Il mondo di Peppa Pig prende vita su PS4: ecco la nostra recensione dell’ultima delle sue avventure, con tanti insegnamenti e parecchi “ma”
Tra chi vi scrive e la recensione che state leggendo si sono frapposti molti contrattempi, ma anche diverso tempo dopo il day one la nostra opinione di Peppa Pig: Avventure intorno al mondo rimane molto combattuta. Da un lato, questo titolo si presta ad una valutazione interamente contestualizzata in fatto di target di riferimento. Dall’altro, però, un solo 3+ (e 7-) del PEGI sulla copertina non può giustificare la poca ambizione del titolo con la sola età prescolare. Sia chiaro: in fatto di animazione il sottoscritto ha vissuto l’infanzia tra la serie animata di Batman del 1994 e il sottovalutatissimo equivalente disneyano, Gargoyles.
Nonostante l’imbarazzo dettato dal gap generazionale (e venendo a patti col fatto di essere diventati i vecchi brontoloni che detestavamo a nostro tempo), abbiamo capito a cosa mirassero i ragazzi di Outright Games, team di sviluppo che ha dato i natali anche alla precedente trasposizione del personaggio. Portando su console il mondo della maialina, in modo peraltro quasi indistinguibile dalla serie animata, gli sviluppatori hanno avuto anche a cuore un traguardo ben specifico. Il fine educativo c’è tutto. Tuttavia è pur vero che altri brand indossano il 3+ con più dignità, facendo pure la loro porca figura anche nell’animazione.
“Pa’, sganciace do spicci p’a crociera” – Recensione Peppa Pig: Avventure intorno al mondo
Sarà una recensione breve, questa, perché la trama di Peppa Pig: Avventure intorno al mondo resta similarmente senza pretese. Nei panni di un avatar personalizzabile (ne riparleremo in seguito), in quanto nuovi vicini dell’eponima porcella è nostro compito tenerle compagnia. E, già che ci siamo, approfittare anche della generosità di una capitana di crociera. Comprendiamo quale sia l’obiettivo educativo degli sviluppatori: educare i bimbi con il controller in mano a delle nozioni molto basiche di geografia. Il modo in cui la famiglia Pig accetta di buon grado di viaggiare ogniqualvolta il giocatore lo decide potrebbe dare un messaggio sbagliatissimo (“Papà, andiamo sulla nave anche noi?”).
Il tutto si traduce, insieme alle (si presume) neonate controparti fittizie di Australia, Italia, Francia e via dicendo, in un episodio interattivo della serie animata. Non intendiamo quanto detto come vero e proprio complimento, ma in tal senso vorremmo tranquillizzare gli eventuali genitori che stanno leggendo queste righe. Se volete una trasposizione che sia “come il cartone”, l’avete trovata. Al tempo stesso, l’intento della serie animata di porsi allo spettatore con disegni facili da replicare è una manna dal cielo, se può ispirare bambini a lavorare un giorno nel campo dell’animazione (che ne ha bisogno). Bene, dunque, che lo si faccia anche qui, se vogliamo trovare un valore aggiunto.
Controlli da NES – Recensione Peppa Pig: Avventure intorno al mondo
Per coerenza con il materiale di riferimento, il gameplay rasenta il letargico. E non intendiamo “letargico” come quando usammo il termine per recensire Eastward, bensì di una lentezza imposta dal game design allo scopo di portare l’accessibilità all’eccesso. Scioglilingua involontari a parte, il gameplay si traduce nel movimento dell’avatar in una presunta area liberamente esplorabile, ma in realtà limitato solo allo spostamento (lento) a destra e a sinistra. Ogni cambio di rotta verso l’alto o il basso è a discrezione del gioco stesso, ma in generale il risultato finale è quello di un “disegno di prima elementare giocabile”.
I tipi di zone da esplorare sono due. La prima consiste nel quartiere della stessa Peppa, che propone ambientazioni come l’asilo, il parco giochi con annesse pozzanghere, la casa e altri luoghi. Una volta raggiunto il porto, il giocatore può spingersi fino alle destinazioni ventilate dal marketing pre-lancio, dove però ogni visita è strettamente guidata e si limita a rigurgitare le informazioni più note (e, a tratti, stereotipate – Italia, stiamo guardando te) sui Paesi visitati. Occasionalmente emerge pure il segnale per premere un pulsante, ma non aspettatevi che ai vostri pargoli si chieda di pigiarne due insieme. Apprezziamo l’intento da “il mio primo controller”.
