In questa recensione andiamo a vedere come si presenta Kingdoms of Amalur: Re-Reckoning dopo aver ricevuto la sua più grande espansione, il DLC Fatesworn
Non importa quanto tempo passi: alcuni titoli non accennano mai a morire. Le motivazioni possono essere svariate, e non sempre risultano un fattore positivo per il gioco. Possiamo ad esempio trovarci di fronte ad opere ancora in vita per via di un “accanimento terapeutico” da parte dei fan, incapaci di lasciarlo andare anche quando esso non sembra tenere più il passo con i titoli moderni. O in altri casi, abbiamo alcuni videogiochi “invecchiati bene”, che possono risultare tuttora come creazioni dai connotati innovativi, che ancora non sono state superate da quelle recenti.
Possiamo pensare ad esempio all’incredibile profondità di Planescape Torment: opera raramente sfiorabile anche dagli RPG più dettagliati. O alle discrepanze di qualità individuabili tra Baldur’s Gate 2 e il suo titolo successivo Baldur’s Gate 3 rilasciato più di un anno fa. Il sequel infatti non ha fatto breccia tra i cuori dei fan, per via di una trama meno profonda e personaggi ridimensionati rispetto ai capitoli precedenti. Un’altra categoria che si presenta è quella dei titoli che vengono riproposti di continuo dalla stessa casa videoludica, senza apportare significativi cambiamenti (ciao, Todd Howard).
Quando fu rilasciato, quasi un decennio fa, Kingdoms of Amalur promise molte cose e, nonostante non fosse un titolo rivoluzionario come ci si sarebbe aspettato, con il tempo si è comunque trovato un’ottima posizione tra i migliori RPG in circolazione. Ombreggiata però dall’arrivo di Skyrim, l’opera non ottenne il successo sperato dal team di sviluppo, conducendo ad una fine piuttosto impietosa del supporto al gioco e dello studio stesso. Questo fallimento da parte di 38 Studio ha poi trovato un punto di svolta, forse per via di qualche macchinazione plasmata nel destino.
Nel 2012, lo studio Kaiko e il publisher THQ Nordic hanno deciso di rilasciarne una versione “remaster”, ed essa è tuttora supportata con diverse espansioni e contenuti aggiuntivi, donando al titolo una nuova alba e permettendo ai videogiocatori di riscoprire questa gemma poco considerata. Kaiko ha voluto poi creare per Kingdoms of Amalur Re-Reckoning uno dei più ambiziosi DLC del gioco, Fatesworn, e per questa ragione andremo a vedere nella nostra recensione cosa aspettarci, e in che modo esso vada a valorizzare il gioco.
Il ri-ri-ritorno ad Amalur
Se, come nel caso di chi sta effettuando questa recensione, siete reduci da qualche anno di assenza da Kingdoms of Amalur, prendere in mano Re-Reckoning per giocare Fatesworn sarà un’esperienza che rinnoverà ogni sentimento di nostalgia dormiente, da poter rivivere mentre si tornerà ad immergersi nel titolo. Avendo giocato l’originale per la prima volta su PS3, e rigiocandolo poi su PC in una versione aggiornata, col senno di poi si ha modo di apprezzare ancora di più le sue caratteristiche: la scrittura con cui esso è strutturato, l’enorme e complessa lore che dettaglia l’intero universo in cui è ambientata Amalur, la varietà dei personaggi e nemici.
E ancora, il mondo vivido di colori e dalle ambientazioni dettagliate nei minimi particolari e le tonalità degli scenari che trasmettono un’aura decisamente fiabesca. Il suo combattimento action, che permette di sfoggiare mosse di ogni genere a livelli di spettacolarità impressionante. Questi sono alcuni degli elementi che principalmente potremo osservare di nuovo in Kingdoms of Amalur Re-Reckoning, e che con Fatesworn potranno farci ricordare nuovamente quell’atmosfera del gioco in grado di stregarci.
Sia chiaro, nella remaster rimangono comunque alcuni aspetti che mostrano un’evoluzione non troppo radicale rispetto al titolo originale, come l’impossibilità di scendere automaticamente dai dislivelli delle superfici, e la grafica è stata sì aggiornata, ma raggiunge comunque un livello di definizione piuttosto discreto, sempre dovuto al fatto di essere un’opera rilasciata su PS3 e Xbox 360. Comunque sia, poter vivere nei panni del proprio personaggio senza destino risulterà, sia per i fan di vecchia data, che per i nuovi, un’esperienza senza alcun dubbio soddisfacente.
