Pescando a piene mani da Valorant ed Apex Legends, Hi-Rez Studios e First Watch Games hanno confezionato uno sparatutto tattico in terza persona in cui coordinazione e intesa tra giocatori fanno il bello e il cattivo tempo. In questa recensione vi parliamo di Rogue Company, alias il paradiso dei blaster!
Hi-Rez Studios e free to play, il binomio fa parte della storia videoludica recente. La software house in questione conta nel suo curriculum produzioni quali Smite, Realm Royale, Paladins, Tribes: Ascend e tanti altri titoli che troverete con una semplice occhiata alla sezione “giochi gratuiti” degli store virtuali delle vostre piattaforme di gioco.
Poteva forse lo studio farsi sfuggire l’ultimo free to play di First Watch Games, Rogue Company? No di certo. Bene, ma Hi-Rez ha voluto fare da publisher anche per questo progetto solo per la natura gratuita dello stesso?
Ovviamente no. Rogue Company, tutto sommato, è un buon titolo, Hi-Rez l’ha notato e, con tutta probabilità, questa è una delle ragioni che ha spinto la casa americana a pubblicarlo.
L’ultima fatica di First Watch Games ha alcune frecce valide al suo arco (o blaster in questo caso) ed è pronta a farvi trascorrere diverse ore di divertimento in compagnia del vostro gruppo di amici patiti degli sparatutto.
In questa recensione andremo ad illustrarvi le ragioni che ci spingono a ritenere che Rogue Company (con un po’ di fortuna) possa fare strada nel panorama degli shooter tattici multiplayer; genere pressoché sconfinato su PC e nicchia ristretta su console.
Attenzione lavori in corso!
Quello di Rogue Company è un passato prossimo che parla di un titolo tutto in divenire. La grande N si è presa l’onere di presentare il gioco alla community videoludica lo scorso anno. Rogue Company ebbe la possibilità di mostrarsi nei pochi minuti riservati nel corso del Nintendo Direct del 5 settembre.
In un secondo momento, Hi-Rez e First Watch Games annunciarono che lo shooter sarebbe arrivato anche sulle altre console e, su PC, sarebbe stata un’esclusiva dell’Epic Games Store.
Il gioco è disponibile in closed beta dal 20 luglio. Per la release vera e propria dovremo attendere ancora una non meglio specificata data del 2020, con Hi-Rez e First Watch che con tutta probabilità stanno facendo le rifiniture e le aggiunte finali mentre ascoltano il feedback della community. Insomma, siamo di fronte ad una sorta di cantiere con i ponteggi che aspettano di essere rimossi.
Mi faccio in quattro per te – Recensione Rogue Company
In Rogue Company andrete ad impersonare, di volta in volta, i 13 membri di una temibile e (teoricamente) accattivante compagine di agenti speciali in lotta per salvare le sorti del mondo. Di volta in volta vi lancerete da aerei in volo in arene dalle dimensioni decisamente contenute. Qui, per forza di cose, voi e i vostri avversari sarete a portata di tiro sempre e ovunque. Al momento, soltanto tre sono le modalità di gioco a vostra disposizione per far cantare il blaster.
Nella prima, l’obiettivo del vostro team sarà piazzare una bomba in specifiche aree e farla detonare. Nella seconda accade l’esatto opposto: il vostro team dovrà difendere le aree suddette ed evitare a tutti i costi che gli ordigni vengano piazzati. Per vincere la terza modalità, il team dovrà fare quante più kill possibile. Tutti i match in generale si basano su scontri tra team da 4 contro 4.
Siamo pronti a ripetere la parola “team” ancora e ancora perché proprio la collaborazione è al cuore dell’esperienza di gioco di Rogue Company. Nelle prime due modalità, a differenza dell’ultima, non potrete spawnare all’infinito e solo i vostri alleati potranno darvi la chance di riprendervi dopo essere stati feriti gravemente e rientrare in gioco (ammesso che l’avversario di turno non vi dia il colpo di grazia). Allo stesso modo, cercare di coprirsi a vicenda quando si difende o fare da scudo umano per proteggere un alleato intento a piazzare una bomba quando si attacca, sono i sistemi più semplici per evitare sonore batoste.
Proprio per le ragioni elencate avere a disposizione amici muniti di cuffie e microfono può darvi sicuramente una marcia in più. Più in generale, comunque, come in ogni shooter competitivo, il matchmaking è il vero deus ex machina del gioco e nella nostra esperienza, in linea di massima, gli abbinamenti dei team sono stati abbastanza equilibrati. Non sono mancati, tuttavia, casi di manifesta inferiorità il che ha penalizzato un po’ il tutto.
Mordi e fuggi (e spara) – Recensione Rogue Company
L’avete visto, no? Nelle modalità finora disponibili in Rogue Company non c’è nulla di particolarmente originale. Niente che un altro dell’interminabile sfilza di shooter competitivi sul mercato non sia già in grado di offrirvi. Eppure, quel poco che si è visto finora della produzione di First Watch Games è piuttosto soddisfacente, a partire dal gunplay. Gli scambi di proiettili sono rapidi e precisi. In generale il sistema di combattimento studiato dagli sviluppatori è snello (un tasto per mirare, uno per sparare, un tasto per rotolare a terra, uno per lanciare le granate, un altro per usare le abilità speciali del rogue e la possibilità di un attacco melee).
