Le avventure di re Artù tornano con King Arthur: Knight’s Tale e in questa recensione andremo a scoprire il nuovo titolo di NeocoreGames
Chi di noi non è cresciuto con le avventure che narrano di cavalieri dal cuore nobile seduti tutti alla famosa tavola rotonda? Il ciclo di romanzi che narrano le gesta di re Artù e dei suoi cavalieri ha smosso la fantasia di grandi e piccini, regalandoci delle avventure indimenticabili grazie a un mix perfetto di realtà e fantasia, sacro e profano. Tutti conosciamo la sorte toccata a re Artù, morto a causa di una ferita inflitta da Mordred nel loro ultimo scontro.
Tuttavia uno strano potere ha risvegliato dalla morte i due contendenti e ora sono pronti per affrontarsi nuovamente in quest’avventura ideata dai ragazzi di NeocoreGames. Iniziamo dunque questa recensione e scopriamo come si è comportato King Arthur: Knight’s Tale sul nostro PC.
Tra mito e tattica
Come detto poco fa, gli eventi relativi al gioco, si svolgono dopo l’ultimo scontro tra re Artù e Mordred. Ci ritroveremo nel magico mondo descritto dai vari autori che si sono succeduti nel tempo. Qui il regno di Avalon e quello Inglese sembrano essere fusi in un abbraccio mortale. Paesaggi tetri e sinistri ci accompagneranno nel corso dell’avventura, dove sacro e profano si fondono grazie ad elementi fantasy che daranno profondità al gioco.
La storia si basa su missioni più o meno lunghe e complesse, ognuna caratterizzata da una mappa esplorabile, sebbene limitatamente, dove non mancheranno imboscate e scontri in piena regola. Ci ritroveremo a comandare un manipolo di massimo quattro eroi, sebbene in alcuni casi sia possibile reclutarne alcuni durante la missione. Alla fase esplorativa si accompagnano delle battaglie a turni, nelle quali sarà importante adottare tattiche diverse a seconda degli avversari che andremo ad affrontare.
Tuttavia, le battaglie saranno solo uno dei fattori chiave di questo videogioco. La vera fase di gioco infatti inizia fin dalla schermata della mappa, nella quale sarà possibile non solo selezionare i personaggi, ma anche l’equipaggiamento e quant’altro possa favorirci durante la missione.
Un gameplay veramente enorme – Recensione King Arthur: Knight’s Tale
Il gameplay, data la sua enorme vastità, merita un capitolo a parte in questa recensione di King Arthur: Knight’s Tale. I ragazzi di NeocoreGames si sono veramente impegnati per rendere questo titolo quanto più profondo possibile e affinché si diversificasse da molti altri simili. E ci sono riusciti alla grande! Iniziamo dalla mappa e scopriamo ogni singolo filo che forma questa immensa ragnatela del gameplay.
La mappa – Recensione King Arthur: Knight’s Tale
La “lobby”, come potremo definirla in qualsiasi gioco nel quale ci prepariamo ad affrontare al meglio una battaglia, è caratterizzata dalla mappa del mondo. Qui sarà possibile selezionare la missione da intraprendere, ognuna caratterizzata da ricompense bonus e requisiti particolari, selezionare gli eroi che comporranno la nostra squadra, aumentare i loro rispettivi livelli, equipaggiarli al meglio e accedere a Camelot.
La fortezza inizialmente sarà un luogo pieno di macerie, ma grazie all’oro e alle varie risorse, sarete in grado di ricostruirne le varie parti che la compongono. Ognuna di queste avrà delle peculiarità. Presso il Mercato, ad esempio, potrete acquistare e vendere oggetti equipaggiabili, mentre l’Ospedale servirà a curare i vari eroi feriti in battaglia. Di vitale importanza è la Cripta, nella quale potrete far tornare in vita i personaggi. Ovviamente tutte queste azioni hanno un costo che si quantifica in una certa quantità d’oro o in semplici “turni“, ovvero delle missioni da completare.
