Scopriamo insieme, in questa recensione completa, se e quanto valga la pena acquistare Little Noah: Scion of Paradise, un action in 2D con forti elementi roguelike che ha alle spalle nomi altisonanti
Quando ci ritroviamo di fronte a titoli a basso budget, ma ad alto valore spirituale ed artistico per il mondo videoludico, ci ricordiamo da dove deriva effettivamente la nostra passione per il medium. Chi vi scrive si è infatti accorto che, nel corso degli ultimi dieci anni di carriera da videogiocatore, la maggior sorpresa e coinvolgimento li ha trovati non in produzioni AAA, anche molto attese, ma in titoli definibili “minori”. Ci viene sempre da citare l’immenso Gris, ma se vogliamo andare maggiormente sul mainstream troviamo il capolavoro di Supergiant Games Hades o i due Cat Quest, o ancora meglio il minuscolo Unpacking. E, più recentemente, con Little Noah.
Little Noah: Scion of Paradise è un action-platform in 2D con forte enfasi sugli elementi roguelike creato dai ragazzi di Cygames. La prima cosa che ci è venuta in mente guardandone i trailer e i modelli dei personaggi è ovviamente stata: ma è Bravely Default? E la risposta è ovviamente: no. Però, ha alle spalle nomi altisonanti come Akihito Yoshida, composer per Final Fantasy Tactics e Final Fantasy XII, e Hitoshi Sakimoto, graphic designer dei due titoli di cui sopra, nonché della serie Nier e, per all’appunto, di quella di Bravely. Ed ecco spiegato il motivo. Invece, nel corso di questa recensione, vi spiegheremo perché annoveriamo Little Noah: Scion of Paradise nella lista dei titoli indie che chiunque dovrebbe giocare. E innamorarsi.
Alchimista?
L’omonima protagonista è una sorta di alchimista, non definibile classicamente con questo nome perché il tutto è molto filtrato da un velo giapponese spesso come la carta vetrata. Insomma, niente Alchimia con la A maiuscola, ma a noi sta bene così considerando anche che il co-protagonista è un gatto. I gatti ultimamente vanno davvero per la maggiore. Noah e Zipper, insomma, partono per un viaggio alla ricerca dei ricordi perduti dal piccolo peloso, che sembrano essere drammaticamente intrecciati al passato della protagonista, misterioso e in evoluzione nel corso delle svariate ore che passerete in compagnia dei due.
La narrativa, come sempre nel caso di titoli del genere, non è lineare e viene narrata sia sconfiggendo i vari boss e mid-boss per la prima volta, sia ritrovando, nelle varie ambientazioni e con pop-up casuale, le pagine del Diario della Strega, che sveleranno dettagli, curiosità ed aneddoti su Zipper. Lasciatecelo dire: Little Noah non brilla sicuramente sotto il punto di vista narrativo, il pretesto è valido solo per spingere il giocatore a proseguire, con qualche piccolo colpo di scena (telefonatissimi) sparso qua e là e la consapevolezza che si sta facendo tutto ciò esclusivamente per soddisfazione personale.
Lillipuziano | Recensione Little Noah: Scion of Paradise
In Little Noah: Scion of Paradise non è Noah ad attaccare, ma i suoi Lilliputs. La piccolina è infatti in grado di ammansire ed evocare queste creature, che risultano essere la principale fonte di danno in tutto il gioco. Ne esistono una quarantina circa, non moltissimi, ma tutti ben caratterizzati sia in termini estetici sia di “lore”. Risultano infatti essere perfettamente inseriti nel mondo di gioco, ciascuno con un suo background. Sono differenziati sia in base all’elemento (fuoco, ghiaccio, vento) sia in base alla rarità, che va da una a tre stelle e ne determina la forza bruta.
Noah potrà posizionare, nella sua line-up di attacco, cinque diversi Lilliput per l’esecuzione di attacchi normali, e due per le due abilità speciali. Per diventare davvero potenti è necessario saper posizionare correttamente le piccole creature, per fare in modo che il flusso degli attacchi non sia troppo dilazionato o non venga interrotto da abilità troppo lente. Alla fine dei conti, però, nei livelli più avanzati sarà sufficiente raccogliere quanti più Lilliput da tre stelle e sistemarli alla meglio (o farlo fare direttamente al gioco) per risultare davvero potenti. Per potenziare i Lilliput basterà trovare più copie della stessa creatura, mentre Noah ha diversi e interessanti modi di diventare sempre più forte.
Endless roads… | Recensione Little Noah: Scion of Paradise
Fra cristalli che aumentano la potenza degli attacchi in mischia, ranged e quelli legati alle combo, accessori di varia natura che modificano HP, Potenza, Drop Rate, resistenza a determinati elementi o alterazioni di status, le possibilità di rompere il gioco sono davvero alte. Specie se pensiamo che, nel corso dell’esplorazione e in particolar modo alla sconfitta di boss e mid-boss e con la trasformazione di accessori e Lilliput a ciascuna morte, Noah otterrà il Mana, una valuta in-game che potremo spendere nell’hub centrale di gioco per aggiustare la nostra nave andata distrutta e quindi potenziare indirettamente anche la piccola protagonista.
