La storia dei videogiochi si basa su dei punti cardine a prescindere dal tempo. Tra i più importanti troviamo sicuramente Pac-Man. Ebbenne, la palletta gialla è tornata alla grande con una collezione di tutto rispetto. Scopriamo insieme Pac-Man Museum+ nella nostra recensione
Pac-Man Museum+ fa seguito a Pac-Man Museum (2014), una raccolta per Xbox 360 e PlayStation 3 di alcuni giochi dedicati al nostro eroe giallo. Questa compilation aggiornata include alcuni dei titoli presenti nella versione precedente e ne aggiunge diversi altri, portando il numero totale a 14 (anche se Pac-Man Arrangement è presente due volte con le versioni arcade e home). Si tratta della raccolta più completa mai realizzata, dal capolavoro arcade originale fino a Pac-Man 256 del 2015.
It’s a Pac-Man world
Presentato all’interno di una sala giochi in 3D, è possibile muovere la telecamera, far trottare Pac in giro, guardare le varie macchine e decidere a cosa giocare. Ogni gioco ha il proprio menu di gioco, obiettivi speciali e un po’ di storia. Si inizia con 500 monete virtuali in tasca, ma non ci sono microtransazioni. Si accumulano altre monete semplicemente giocando alle macchine e completando le missioni opzionali (presentate come una classifica dei risultati) che aggiungono obiettivi unici per ogni titolo. Le monete si spendono anche per personalizzare la sala giochi, con una particolare cura a questo aspetto: si può acquistare di tutto, dalla carta da parati alla musica per il jukebox, fino a nuove macchine, piante, figure di gashapon e vari altri oggetti d’arredamento legati a Pac. Dopo esser rimasti a giocare nella sala giochi a lungo, è possibile essere “invasi” dagli iconici fantasmini con intenzioni tutt’altro che ostili.
Look n feel – Recensione Pac-Man Museum+, chi non muore si rivede!
Come interfaccia di presentazione, Pac-Man Museum+ è piuttosto ordinato nonostante il frame rate sia davvero estremamente scarso. Considerando che si tratta di un’unica stanza 3D e che graficamente è piuttosto elementare, sembra che la maledizione di Unity abbia colpito ancora. Se vi piace Pac-Man, tuttavia, vi sentirete comunque appagati dall’offerta. C’è un’ampia varietà di giochi arcade e una macchina “consumer” per i titoli per console che non richiedono monete, la cui mini-biblioteca può essere utilizzata con i tasti dorsali. Alcuni titoli, tuttavia, devono essere sbloccati per poter giocare completando degli obiettivi dedicati.
Il feeling col gioco consiste in tutto ciò che ci aspettavamo da una collection del genere. I comandi originali del gioco sono stati perfettamente adattati alle nuove console senza infamia ne lode. Giocare è piacevole, i controlli non presentano problemi e l’implementazione dei tasti aggiuntivi (tasti dorsali, ad esempio) non è per nulla superflua. Peccato per un frame-rate ballerino che a volta fa storcere il naso, e un V-Sync non sempre ben gestito, specialmente in alcuni titoli in particolare. Di questo, comunque, parleremo dopo.
Il catalogo – Recensione Pac-Man Museum+, chi non muore si rivede!
A partire da Pac-Man (arcade, 1980) c’è poco da dire che non sia già stato detto. Un classico intramontabile, in cui si raccolgono freneticamente punti, ciliegie e si respingono i fantasmi con le palline di energia disseminate sulla griglia. Il punteggio è il nome del gioco, ed è divertente come sempre (storicamente). Super Pac-Man (arcade, 1982) adatta la formula per cui l’utente afferri le chiavi per aprire i cancelli chiusi in modo da poter raccogliere tutti i frutti. È una variante piacevole che i fan dell’originale apprezzeranno quando vorranno variare un po’ le cose.
Pac & Pal (arcade, 1983) stravolge ulteriormente la formula di Super Pac-Man, introducendo dei poteri per di stordire, congelare e confondere i fantasmi. Girando le carte si aprono molte porte e un nuovo aiutante, il verde Miru. Pac Land (sala giochi, 1984) è uno dei primi veri giochi di piattaforme arcade, apparso un anno prima di Super Mario Bros. Il tema musicale è impresso a fuoco nel cervello e graficamente regge molto bene grazie al suo stile artistico unico. Si corre Pac avanti e indietro, saltando gli ostacoli e i fantasmi attraverso le foreste cercando di completare il percorso in un tempo limite.