Inoltre, sin dall’arrivo della remaster si era saputo come anche coloro che hanno già giocato il titolo nella sua versione originale avrebbero avuto diversi incentivi nell’addentrarsi nuovamente in quest’avventura nella quale ridefinire il proprio fato. Questo non solo per i miglioramenti generali, ma anche per le espansioni incluse all’interno della remaster dello studio Kaiko, che vanno a donare nuove storie, armi e ambientazioni al mondo di Amalur.
Inoltre, non si parla solo dei primi due DLC, The Legend of Dead Kel e Teeth of Naros, rilasciati come contenuti promozionali e per chi aveva pre-ordinato il titolo originale. Infatti, mentre essi sono già accessibili direttamente con Kingdoms of Amalur Re-Reckoning, in aggiunta all’annuncio della remaster fu presentato anche l’arrivo dell’espansione a pagamento Fatesworn.
Ogni scelta ha una conseguenza – Recensione Kingdoms of Amalur Re-Reckoning: Fatesworn
Ad ogni modo, Kaiko e il publisher THQ Nordic hanno voluto fare un regalo di natale ai fedelissimi fan della serie, decidendo quindi di anticipare l’uscita del DLC Fatesworn e lanciandolo il 14 dicembre 2021, anziché l’anno prossimo come inizialmente pianificato. Potremo accedere al DLC una volta conclusa la storia di Kingdoms of Amalur Re-Reckoning, ma comunque in questa recensione eviteremo di spoilerare troppo gli eventi che hanno caratterizzato la trama principale, giusto per evitare spiacevoli inconvenienti per i giocatori che ancora non hanno avuto modo di completarla.
Inoltre, non sarà necessario aver terminato anche le altre due questline aggiuntive, dunque non dovremo preoccuparci nel caso avessimo appena raggiunto la fine della storia. L’espansione aggiungerà un nuovo livello massimo per il nostro personaggio, che potrà adesso raggiungere il rango 50. Dopo aver concluso la campagna principale, un’ulteriore minaccia inizierà a protrarsi sul destino degli abitanti di Faelandia, e sembra che ciò sarà causato proprio per via delle nostre origini di Senza Destino. Apparentemente, a causa delle azioni che abbiamo compiuto nel corso della storia, la trama del fato si troverà in uno stato di disfacimento, e questo potrebbe significare un nuovo pericolo per il mondo intero.
Una divinità caotica, Telogrus, ha potuto oltrepassare il velo facendo la sua apparizione nel mondo dei mortali, appropriandosi del corpo di un giovane fabbro e diventando una vera e propria figura guida, promettendo loro la liberazione dal Fato che li costringe. I seguaci di questo Dio prendono così il nome di Predestinati, iniziando a seguire una vita guidata da atti crudeli, proibiti e criminosi, rapendo gente, facendo raccapriccianti rituali e terrorizzando tutti i coloni che si dirigeranno verso le zone montuose di Mithros, la nuova regione inserita nella mappa. Sarà nostro compito dunque invertire il processo di alterazione a cui abbiamo dato involontariamente inizio, cerando di fermare le aspirazioni di questo Dio.
Un mondo caotico – Recensione Kingdoms of Amalur Re-Reckoning: Fatesworn
Introduciamo adesso nella nostra recensione anche le varie aggiunte di questo DLC di Kingdoms of Amalur Re-Reckoning: con Fatesworn si potrà osservare l’inserimento di nuovi contenuti che vanno ad estendere storia, insieme ad ulteriori missioni secondarie, diversi pezzi di equipaggiamento mai visti, una buona varietà di accessori come anelli ed amuleti, nuovi potenti nemici e tra le altre cose anche dei sotterranei procedurali, visitabili durante l’end-game. Nella descrizione del DLC si parla di un’espansione che apporterà almeno sei ore di gioco effettivo per la campagna, ma esse potrebbero tranquillamente aumentare a una decina, nel caso volessimo perderci per un po’ all’interno di quest’ambientazione dalla ricca lore e con una storia nuova di zecca.
