Andiamo ad analizzare insieme, in questa più che prolissa recensione, Pecaminosa – A Pixel Noir Game, prodotto indipendente di Cereal Games che è recentemente arrivato sugli scaffali fisici e digitali
L’industria indipendente dei videogiochi ha spesso puntato sull’”Atmosfera”. Essendo, salvo alcune eccezioni, molto carenti in budget, i titoli indie si rifugiano nel saper narrare storie, avvenimenti, fatti e personaggi in modo da renderli, per quanto possibile, indimenticabili. Basti pensare a Gris o a Celeste, a The Witness o a Little Nightmares per rendersi conto che non servono cifre astronomiche per raccontare una storia. Allora perché, fin troppo spesso, ci ritroviamo davanti a titoli che non riescono a lasciare alcuna impronta e che anzi, risultano parziali fallimenti? Perché spesso ci troviamo davanti a videogiochi come Pecaminosa – a Pixel Noir Game?
Il titolo è stato sviluppato da Cereal Games, una piccola industria portoghese che non ha altri titoli alle spalle da poter elencare, e punta a ricreare l’atmosfera dei film noir anni ’50, con tanto di trama che mescola il poliziesco con elementi sovrannaturali. “Mescolare” è un termine che utilizzeremo spesso, in questa recensione di Pecaminosa, visto il tentativo quasi spasmodico di generare interesse nel videogiocatore aggiungendo tanti, troppi tasselli, che non sono però riusciti ad amalgamarsi tra loro. Procediamo per gradi, e vediamo perché, a conti fatti, ne siamo rimasti delusi.
Decadenza
John Souza è il classico (ormai) ex detective con un passato ombroso, un peccato da espiare e una lista di nemici che lo vogliono morto praticamente interminabile. John Souza è il nostro pretesto per vivere la cittadina di Pecaminosa, che stranamente non è Chicago, luogo di perdizione fatto di prostitute, gangster, spaccio, topi d’appartamento (e non solo) e una decadenza ormai connaturata all’essere stesso del luogo. John Souza si ritrova, un giorno come tanti altri, dopo l’ennesima bottiglia di Whiskie, davanti a Charlie “Two Angels”, noto criminale ricercato, che gli affida un incarico importante e al quale non può sottrarsi. Tutto regolare, fin qui, se non fosse che tecnicamente John ha ucciso Charlie diverso tempo prima.
Da questa flebile premessa parte una narrativa a tratti confusa, a tratti fin troppo spiccia, che ci ha portati avanti per i 3 atti totali di cui il titolo è composto. Sebbene inizialmente ci saremmo aspettati di trovarci davanti un’avventura poliziesca, col proseguire del gioco Pecaminosa imbocca stranamente la strada del sovrannaturale e dell’esoterico, allontanandosi da quello in cui i ragazzi di Cereal Games erano riusciti alla perfezione: l’avventura investigativa. Diciamo che, una volta che ci troviamo davanti demoni e creature simili, l’interesse verso la storia di John si abbassa drasticamente.
Ma che succede? | Recensione Pecaminosa – A Pixel Noir Game
L’escalation verso l’elemento sovrannaturale, inoltre, è quanto di più confuso e casuale si sia visto. Se inizialmente le richieste fatte dai vari NPC per il proseguire della trama sono semplici e congruenze con la realtà, col proseguire del gioco diventeranno via via sempre più bizzarre, astruse e fuorvianti. Se inizialmente, quindi, Cereal Games era riuscita a conquistarci con la (seppur flebile) linea narrativa della storia di John, alla fine ci siam trovati a vivere il gioco come fosse un Doom qualsiasi in 2D e 32 bit. Con l’aggravante che giocare a Pecaminosa non è affatto piacevole come con Doom Eternal.
Pecaminosa – A Pixel Noir Game è un twin stick shooter. Potremo quindi muovere John con lo stick sinistro del controller e mirare con la nostra arma utilizzando il destro e sparando con un dorsale. In titoli come questi assume una fondamentale importanza il mirino e la gestione degli spazi. Due fattori che, se non realizzati correttamente, generano una confusione disumana specialmente nel caso in cui il titolo che si sta giocando abbia anche elementi bullet hell. E indovinate un po’?
Che confusione…! | Recensione Pecaminosa – A Pixel Noir Game
Il titolo di Cereal Games è terribilmente confusionario sin dalle prime fasi di gioco, quando non avremo altra arma all’infuori dei pugni di John. Il mirino, specialmente, risulterà completamente inutile in quanto darà solo l’idea della direzione del colpo, ma non del suo punto di arrivo. Il marker finale della linea di tiro, infatti, non corrisponderà mai al punto di arrivo del proiettile sparato e non riusciamo a capacitarci di una decisione del genere. Aggiungiamo poi che, su Nintendo Switch, il gioco in modalità portatile è difficilmente leggibile a causa delle ridotte dimensioni dello schermo e ci siamo spesso trovati a scattare e schivare in direzioni casuali cercando di schivare proiettili invisibili.