Per queste ragioni la curva d’apprendimento è piuttosto breve e il titolo è decisamente accessibile. Niente tecnicismi e fronzoli insomma. Ciò che rimane più impresso di Rogue Company, ad ogni modo, è l’immediatezza generale degli scontri. I match sono composti da round da un minuto e mezzo ciascuno. Quest’unica premessa è sufficiente a darvi un’idea di quanto le varie gunfight siano repentine. Nel gioco di Hi-Rez i vari agenti sembrano pugili intenti a studiarsi, pronti ad assestare un gancio singolo e letale. In generale, quindi, non c’è tempo per annoiarsi in Rogue Company.
I server di gioco funzionano in modo impeccabile e le partite si avviano in un attimo. A ciò si aggiunge il fatto che il titolo è interamente basato sul cross-play e questa è forse l’unica cosa gli permette di spiccare (almeno un po’) rispetto agli altri shooter della categoria. Avere a disposizione l’intero parco console attualmente disponibile assicura a Rogue Company un bacino d’utenza potenzialmente illimitato e ciò fornisce al titolo un efficace antidoto contro l’eventuale spopolamento dei server.
A quel blaster serve una messa a punto – Recensione Rogue Company
L’ultima fatica di First Watch Games ruota attorno al sistema dei rogue. In soldoni, nel gioco si grinda per sbloccare i vari agenti speciali che possono essere selezionati di volta in volta all’inizio di ciascun match.
Questi ultimi hanno abilità specifiche (passive e attive), tuttavia alcune tra queste non sono particolarmente intuitive (quella del personaggio Glitch su tutte) ed altre risultano eccessivamente banali o ripetitive. In generale lo stesso stile di gioco di alcuni rogue tende a sovrapporsi a quello di altri, determinando un certo appiattimento tra classi differenti.
Anche il sistema di personalizzazione dei membri della compagine risulta ancora piuttosto grezzo e ciò è dovuto alla natura ancora decisamente embrionale del titolo (gli oggetti per customizzare i rogue sono previsti ma ancora non implementati).
Comparse in un film action – Recensione Rogue Company
Tecnicamente parlando Rogue Company non vi farà gridare al miracolo. Certamente, in un titolo di questo tipo l’aspetto visivo non è determinante ai fini dell’esperienza di gioco generale ma il vero problema di Rogue Company, da questo punto di vista, è il non aver saputo trovare la propria strada.
Se pensiamo a Valorant e Overwatch, competitor diretti e non del titolo in questione, è innegabile come Riot da una parte e Blizzard dall’altra, siano riuscite (al contrario di First Watch Games) a dare un’identità visiva riconoscibile e carismatica alle loro produzioni pur non avendo fatto sfoggio di fotorealismi o cel-shading da urlo.
Rogue Company risulta all’impatto visivo un po’ anonimo anche se si sforza a tutti i costi di non sembrarlo. Al di là degli ambienti di gioco, generalmente sottotono, e gli aspetti tecnico-visivi in sé, questa generale piattezza si ripercuote sui rogue che dovrebbero essere il vero fiore all’occhiello del titolo. Il loro design non è memorabile e molti di loro sembrano comparse vestite alla meno peggio in un film d’azione qualunque. I vari personaggi sfoggiano blaster di ogni tipo e fattura ma alla fine dei conti faticano a rimanere impressi.
Non stiamo parlando di un titolo che urta gli occhi del giocatore, ma sicuramente, da questo punto di vista per farsi riconoscere e impensierire la spietata concorrenza, c’è molto di più da fare e speriamo che l’introduzione degli outfit e i vari accessori dei rogue riesca a compensare in qualche modo la scarsa ispirazione in termini estetici del gioco. Stesso discorso per l’audio. La medesima traccia si ripete all’infinito e si limita a far pompare un po’ le casse all’inizio degli scontri sperando di innescare qualche fugace botta d’adrenalina.
Spezziamo però una lancia a favore della realizzazione tecnica del titolo: il framerate non scende praticamente mai e il gioco su PlayStation 4 gira come un metronomo tirato a lucido, rendendo l’esperienza generale decisamente godibile.
Uno dei tanti, o no?
Rogue Company ci ha divertiti. Il titolo propone una sequela di scontri mordi e fuggi che non annoiano mai e fa dell’accessibilità e della stabilità dei server i suoi vanti. Il gunplay è preciso, soddisfacente e sul piano della giocabilità lo shooter se la cava bene.
Manca tuttavia ancora qualcosa che permetta a Rogue Company di non essere uno dei tanti. Crossplay e cross progression non bastano. Starà ad Hi-Rez e First Watch innescare il salto di qualità introducendo contenuti e cercando di rifinire il più possibile quelli già implementati. Per adesso il titolo tende a mimetizzarsi troppo sullo sconfinato sfondo degli shooter tattici.
Vi ringraziamo per aver dedicato tempo alla lettura di questa recensione su Rogue Company. Vi invitiamo a restare sintonizzati su tuttoteK per tutti gli aggiornamenti e le curiosità dal mondo del gaming e non solo.
Punti a favore
- Complessivamente divertente
- Gunplay valido e accessibile
- Server e framerate ai massimi della stabilità
- Crossplay e Cross progression
Punti a sfavore
- Il matchmacking non è infallibile
- Anonimo dal punto di vista visivo
- Ancora pochi contenuti e modalità
- Il sistema dei rogue non è pienamente convincente
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