One Punch Man: A Hero Nobody Knows è il protagonista della nostra recensione, che chiarirà tutti i dubbi che potreste ancora nutrire: ce l’ha fatta, il celebre manga e anime, a diventare un videogioco con i fiocchi?
Beh, no. Semplicemente no: è inutile girarci attorno: One Punch Man sarà anche uno dei manga e anime più noti, famosi e originali degli ultimi anni, ma il videogioco tratto dallo stesso, One Punch Man: A Hero Nobody Knows, non ci ha convinto praticamente per niente. E abbiamo avuto modo di giocarci per parecchio tempo su Xbox One, prima di tornare da voi con la nostra recensione. Così tanto da averlo finito, e di aver sbloccato praticamente il 98% degli Achievements presenti.
Tratteremo i principali aspetti della produzione in questione nell’articolo che avete già davanti, dunque ancora un po’ di pazienza. Ma intanto confermiamo un pensiero che potrebbe già esservi balenato nella mente negli ultimi giorni: One Punch Man: A Hero Nobody Knows è una produzione perfettamente adatta ai fan dell’opera, e a nessun altro. Meglio ancora: ai fan dell’opera pronti a soprassedere a parecchi difetti evidenti.
Un accenno di trama
One Punch Man: A Hero Nobody Knows segue fedelmente, anche se a modo proprio, la trama del manga e anime di partenza. Quindi sì: reincontrerete Saitama con tutti i suoi amici, nemici e conoscenti; rivivrete le battaglie più importanti dell’opera, di recente riproposte anche sulla serie di Netflix; approfondirete (parzialmente) gli aspetti dietro alcuni personaggi, come Tornado del Terrore e Tempesta. Ma in modo particolare: prima andrà creato il vostro avatar e alter ego di gioco, poi… Seguirete Saitama e gli capiterete tra i piedi all’occorrenza.
Dimenticatevi dunque di un videogioco in cui potreste rivestire sin dall’inizio i panni del Pelato Mantellato: del resto, che senso avrebbe giocare con Saitama se tanto può mettere al tappeto chiunque semplicemente con un pugno? In modo molto più sensato, One Punch Man: A Hero Nobody Knows si accontenta di raccontare una storia fittizia, parallela a quella degli eventi del manga/anime di One Punch Man.
La creazione del proprio personaggio è soddisfacente, con moltissimi tratti, caratteristiche e accessori presi di peso dalla serie TV; più opinabile il fatto che l’eroe protagonista sia il classico muto già rivisto di recente in Code Vein: tutti parlano, agiscono, combattono, chiedono, e lui se ne sta zitto ora annuendo con il capo, ora scuotendolo.
Per collocare cronologicamente la narrazione del gioco, vi basti sapere che dall’avvio della storia in poi arriverete fino allo scontro con Boros e la sua astronave; tutti gli eventi successivi, dunque, per il momento non rientrano nella produzione di Bandai Namco. Non è chiaro se arriveranno o meno con un DLC, l’esperienza insegna che di solito la società preferisce puntare direttamente con un secondo capitolo (proposto a prezzo pieno).
Pugni ovunque – Recensione One Punch Man
One Punch Man: A Hero Nobody Knows è fondamentalmente un picchiaduro semplificato, al di là delle poche sessioni che richiamano vagamente l’RPG. La maggior parte delle missioni, principali o secondarie che siano, vi richiederanno di picchiare per bene o creature a caso (esseri misteriosi) oppure i principali antagonisti e comprimari dell’anime. Tra una missione e l’altra e le varie proposte del gameplay, si colloca poi la narrazione principale, che spinge il giocatore a correre da una parte all’altra della (piccola) mappa di gioco, leggendo messaggi su messaggi su messaggi ricevuti sul proprio smartphone.
Il picchiaduro di One Punch Man: A Hero Nobody Knows è però tale solo di nome, risultando nei fatti estremamente semplificato: a parte l’attacco leggero e pesante, e la possibilità naturalmente di eseguire le parate, il giocatore può eseguire fino a tre colpi speciali assegnati alla pressione simultanea di un tasto dorsale del controller Xbox con uno principale.
Le mosse sono non solo potentissime, ma anche sbilanciate: in questo modo One Punch Man: A Hero Nobody Knows incentiva all’utilizzo di determinati personaggi rispetto ad altri, con una sproporzione totale e deleteria nel comparto online della produzione, come potrete immaginare. Se un eroe è più forte, tutti usano quello. E la varietà ne risulta irrimediabilmente compromessa.
Una buona infarinatura a metà tra l’RPG e l’action permette di potenziare il proprio eroe, assegnando punti a determinate statistiche una volta saliti di livello. Nulla di troppo complesso, appagante o profondo: ma è un buon inizio, e lascia ben sperare per altre produzioni che Bandai Namco gestirà in futuro, anche semplicemente per l’inevitabile One Punch Man: A Hero Nobody Knows 2 dei prossimi anni.
Online e offline – Recensione One Punch Man
One Punch Man: A Hero Nobody Knows può essere fruito completamente offline, ma volendo recandovi online vi ritroverete alle prese con una città ricca di giocatori presenti in tempo reale. Situazioni buffe e strampalate non mancano, soprattutto per via delle personalizzazioni diverse e originali dei propri avatar di gioco. Il protagonista può poi “sfidare” gli altri giocatori presenti nella piazza, sperando che questi ultimi accettino; oppure aggiungerli alla propria lista amici. Peccato che le modalità online finiscano qui, senza missioni di gruppo, raid o minigiochi di sorta; c’è solo la modalità versus PVP.
Ancora più strano il fatto che non si possa giocare al titolo di Bandai Namco offline, o almeno noi non siamo riusciti a trovare questa opzione di gioco. Pazienza, perché è probabile che uno scontro Saitama VS Saitama ci avrebbe semplicemente annoiati; non mancano del resto moltissime cose da fare anche da soli, tra missioni principali, secondarie, il rango eroe da portare da C ad S, e molto altro ancora (Trofei e Achievements compresi).
Comparto tecnico non impeccabile – Recensione One Punch Man
Dimenticabile e drasticamente in ritardo con i tempi, il comparto tecnico. Abbiamo provato il titolo su Xbox One standard, e il dettaglio grafico è probabilmente di poco superiore a quello che avremmo potuto valutare su Xbox 360: render, modelli poligonali, ambienti di gioco asfittici, collisioni poco probabili, non rendono affatto merito all’opera di partenza. Il tutto migliora un po’ con il doppiaggio inglese e giapponese, e con la colonna sonora: ma nulla per cui valga la pena strapparsi i capelli, o spendere 60 euro per una copia di gioco.
Conclusioni
One Punch Man: A Hero Nobody Knows è il primo videogioco dedicato al manga e anime noto come One Punch Man, e purtroppo non è affatto questo granché. Alcune idee alla base del gameplay sono interessanti, ma quasi sempre realizzate in modo superficiale; così come superficiale appare la commistione tra vari generi (RPG, action e picchiaduro su tutti), il comparto tecnico e la gestione delle modalità di gioco online. Andrà meglio con il prossimo appuntamento, forse; di certo lo speriamo. Per Saitama, più che altro.
Punti a favore
- Fedele al manga
- Buon numero di personaggi giocabili
- Multigiocatore online
Punti a sfavore
- Gameplay dimenticabile
- Tecnicamente carente
- Ripetitivo oltre ogni logica
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