Ad ogni luogo di Camelot può essere assegnato un eroe che ci permetterà di godere di alcuni piccoli vantaggi. Tutti questi posti sono caratterizzati inoltre da un piccolo albero degli aggiornamenti. Tramite quest’ultimo saremo in grado di sbloccare benefici relativi a quell’edificio, come ad esempio il numero di eroi curabili contemporaneamente, il numero di equipaggiamenti acquistabili, la possibilità di emanare leggi e così via.
Eroi – Recensione King Arthur: Knight’s Tale
Nel gioco, come detto a inizio recensione, vestiremo i panni di Sir Mordred. Tuttavia, giocare con questo personaggio non sarà indispensabile, se non in determinate missioni che lo richiedono espressamente. Dopo aver sbloccato la Tavola Rotonda e aver aumentato al massimo il suo livello, saremo in grado di avere nel nostro roster ben 12 eroi. Ognuno sarà caratterizzato da alcune peculiarità. Vi saranno infatti eroi per il combattimento ravvicinato, tank e ricognitori, ma anche altri addetti agli scontri a distanza, come arcieri, balestrieri e, perché no, anche maghi.
Ogni eroe sarà caratterizzato da una barra che ne indica la lealtà alla causa. Quest’ultima sarà divisa in più parti, ognuna delle quali, una volta completata, fornirà dei buff o dei debuff a seconda che l’eroe sia più o meno fedele. Questo valore può variare in vari modi grazie agli imprevisti, ma di questi ultimi ce ne occuperemo più avanti.
Sebbene gli eroi siano quindi dodici in tutto, durante le missioni solamente quattro di questi potranno prender parte alle gloriose gesta che vi attendono. Selezionare quelli che potranno fare al caso vostro non sarà semplice. Una volta portato a termine l’incarico i personaggi guadagneranno esperienza che li farà aumentare di livello. Ad ogni aumento di livello corrispondono due punti abilità, spendibili nell’apposito albero che, ovviamente, varia da eroe ad eroe.
Ad aumentare ancora di più la loro letalità vi saranno poi oggetti equipaggiabili, armi, armature ed anelli, ma anche pozioni. Queste ultime saranno utilizzabili durante la battaglia. Come c’era da aspettarsi ogni oggetto ha caratteristiche e bonus passivi diversi che li renderanno più o meno adatti allo scopo a seconda della nostra tattica di gioco.
Il campo di battaglia – Recensione King Arthur: Knight’s Tale
La vera fase di gioco si divide in due fasi: quella di esplorazione e quella di battaglia. Durante la prima potremo vagare liberamente lungo tutta la mappa della missione. Spesso ci imbatteremo in falò da campo che ci faranno recuperare energia o punti armatura, altre volte invece incontreremo degli altari. Questi ultimi a volte ci daranno un potere che potrà tornarci utile durante il proseguo della missione, altri invece ci forniranno dei piccoli malus.
Vediamo adesso la fase di battaglia. Riconoscere le zone dedite a questa fase sarà facile. Queste saranno infatti delineate da caselle rosse che, se attraversate, ci faranno entrare nella modalità a turni. In alcuni casi però potremo esser colti da un’imboscata e quindi la zona non sarà delimitata come descritto precedentemente. In questo caso specifico si passerà direttamente allo scontro, se invece invadiamo la zona rossa, saremo in grado di posizionare i nostri eroi prima di procedere allo scontro.
Una volta avviato il combattimento, ogni eroe sarà caratterizzato da una certa quantità di punti movimento che potranno essere spesi per muoversi lungo le caselle, attaccare o mettersi in fase di guardia. Quest’ultima è molto utile, poiché permetterà ai nostri personaggi di attaccare chiunque entri nell’area designata al momento dell’attivazione. Inoltre sarà possibile sfruttare elementi dello scenario per proteggere i nostri eroi affinché non vengano accerchiati o colpiti da unità a distanza. Lasciare un fianco scoperto o, peggio ancora, la schiena, ci porterà incontro a una serie di danni maggiorati che, a lungo andare, potrebbero compromettere l’esito della missione.