In ogni mondo saranno presenti una discreta varietà di stanze: da quelle classiche, che possono essere portate a termine sconfiggendo i nemici presenti, potremmo imbatterci nelle stanze in cui il gioco ci propone una sfida, come quella di abbattere tutte le creature avversarie senza farci toccare o in un determinato lasso di tempo. Si potrà poi passare da una stanza del tesoro, raggiungibile o spendendo una chiave o superando un labirinto più o meno intricato di trappole, così come nei negozi dove spendere le monete accumulate (e che perderemo alla morte di Noah, a differenza del Mana).
To make you strong! | Recensione Little Noah: Scion of Paradise
Ci sono tanti altri piccoli dettagli esplorabili e migliorabili e che, alla fine dei conti, rendono Little Noah un piccolo roguelike dalle infinite possibilità di divertimento. Certo, la varietà dei Lilliput è piuttosto scarsa e siamo arrivati alla fine delle nostre partite quasi sempre con la stessa line-up. Lo stesso vale, ovviamente, anche per i nemici (copie dei Lilliput stessi) e dei Boss, letteralmente sempre gli stessi, ma che variano di elemento ad ogni nostro passaggio. Insomma: “Quality over Quantity”? Sicuramente i ragazzi di Cygames ci hanno provato e ci sono anche riusciti, sotto molti punti di vista.
Sebbene infatti non sia così variegato, il gameplay di Little Noah: Scion of Paradise risulta essere quantomeno intrigante e coinvolgente, nonché scandagliato da un’ottima curva di difficoltà che permette ai neofiti del genere di approcciarvisi con calma, e ai veterani di trovare una sfida marcata, specialmente nelle battute finali. Non mancano gli elementi bullet hell, che richiedono una ancora maggiore attenzione, e il button-smashing non sarà così utile nelle ambientazioni più avanzate. Certo, il costante aumento dei parametri base nonché della potenza dei Lilliput renderà le vostre traversate più agevoli e renumerative, ma non sempre risulteranno comunque in una vittoria schiacciante.
Basso budget, alta resa | Recensione Little Noah: Scion of Paradise
Dal punto di vista artistico, beh, non sappiamo bene cosa altro aggiungere oltre a quello già detto in apertura. I nomi altisonanti alle spalle di una produzione così piccola (vi ricordiamo che il costo del titolo è di 14.99€) ci sono, così come la qualità intrinseca. Per la nostra recensione abbiamo provato Little Noah: Scion of Paradise su Nintendo Switch, piattaforma dove il titolo brilla di puro splendore e colore sia in modalità portatile sia in dock, con modelli dei personaggi e dei vari Lilliput molto dettagliati e diversi gli uni dagli altri
Non abbiamo notato problemi tecnici di alcuna natura, ad eccezione di qualche piccolo calo prestazionale nelle stanze più complesse e piene di nemici. Non ce la sentiamo comunque di lamentarci, considerando il grande impatto visivo di ciascuna ambientazione, tutte ricche di dettagli, colori, sfumature e un sapiente gioco di luci. L’ottima direzione artistica è accompagnata da una soundtrack d’eccezione, per un titolo di così piccola caratura, e nel complesso giocarlo è risultato davvero piacevole sotto ogni aspetto visivo e sonoro.
Zip zip zip!
In conclusione, terminiamo questa recensione di Little Noah: Scion of Paradise riagganciandoci all’inizio. Se dovessimo consigliare un titolo sorprendente, a basso costo e con tante ore di divertimento davanti, il titolo di Cygames sarebbe sicuramente in cima alla lista di questo 2022. Sicuramente non è un videogioco vasto e pieno di contenuto, ma il rapporto qualità-prezzo è seriamente eccellente, il gameplay è dannatamente accattivante e sotto il punto di vista artistico abbiamo delle firme di garanzia. “Quality over Quantity” ci sembra il riassunto più azzeccato per Little Noah e, sinceramente, alla fine dei conti non è affatto male come prospettiva. Ottimo lavoro!
Little Noah: Scion of Paradise è attualmente disponibile su PC, PS4 e Nintendo Switch. Fateci sapere se lo avete giocato qua sotto nei commenti, noi continueremo a tenervi aggiornati con tutte le news, le guide e le recensioni a tema videoludico e tech! E se siete interessati a chiavi di gioco a prezzi vantaggiosi, vi consigliamo di dare un’occhiata al catalogo di InstantGaming!
Punti a favore
- Artisticamente ottimo
- Gameplay accattivante e intrigante
- Divertente sotto ogni punto di vista
- Perfetto il rapporto qualità/prezzo
Punti a sfavore
- Contenuto decisamente inferiore rispetto ad altri esponenti del genere
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