P-p-p-pimp my P-p-p-pig – Recensione Peppa Pig: Avventure intorno al mondo
Forse per dare al giocatore l’impressione di essere nel mondo dell’eroina dei salumieri, il titolo ci presenta l’opzione di personalizzare l’avatar con il quale “affrontare” l’avventura. Siamo rimasti in tal senso piacevolmente colpiti nella possibilità di scelta, viste le pochissime pretese presenti in altri aspetti del gioco. Dai cappelli (che ci hanno visti virare verso quello da pirata per… motivi vari) alla specie di appartenenza, passando per il colore della maglia e della pig-mentazione, non sembra mancare davvero nulla. A parte dei dialoghi, ma vederci limitati a qualche verso e all’occasionale “Io, io, io” è un altro promemoria per il target di riferimento.
Piuttosto, per la semplicità dell’idea di base, non possiamo definirci particolarmente felici di essere incappati nell’occasionale bug. Dalla presenza dei prompt per i comandi anche dopo il “minigioco” (in cui premere un pulsante con il ritmo che vogliamo) alla sovrapposizione dell’avatar su Peppa, è qui che viene fuori la dura realtà dei giochi su licenza. Chiaramente non è nulla su cui condannare eccessivamente il gioco, ma così come dobbiamo contestualizzare l’intento degli sviluppatori ci pare anche normale fare lo stesso con le sbavature. Quando un gioco per PS4 occupa solo 6 gigabyte nella memoria interna, al terzo softlock qualche “Una cosa dovevi fare” ci può scappare.
Pischelli e pastelli – Recensione Peppa Pig: Avventure intorno al mondo
E siamo già in zona Cesarini con la valutazione tecnica, partendo dal motore grafico. Non c’è molto altro che possiamo aggiungere, sinceramente. L’intento era quello di dare giustizia alla direzione artistica da “Puoi farlo anche tu a casa” della serie animata e gli sviluppatori ci sono riusciti alla grande. Quando l’animazione combina movenze in stile Newgrounds a disegni dai contorni così amabilmente “sbagliati” (come la curva delle guance dei maiali, intersecata nel naso) e li condisce con arti da stick figure, il successo sarebbe stato garantito anche su PS3. Il che rende i bug ancora più facili da notare.
Parliamo poi del sonoro. Le melodie semplici e tranquillizzanti della serie si fanno sentire anche qui e contribuiscono a creare ulteriormente l’effetto da “episodio giocabile”. Il doppiaggio in italiano poi sembra porsi come ciliegina sulla torta, se non fosse per un problema di fondo. Qualcuno tra voi che ha messo su famiglia ricorda il secondo scontro tra Sonic e Shadow in Sonic Adventure 2? Gli scambi di battute sono tarati su una lingua, e vista la presenza di monosillabi nell’inglese è palese che i tempi di ogni battuta vanno calcolati al millisecondo. Eppure, purtroppo, sentire i personaggi interrompersi l’un l’altro con questa frequenza ha dato il colpo di grazia alla sospensione d’incredulità.
Considerazioni conclusive
Sappiamo di non dover essere troppo duri con Peppa Pig: Avventure intorno al mondo. Però è anche vero che dietro ogni giocatore alle prime armi c’è anche un genitore pagante. Questa “vacanza” nel mondo edulcorato della maialina vi costerà 40 euro. Scegliete voi se dedicare l’hardware ancora ruggente di Sony a un utilizzo veramente minimale delle sue potenzialità a questo prezzo, o se guardare oltre. Non sappiamo fino a che punto garantire per le piattaforme PlayStation, ma in linea di massima la valutazione di età consigliata del PEGI include titoli da 3+ decisamente migliori di questo.
Se però la vostra progenie (o voi stessi, essendo il franchise ormai diciannovenne) ama la serie in modo particolare, nulla vi vieta di alleggerire il portafogli e, perché no, magari anche i pensieri. Anche a quasi metà del suo ultimo decennio prima degli “anta”, chi vi scrive si è ritrovato con un sorriso beota sul volto una volta ottenuti i vari trofei. Se siete a caccia di titoli da platinare (nel giro di un pomeriggio, volendo, il che è deplorevole), questo adattamento potrebbe fare per voi. A meno che non intendiate goderne come Arin “Egoraptor” Hanson e Dan “Danny” Avidan sul canale YouTube Game Grumps, cioè in modo ironico. In quel caso, guarderemo dall’altra parte. Nessuno vi giudica.
Questo era ciò che pensavamo noi. Voi però di che opinione siete? Ditecelo qui sotto, e come sempre non dimenticate di restare su tuttotek per tutte le notizie più importanti per i gamer e non solo.
Punti a favore
- Graficamente fedelissimo alla serie animata...
- Strutturalmente semplicissimo...
- Accessibile con il doppiaggio in italiano...
Punti a sfavore
- ... e ci mancherebbe pure altro!
- ... ma nonostante questo, presenta bug
- ... che però talvolta toppa il tempismo
- Rapporto longevità/prezzo sproporzionato
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