Tra le altre novità date dall’espansione, quella fornita dal cosiddetto Regno del Caos sarà una meccanica totalmente nuova, che andrà a condizionare anche il gameplay del titolo. Questo elemento andrà a coinvolgere diversi aspetti del gioco, arrivando ad alterare non solo le armi, ma anche i nemici e il modo in cui essi dovranno essere affrontati. I Niskaru caotici potranno entrare all’interno del mondo mortale attraverso delle cosiddette “fessure” del Caos, che dovremo necessariamente sigillare per interrompere l’incursione in atto. Chiaramente, ciò sarà possibile solo dopo aver eliminato tutti i nemici circostanti. In più, si presenterà la possibilità di introdursi all’interno del Regno del Caos mediante dei Portali, lanciandosi così nell’esplorazione di inquietanti sotterranei generati proceduralmente.
In questi dungeon avremo a che fare con degli esseri che saranno del tutto impossibili da scalfire utilizzando i soliti metodi, e per questo durante la storia del DLC ci sarà permesso di ottenere delle armi del Caos, con il quale poter mietere anche queste particolarmente fastidiose entità. Con la meccanica del Caos ci sarà anche un nuovo set di abilità dedicato, piuttosto importante soprattutto per poter individuare i nuovi portali nella mappa del gioco. Si potranno sbloccare nuove Alterazioni del Fato che potranno darci inediti bonus passivi, tra cui alcune sempre relative alla nostra interazione con il mondo del Caos.
Gita in montagna – Recensione Kingdoms of Amalur Re-Reckoning Fatesworn
Nelle prime fasi della recensione di questo nuovo DLC di Kingdoms of Amalur Re-Reckoning abbiamo già introdotto quella che sarà la nuova ambientazione inserita da Fatesworn. Mithros, terra che apparirà sul lato sinistro in alto della mappa, si mostrerà come una novità anche per la popolazione di Faelandia. Questo per via delle sue inedite montagne innevate e le creature in essa residenti in grado di sorprendere i viaggiatori più incauti, tra cui delle mitiche e temute bestie notturne mai viste prima. Attraversando questa nuova area, gli abitanti di Amalur cercheranno di trovare rifugio dalle terre devastate dalla guerra e dalle piaghe portate con essa.
Nonostante i pericoli, essi tenteranno di raggiungere quella che, almeno secondo le voci sparse per le lande, potrà essere paragonata ad una specie di terra promessa, un’oasi in un arido deserto, o una El Dorado in cui potersi rifare una vita. Nel nostro viaggio potremo visitare perigliose cime ghiacciate, spettrali passi montuosi, quieti villaggi di montagna e un’antica cittadina lacustre. Sono stati introdotti nuovi elementi anche nell’ambito sonoro del gioco, con l’inserimento di alcuni nuovi brani che accompagneranno le nostre nuove avventure. Si tratta di più di quindici minuti di musica ad opera di Grant Kirkhope, autore di un vasto numero di colonne sonore videoludiche, oltre che della soundtrack stessa del gioco originale.
Un fato ben accolto
Lavorare a questa recensione del DLC Fatesworn di Kingdoms of Amalur Re-Reckoning ha portato alla realizzazione di un fatto: titoli simili a questo, non se ne vedono più tanto spesso. Il gioco è composto da una complessa lore, dettagliata sotto ogni aspetto e ambientata all’interno di un universo ben fondato in ogni elemento presente. Nonostante le sue caratteristiche indicanti una sorta di MMO dalle ali tarpate, è risaputo come Kingdoms of Amalur possieda comunque una narrativa profonda e strutturata, in grado di costruire una “trama” ben congegnata. E anche questa sua espansione, rilasciata quasi dieci anni dopo il rilascio del titolo originale, riesce comunque a subentrare ed incastrarsi nella storia nel modo più fluido possibile.
Con Fatesworn, THQ Nordic e lo studio Kaiko hanno donato ai giocatori nostalgici un’occasione in più per rivivere il genere di gioco di ruolo offerto da questo titolo. Presentando una nuova storia dallo stile inequivocabilmente fantasy, è possibile avere un’amarcord della propria esperienza passata con il gioco, e per questo è da ritenere sicuramente consigliabile recuperarla, nel caso si desideri immergersi per ancora un po’ di tempo in Amalur. Forse, una delle critiche che si possono muovere è il prezzo di 20 euro dell’espansione, che nonostante indichi la cura nel lavoro che c’è stato dietro la produzione, a prima vista non può essere considerata una cifra troppo accomodante per un DLC.
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Punti a favore
- Storia che si inserisce perfettamente nell'universo di Amalur
- Ambientazione inedita e affascinante
- Nuove caratteristiche di gameplay interessanti
Punti a sfavore
- Prezzo del DLC un po' troppo elevato
- Quest secondarie in linea con quelle da MMO già presenti nel gioco originale
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