Per quanto possa sembrare, a primo impatto, un gioco uscito dagli anni ’80, Infernax è stato pubblicato soltanto di recente per tutte le principali piattaforme: tra una citazione a Castlevania e l’altra, vediamo in questa recensione che cosa ha da offrirci di proprio questo titolo
I giochi in stile retro che si ispirano ai grandi del passato sono molti: ancora oggi, in buona parte delle produzioni indie, possiamo trovare progetti che ricalcano le orme di avventure che ormai decenni fa hanno fatto la storia. Solitamente ognuno di essi, nonostante si ispiri a questo o a quel titolo, ha degli elementi che lo distinguono rispetto agli altri, che danno un’identità propria al prodotto.
È anche il caso di Infernax, che, nonostante sia palesemente ispirato in molti aspetti a Castlevania, possiede molte di quelle peculiarità che permettono al titolo di godere di luce propria: vediamo quindi in questa recensione quali sono questi elementi, e perché, se cercate un’avventura in 8-bit bella tosta ma anche accattivante, Infernax potrebbe fare al caso vostro.
Alcedor, di ritorno dalla guerra in una terra ormai maledetta
Le vicende narrate sono molto semplici, e servono come pretesto per avviare il giocatore verso l’esplorazione del mondo di gioco e al compimento della quest principale. Vestirete i panni di Alcedor, un cavaliere crociato di ritorno dalla guerra santa nella propria terra. Al vostro ritorno, scoprirete subito che c’è qualcosa che non va: il mondo di gioco infatti è infestato dai demoni feroci e mortali, e sarà il vostro compito di riportare tutto alla normalità scongiurando il pericolo.
Questa semplice premessa servirà quindi da pretesto per mettersi all’avventura. Tra quest principali e secondarie, in tutto il corso dell’avventura la trama resterà un’aspetto di sfondo. Con una narrazione esile in pieno stile retro che servirà per lo più per darvi delle motivazioni e degli obbiettivi, essa non avrà conseguenze reali per quanto riguarda la parte giocata, ovvero il vero perno dell’esperienza di Infernax: detto ciò quindi, procediamo con la recensione vera e propria.
Prologo: scelte morali e conseguenze – Recensione Infernax
Iniziamo la nostra avventura che veniamo subito catapultati in un mondo di gioco. Dopo aver preso familiarità con i comandi e con le azioni del personaggio (e trovato subito qualche elemento di somiglianza con Castlevania), e dopo aver ucciso i primi nemici, ci troveremo di fronte a una scelta morale: se ammazzare un contadino in procinto di trasformarsi in mostro o di risparmiarlo. Oltre alle conseguenze che ha nel breve termine questa prima scelta, ciò ci introduce a uno degli aspetti fondamentali di Infernax.
Se facciamo infatti un flashforward verso l’epilogo dell’avventura infatti, possiamo individuare ben 8 finali diversi (anche se non ne possiamo essere ancora sicuri al 100%, magari ce ne sono ulteriori). Questi finali dipendono tutti da una serie di fattori: le scelte morali, le quest secondarie e i boss opzionali che affronterete potranno infatti modificare radicalmente l’esito finale dell’avventura. Ciò impone al giocatore di tenere d’occhio tutti i contenuti, spingendolo a esplorare e a completare obbiettivi all’apparenza non importanti.
Avanti e indietro come nei Metroidvania – Recensione Infernax
Sì, anche le quest secondarie quindi sono fondamentali. Fin dalle prime ora, ne troverete diverse, alcune risolvibili subito, altre che necessitano power up specifici per essere portate a termine. Ciò quindi ci porta a un altro elemento fondamentale: per quanto il gioco sia bidimensionale, il nostro procedere non sarà affatto lineare, ma faremo avanti e indietro tra le varie zone per poter esplorare tutto e per portare a termine gli obbiettivi. Sì, Infernax è un metroidvania in piena regola (come vedremo ancor meglio più avanti in questa recensione), per quanto la cosa non sia immediatamente palese come con gli altri maggiori esponenti del genere.
Fin dalle fasi iniziali dell’avventura troverete zone per il momento inaccessibili o troppo difficili, che però potrete esplorare successivamente dopo aver sbloccato l’abilità specifica o dopo aver potenziato a dovere il personaggio. Tramite questo level design stratificato, verremo costantemente sorpresi dal titolo e dalla sua insospettabile complessità : tesori segreti e minacce inaspettate si nascondono in ogni angolo del regno, e sarà nostro compito scovare tutto quanto.
Attenti a non morire – Recensione Infernax
In mezzo a questa esperienza retro (con stile grafico e colonna sonora in pieno vecchio stile) costellata di elementi moderni, troviamo un sistema di progressione statistica del personaggio fondamentale per poter arrivare verso fine campagna. I punti esperienza andranno spesi infatti per aumentare Forza, Salute e Mana nell’ordine che più desideriamo, anche se la difficoltà elevata ci imporrà di fare attenzione a tutti quanti per evitare di trovarsi bloccati più avanti, soprattutto se si gioca in modalità classica.
Ci saranno infatti due difficoltà diverse: classica, quella più tosta, in cui il gameover significa dover ricaricare l’ultimo salvataggio (i punti di salvataggio sono sparsi con criterio in tutto il mondo di gioco), oppure casual, dove la morte significa perdere parte della propria esperienza e delle proprie monete senza però perdere la progressione.
Insieme a questo, nel gioco sono presenti una serie di magie, armature, armi e power-up in generale che vi saranno molto utili nel corso dell’esperienza. Essi potranno essere acquistati dai mercanti, oppure trovati nei forzieri. Nonostante la maggior parte delle fight sia ben leggibile e ogni nemico abbia ampie finestre di attacco, l’elevata difficoltà dell’esperienza si farà sentire molto forte: basti pensare che, in modalità classica, ogni dungeon sarà totalmente privo di punti di salvataggio, e sarà quindi importante farsi strada senza incappare nel gameover.
Conclusioni e verdetto finale
Infernax quindi si presenta come un gioco che si ispira pesantemente ai titoli che hanno appassionato i videogiocatori nel passato, ma che comunque si dimostra capace di presentare segni di modernità ben congeniati. Sopra a una grafica in 8-bit e una colonna sonora in pieno stile retro, troviamo un level design da metroidvania ben stratificato, unito a un sistema di scelte morali, di quest secondarie e, in generale, di segreti che ci accompagneranno verso uno dei finali. Tutto ciò, unito a una progressione difficile ma appagante, genera un’esperienza di gioco divertente ma anche interessante, capace di tenere alta l’attenzione del giocatore.
Arrivati quindi alla fine della recensione di Infernax, la palla passa a voi: che cosa ne pensate? In attesa di una vostra risposta, vi invitiamo a restare sintonizzati sulle pagine di tuttoteK per aggiornamenti quotidiani su tutte le più importanti novità del mondo videoludico. Se invece preferite comprare chiavi di gioco a prezzi scontati, potete farlo tramite il nostro link a Instant Gaming.
Punti a favore
- Level design accattivante
- Sistema di scelte con un peso sulla storia
Punti a sfavore
- Troppo punitivo in alcuni punti
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