In questa recensione vi parleremo della versione PS4 di Neversong, l’ispirato gioco indie creato da Atmos Games
I flash games indie hanno sempre avuto un certo fascino e fino a circa una decina di anni fa vantavano un pubblico abbastanza ampio. Uno dei titoli più famosi di quel periodo era Coma, un gioco sviluppato interamente da un ragazzo di nome Thomas Brush. Adesso a distanza di quasi dieci anni abbiamo avuto la possibilità di provare il reboot di quello storico titolo, Neversong, questa volta su PS4.
Una storia molto diversa
L’originale Coma era un gioco davvero molto diverso da Neversong, sia per quanto riguarda il gameplay che la trama. In questo reboot i giocatori vestiranno i panni di Peeter, un piccolo orfanello fidanzato con una ragazza chiamata Wren. I due sono inseparabili ma, per colpa di una misteriosa entità, Wren viene rapita e per lo shock Peet cade in un profondo coma.
Al suo risveglio la prima cosa che farà sarà andare alla ricerca della sua amata, ma ora il piccolo paesino di Neverwood risulta molto più pericoloso e inquietante di quanto ricordasse. La città è in uno stato pietoso e tutti gli adulti sembrano essere spariti nel nulla lasciandosi i figli alle spalle. Come se non bastasse poi degli strani mostri stanno facendo la loro comparsa e una misteriosa figura chiamata Mr. Smile infesta i cieli della città.
Da qui in poi la storia del gioco proseguirà in maniera abbastanza lineare, con Peet che dovrà sconfiggere vari mostri in modo da far luce sul fato di Wren. Andando avanti però si scopriranno sempre più retroscena sulla vita dei due ragazzi e di chi li circonda, facendo luce sulle vere cause che ci hanno portato ad affrontare quest’avventura.
Inizialmente la trama del gioco sembrerà essere molto semplice, ma non servirà molto tempo prima di riuscire a comprenderne la reale profondità. Inoltre il gioco tratta dei temi molto pesanti e delicati, facendolo in una maniera davvero eccezionale. A seconda delle vostre esperienze di vita infatti il gioco potrebbe risultare molto più triste e angosciante di quanto non sembri a prima vista.
Un pizzico di metroidvania – Recensione Neversong PS4
Neversong è principalmente un action adventure a scorrimento, ma vanta anche qualche elemento tratto dai metroidvania. Durante la vostra avventura dovrete superare varie aree e per farlo avrete bisogno di diversi strumenti che potrete sbloccare suonando delle canzoni al pianoforte. Gli spartiti andranno trovati in giro per il mondo ma, in caso conosciate già il loro contenuto, potrete suonarli anche anticipatamente.
In totale sono presenti circa 5 strumenti che vi forniranno alcune abilità tipiche dei metroidvania, come la possibilità di appendersi alle liane oppure planare. Questi gadget sono fondamentali per andare avanti, ma vi permetteranno anche di sbloccare zone segrete all’interno delle aree esplorate precedentemente. Sfortunatamente nella maggior parte dei casi troverete semplicemente dei collezionabili oppure delle decorazioni estetiche, e solo raramente oggetti utili ad approfondire i personaggi.
Le aree da esplorare non saranno moltissime, ma presentano diversi enigmi volti ad aumentarne la longevità. Alcuni di questi puzzle sono molto carini e ben studiati, mentre altri sono estremamente semplici e banali. Di sicuro questo non è uno degli elementi cardine del gioco, ma in ogni caso avremmo gradito un po’ di cura in più.
Per quanto riguarda i combattimenti invece il gioco risulta estremamente semplice, visto che potrete solamente saltare e attaccare. Questo aspetto del gioco è forse il più carente, dato che per sconfiggere ogni nemico vi basterà semplicemente premere a ripetizione il tasto d’attacco. Anche i boss sono quasi tutti estremamente semplici da abbattere e si differenziano unicamente per la presenza di alcune semplici meccaniche platform.
Uno stile inimitabile – Recensione Neversong PS4
Uno dei pregi più grandi di Neversong è il suo stile artistico davvero semplice ma d’impatto. I disegni sono eccezionali e riescono ad essere sia carini e luminosi che terribilmente cupi e inquietanti, coinvolgendovi perfettamente nella strana atmosfera del gioco. Inoltre anche il comparto sonoro contribuisce notevolmente all’immersività del gioco, grazie a dei suoni ambientali terrificanti e delle splendide musiche suonate al pianoforte. L’unico aspetto che lascia un po’ a desiderare sono le animazioni, dato che risultano un po’ semplicistiche e poco curate.
Sfortunatamente dal punto di vista tecnico invece il gioco è abbastanza carente. I tempi di caricamento fra un’area e l’altra sono molto lunghi e in alcune circostanze è possibile notare dei gravi cali di frame. Oltretutto anche la traduzione italiana non è delle migliori, dato che presenta numerosi errori di battitura e in alcune circostanze risulta poco fedele al testo originale.
Conclusioni
Neversong è davvero un titolo molto carino, in grado di coinvolgere e emozionare il giocatore grazie alla sua storia toccante. Il gameplay non è il suo punto forte ma, grazie ai vari gadget e soprattutto alla breve durata del gioco, non ne risentirete, anche se qualche miglioramento nei combattimenti e negli enigmi di sicuro lo avrebbe reso più divertente. Se siete alla ricerca di un titolo breve in grado di farvi commuovere e, in alcuni momenti, anche inquietare, Neversong è perfetto per voi.
Neversong è disponibile ora per PC, PS4, Nintendo Switch, Xbox One e dispositivi iOS. Se siete interessati a restare aggiornati riguardo tutte le novità sul mondo dei videogiochi e tanto altro ancora, allora continuate a seguirci qui su tuttoteK.
Punti a favore
- Atmosfera e stile eccezionali
- Storia coinvolgente e commovente
Punti a sfavore
- Gameplay non molto brillante
- Vari problemi tecnici e di traduzione
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