John è in grado di equipaggiare, oltre ai pugni, un’arma da fuoco dall’arsenale che sbloccheremo man mano che si proseguirà con la storia. Dalla pistola allo shotgun, passando per il mitra, il feeling delle armi è piuttosto sciatto e, a parte la cadenza di tiro, non abbiamo notato particolari differenze. Terribili anche i feedback dei colpi sia in entrata sia in uscita: non capirete mai né se avete colpito effettivamente un nemico (tranne guardando la barra della vita che pian piano si abbassa) né se John è stato colpito. Una situazione che diventa ancor più imbarazzante nei combattimenti contro i boss che, specialmente nelle fasi finali di gioco, diventeranno completamente casuali e mortali… per i motivi sbagliati.
L.I.F.E. | Recensione Pecaminosa – A Pixel Noir Game
Altro elemento interessante mescolato in Pecaminosa, ma mal sfruttato, è la possibilità di potenziare John con i punti abilità guadagnati salendo di livello in un sistema chiamato L.I.F.E. Luck, Intelligence, Force ed Endurance sono le quattro caratteristiche su cui potremo concentrarci. Luck aumenta il drop dei nemici e dei sacchi della spazzatura sparsi per la città, Intelligence sblocca ulteriori opzioni di dialogo con gli NPC, Force aumenta i punti vita massimi ed Endurance la barra della Stamina. Sebbene possa sembrare un sistema bilanciato ed interessante, le prime due caratteristiche sono praticamente inutili.
Per vedere miglioramenti sotto il fronte del drop dovremo portare Luck a livelli altissimi e le opzioni sbloccate con Intelligence sono versioni alternative di altre linee di dialogo già disponibili e che non porteranno a variazioni nella storia. Come spesso accade, quindi, vi ritroverete ad aumentare indiscriminatamente Endurance e Force, per rendere John una macchina da guerra e non avere problemi con gli scontri casualissimi contro i boss.
… che bello però! – Recensione Pecaminosa – A Pixel Noir Game
Infine, la città. Completamente vuota, spoglia e senza alcun feeling particolare. Considerando poi che John ha una camminata piuttosto rilassata, senza possibilità di correre e di scattare (se non per quei tre o quattro scatti dati dal consumo della stamina), le passeggiate attraverso le varie zone delle mappe sono state lente e interminabili, spezzando così il già poco serrato ritmo della narrazione. Aggiungendoci poi che non esistono missioni secondarie, che l’unico minigioco disponibile è il blackjack e che gli NPC ripeteranno sempre e comunque la stessa identica frase, capirete che tirare le conclusioni su Pecaminosa in questa recensione non è difficile, per quanto possa dispiacere.
Quel che salva Pecaminosa è indubbiamente il comparto artistico. La città, seppur purtroppo vuota, emana un’atmosfera Noir e decadente davvero interessante. La soundtrack completamente Jazz che le fa da sottofondo stimola ancor più il palato degli amanti del genere. Purtroppo, però, la mera estetica non basta a risollevare un titolo che troppo ha voluto fare, senza nulla stringere alla fine.
Concludendo
Concludendo questa recensione di Pecaminosa – A Pixel Noir Game, ci troviamo con grande dispiacere a bocciarlo nella quasi totalità dell’esperienza. Un’estetica affascinante condita dalla colonna sonora Jazz d’atmosfera Noir non riescono a risollevare le sorti di un gioco che ha voluto mescolare troppi elementi, senza riuscire ad eccellere in uno soltanto. Le meccaniche da twin stick shooter sono imprecise, la progressione del personaggio banale e scontata e la narrativa confusa e piuttosto dimenticabile. Peccato, davvero, speriamo che i ragazzi di Cereal Games sappiano fare di meglio col loro prossimo titolo!
Pecaminosa – A Pixel Noir Game è ora disponibile su PS4, Xbox One, PC e Nintendo Switch. Rimanete sintonizzati con noi di tuttoteK per tutte le news, le guide e le recensioni a tema videoludico e tech! E se siete interessati a chiavi di gioco a prezzi vantaggiosi, vi consigliamo di dare un’occhiata al catalogo di InstantGaming!
Punti a favore
- Ambientazione suggestiva
- Soundtrack eccezionale
Punti a sfavore
- Meccaniche di shooting sciatte
- Città vuota e asettica
- Progressione del personaggio sbilanciata
- Narrativa a tratti confusionaria
- Mancanza di contenuto
Lascia un commento