutto quelle legate alla progressione ruolistica. Esplorare i dungeon scoprendo diversi tipi di mostri e sconfiggere i boss è veramente divertente. Così come parlare con i personaggi e scoprire curiosità sul mondo di gioco. Si può affrontare l’avventura in 3 modalità di difficoltà , dalla più facile a quella più difficile. Infine, in questa versione del gioco è presente una nuova modalità chiamata Newlywed.
Purtroppo, l’esperienza di gioco è risulta fortemente limitata dalla legnosità dei comandi, da una confusionaria mappa nell’interfaccia (non si distinguono le icone dei personaggi e non sempre risulta chiara la direzione da prendere) e da un comparto grafico ed estetico abbastanza piatto. Nel complesso però le battaglie, il crafting, l’interazione con i personaggi e la scoperta dei rispettivi story arc contribuiscono a rendere il gameplay sufficientemente piacevole.
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Punti a favore
- Ottimo sistema di crafting
- Battaglie semplici ma avvincenti
- Buona colonna sonora
Punti a sfavore
- Impatto visivo un po' piatto
- Progressione a tratti noiosa
- Comandi e interfaccia da rivedere
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