Imprevisti e Albero della Moralità – Recensione King Arthur: Knight’s Tale
Come accennato precedentemente, nel corso del gioco troveremo imprevisti in ogni dove che ci metteranno davanti a scelte piuttosto significative. Sia che vi troviate in una missione, che nella mappa generale, potrete incorrere in delle scelte che varieranno la vostra attitudine al gioco. Ognuna di queste infatti non solo potrà farvi guadagnare o perdere oro, materiali e fiducia da parte di un’eroe o dell’altro, ma vi darà un tratto distintivo fra quattro caratteristiche principali: Tiranno, Equo, Cristianesimo, Vecchia Fede.
Ognuno di questi tratti fornirà dei bonus unici, ma potrà anche inimicarvi qualche eroe del vostro roster. Ponderate bene la vostra scelta dunque perché una volta presa non potrete più tornare indietro.
Un comparto tecnico ben curato – Recensione King Arthur: Knight’s Tale
Parliamo adesso del comparto tecnico del gioco. Visivamente parlando, il titolo dei ragazzi di NeocoreGames si presenta come una vera delizia per gli occhi. Non solo i personaggi sono realizzati accuratamente in ogni singolo dettaglio, ma anche i vari ambienti di gioco risultano molto ben curati. L’atmosfera che permea ogni ambientazione richiama quella di un mondo in decadenza che si aggrappa ad una leggera e flebile speranza per sopravvivere.
Anche dal lato audio ritroviamo la stessa attenzione posta nel comparto grafico. I suoni ambientali emanano l’atmosfera che ci si sarebbe aspettati dopo aver visto le varie ambientazioni. Anche i dialoghi risultano essere ben curati, con voci ben forti e chiare che non vanno scomparendo a causa dei suoni ambientali. Peccato manchi completamente la lingua italiana. Buona è risultata anche la gestione dei comandi, molto semplici e intuitivi e che non richiedono dunque una grande abilità per essere adoperati.
Unica pecca, ma neanche troppo gravosa a livello di gameplay, può risultare dalla gestione della telecamera con l’ambiente circostante. Ci ritroveremo infatti con una visuale isometrica e, in alcuni frangenti, questo potrebbe causare dei piccoli problemi, come ad esempio quando un avversario si ritroverà alle spalle di una colonna molto alta o se sceglieremo di mandare il nostro personaggio in quella casella. In quel caso saremo costretti a ruotare la telecamera, quando si sarebbe potuto tranquillamente attivare un tasto che nascondesse momentaneamente tutte le costruzioni troppo alte per poter cliccare in tutta tranquillità.
Per Camelot e per Avalon
Siamo giunti ormai alla fine di questa recensione ed è quindi giunto il momento di tirare un po’ le somme. King Arthur: Knight’s Tale è veramente un mostro di gioco se lo si guarda dal lato gameplay. La profondità che hanno dato gli sviluppatori ci porta anche dopo ore di gioco a non aver appreso a pieno ogni singola caratteristica. Sebbene questo possa regalare tanta longevità al titolo, per alcuni versi lo rallenta fin troppo, rendendolo pesante per chi non è appassionato del genere.
Nonostante ciò la gestione è veramente impeccabile. Sebbene inizialmente la trama sembri un po’ forzata, dopo la storia si districa egregiamente e fa appassionare chiunque tenendolo incollato allo schermo. Ad una storia che ricorda tanto una macchina diesel si affianca poi un comparto tecnico davvero ben curato, in grado di farci immergere sempre più in profondità nel titolo. Insomma, un titolo che tutti prima o poi, amanti del genere e non, dovrebbero provare nella loro vita.
Per questa recensione di King Arthur: Knight’s Tale è ormai tutto. Vi ricordiamo che il titolo è disponibile per PC al prezzo consigliato di 44,99 € su Steam, sebbene potrete acquistarlo ad un prezzo leggermente inferiore su Instant Gaming. Per non perdervi future news e recensioni dall’universo videoludico, continuate a seguire le pagine di tuttoteK!
Punti a favore
- Storia coinvolgente...
- Gameplay profondo...
- Ambientazioni
- Comparto tecnico
Punti a sfavore
- ...ma con un inizio lento
- ...un tantino troppo per i non amanti del genere
- Assenza lingua italiana
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