Pac-Mania (arcade, 1987) rallenta le cose e diventa graficamente isometrico, utilizzando la stessa formula del labirinto e del mangia-punti, con il vantaggio di poter eliminare i fantasmi in un solo colpo. Pac-Attack (Super Nintendo 1992) è in realtà un adattamento del gioco arcade ispirato a Tetris, Cosmo Gang: The Puzzle. Gli oggetti che cadono, ora a tema Pac, possono essere impilati per evitare che i fantasmi raggiungano la parte superiore dello schermo. Letteralmente Tetris. Pac-In-Time (Super Nintendo, 1995) è un gioco d’azione a piattaforme in cui Pac affronta lo scenario saltando, afferrando i punti e sparando proiettili contro i nemici. Niente di speciale, ad essere sinceri.
Pac-Man Arrangement invece è disponibile in due versioni: il titolo arcade del 1996 e un arrangiamento dell’Arrangement apparso per la prima volta sulla PSP come parte della Namco Museum Battle Collection (2005). Questo capitolo è dotato di una modalità cooperativa per due giocatori e di un boss finale molto interessante. Continueremmo all’infinito con tutte le versioni dei giochi, ma sono davvero tanti e vi basti sapere che sono tutti divertenti e (più o meno) stabili.
Emulazione – Recensione Pac-Man Museum+, chi non muore si rivede!
Mentre la maggior parte dell’emulazione sembra molto accurata, senza grossi problemi in termini di gioco, gli shader CRT per i vecchi titoli arcade come Pac-Land sono completamente inutili, con impostazioni molto limitate. Peggio ancora, Pac-Land nello specifico presenta un evidente problema di V-Sync sullo scroll. Questo è molto evidente quando la schermata dei punteggi più alti scorre verso sinistra e durante il gioco c’è un luccichio costante. Dato che la maggior parte dei giochi è statica, il problema non si presenta altrove, ma è comunque leggermente fastidioso. Lo sfondo dell’arcade è ben fatto e, cosa interessante, tutti i riferimenti a Ms. Pac-Man sono stati omessi dalle opere d’arte in cui compariva, a causa di questioni legali riguardanti i proprietari della licenza del personaggio. A quanto pare, neanche Pac-Man è stato risparmiato dalle questioni di genere.
Il verdetto
In conclusione a questa recensione di Pac-Man Museum+, ci ritroviamo a tirare le somme (come al solito). Per i fan di Pac-Man e del suo pedigree storico, questa è la migliore raccolta finora realizzata, che abbraccia decenni e presenta i suoi titoli più importanti. L’arcade overworld è un tocco di classe, anche se il frame rate è un po’ una delusione e necessita al più presto di un fix. Inoltre, anche se si può passare un po’ di tempo ad armeggiare e progettare il proprio spazio arcade, l’attrattiva dell’espediente è in definitiva di breve durata. A parte le carenze di presentazione, però, non si può davvero criticare la completezza della collezione, né la qualità dei titoli stessi (beh, tranne Pac in Time). Si tratta di un Pac-festival che offre innumerevoli ore di divertimento e un interessante approfondimento storico sull’evoluzione della sfera gialla.
Speriamo di avervi intrattenuto con la nostra recensione di Pac-Man Museum+ e come sempre vi invitiamo a restare connessi su tuttoteK per ulteriori news, aggiornamenti e tanto altro ancora dal mondo dei videogiochi. Inoltre non dimenticate di consultare Instant Gaming per un catalogo di giochi scontati. Ciao e buon gaming!
Punti a favore
- Una collection estremamente forbita
- Tanti inserti per i fan
- Tante missioni e leaderboard online
- Ottima emulazione e implementazione dei comandi
Punti a sfavore
- Pac-Land soffre di enormi problemi
- Frame-rate ballerino
- Il filtro CTR potrebbe essere migliore
Lascia un commento