Dopo averlo atteso, dopo averne discusso e dopo averlo giocato è il momento di tirare le somme e raccogliere le idee in questa recensione di Hogwarts Legacy
Trovare un incipit, una parola o un concetto che possa aprire le porte di una recensione non è sempre un’operazione semplice, se si tratta poi di Hogwarts Legacy il livello di complessità si alza ancora di più. Questo perché siamo di fronte ad un titolo che, in un modo o nell’altro, passerà alla storia del mercato videoludico in quanto esponente di un universo narrativo che si è posto come uno dei capiscuola della cultura popolare degli ultimi 25/30 anni (sì, è già passato così tanto tempo).Â
Harry Potter e… no, Harry non c’è! – Recensione Hogwarts Legacy
Come di consueto inizieremo questa nostra recensione di Hogwarts Legacy andando a trattare quello che è il comparto narrativo del titolo. Non andremo ad analizzare la trama del gioco per evitare spoiler e per lasciarvi il gusto di seguire quella che è, a nostro avviso, un’ottima narrazione. Partiamo subito, quindi, da questa nostra ultima affermazione. La storia di Hogwarts Legacy è una storia che giova di quella tipologia di narrazione che si va a porre un po’ a metà tra una narrazione adulta ed una narrazione teen. Queste due anime si riscontrano molto facilmente e fin dai primissimi minuti di gioco.
Il tono, dunque, si confà perfettamente a quello dell’intera saga ideata dalla Rowling. Le cut-scene godono di una sceneggiatura scorrevole e ben congegnata, con dialoghi che lasciano trasparire le personalità dei personaggi principali e che, inoltre, stimolano nel giocatore una serie di riflessioni legate proprio ai personaggi stessi e al loro futuro, così come al prosieguo della trama in sé.
Le stesse cut-scene godono di una buona regia che accompagna il giocatore nella dinamica degli eventi. Regia che, però, viene meno nel caso di dialoghi relativi a quest secondarie che risultano essere più piatti e nei cui casi si limita ad un’alternanza di inquadrature tra il nostro personaggio e il suo interlocutore.
“Seguite i ragni, seguite i ragni!” – Recensione Hogwarts Legacy
Chiunque abbia letto i libri o visto i film (o fatto entrambe le cose) non potrà non emozionarsi una volta catapultatosi all’interno del castello di Hogwarts. Quel senso di familiarità mista a scoperta ci ha accompagnati fin dalle prime ore. Anche solo girovagare per la scuola per un fan potrebbe valere il prezzo del biglietto, a maggior ragione se la cura dei dettagli è quella che è stata posta in fase di sviluppo e di realizzazione degli ambienti. La mappa di Hogwarts Legacy prevede una ramificazione in più mini-mappe dei singoli luoghi esplorabili.
Ci troveremo ad avventurarci, dunque, sia all’interno che all’esterno del castello. Questo offre un’apprezzabile varietà all’esplorazione ma, allo stesso tempo, fa emergere alcune lacune che, a nostro avviso, rendono leggermente piatta l’esplorazione stessa. Se da una parte possiamo concepire e in un certo senso appoggiare l’idea di non limitarci solo all’interno di Hogwarts, dall’altra non possiamo fare a meno che sottolineare quanto la cura dei dettagli e della gestione di alcune zone, che ingrandiscono di molto la mappa, lascino un po’ il tempo che trovano.
Così come, queste stesse zone, non riusciranno a suscitare la stessa curiosità e lo stesso interesse del Castello e dei luoghi più vicini ad esso come Hogsmeade e la Foresta Proibita. L’esplorazione e la mobilitazione all’interno della mappa avverranno per la maggior parte del tempo tramite l’utilizzo della scopa – o tramite viaggio rapido – e dunque del sistema di volo, ottimo ed intuitivo al punto giusto, con una corretta curva di apprendimento e con la possibilità di masterare questa meccanica tramite gli allenamenti e le prove sulla scopa.Â
“Andate a pagina 394…” – Recensione Hogwarts Legacy
Il mondo di Hogwarts Legacy, dunque, da quanto abbiamo potuto vedere nel paragrafo precedente di questa nostra recensione, è un mondo vasto e vivo. I nemici presenti si diversificano in creature varie ed esseri umani. Affrontarli sarà compito nostro e dello studente che andremo a creare e personalizzare nella primissima fase di editing del personaggio.
Un buon editor, abbastanza semplice e pulito e che non dà (fortunatamente) la possibilità di perdersi in dettagli a volte eccessivi. Le nostre giornate – che poi giornate vere e proprie non sono, data una discutibile gestione dell’alternanza giorno/notte – si svilupperanno in base alle quest o meglio, agli incarichi che avremo da svolgere.
A partire dalle lezioni, passando per delle vere e proprie missioni secondarie per conto degli amici o di altri NPC – missioni secondarie che godono di una buona varietà – finendo a delle sessioni di esplorazione libera; il tutto però si incanala nella direzione del prosieguo della storyline principale. Questo può suscitare un senso di inquadratura eccessiva del titolo. Noi, in realtà , non abbiamo accolto con dispiacere questa struttura, in quanto capace di offrire un buon ritmo al gioco e una serie di attività che terranno incollate il giocatore alla console (o al PC!).
Parlando del sistema di volo abbiamo citato una leggera ma giusta curva di apprendimento. Questo vale anche per gli incantesimi che impareremo proprio durante le lezioni o grazie agli incarichi degli insegnanti. Molto interessante questa gestione del ruolo dell’insegnante e delle lezioni stesse. Gli incantesimi si dividono in incantesimi di base che non saranno “spendibili” ma effettuabili sempre, e incantesimi più complessi.
Quest’ultimi necessiteranno di un mini-gioco iniziale per impararli e poi potranno essere collocati fra gli slot che avremo a disposizione. A questi si andranno ad aggiungere le pozioni o altri elementi da poter utilizzare (come ad esempio le piante da combattimento) e la magia antica, una capacità speciale che il nostro personaggio avrà e che sarà adoperabile in seguito al riempimento di una specifica barra.Â
Questa lunga serie di elementi andrà a costituire il sistema di combattimento, al quale si accosta un buon sistema di movimento (non ottimo a causa di un leggerissimo input-lag) anch’esso masterabile tramite le arene e i duelli, ma capace comunque di essere appagante e divertente. Il feedback, pad alla mano, è assolutamente positivo e, nel caso delle versioni PS5, possiamo assicurare che il DualSense fa la sua ottima figura. Non siamo ai livelli di produzioni esclusive ma siamo comunque ben contenti di notare lo sforzo effettuato con i grilletti adattivi, per esempio.Â
“La verità è una cosa meravigliosa e terribile…” – Recensione Hogwarts Legacy
Nel paragrafo precedente abbiamo trattato, a grandi linee, quella che è la struttura e l’impianto di gameplay di Hogwarts Legacy. Non abbiamo citato un elemento, ovvero l’equipaggiamento. Non l’abbiamo fatto perché ci aiuta ad introdurre un concetto che, a nostro avviso, rappresenta uno dei maggiori difetti del titolo. Nel momento in cui troviamo un elemento di equipaggiamento andremo a scoprire anche quelli che sono i “suoi” parametri: banalmente ci riferiamo a dei punti attacco/difesa e, in base ad essi, andremo a sostituirlo con quello che già abbiamo o meno.Il tutto con la possibilità di dare a quell’elemento l’aspetto che preferiamo, mantenendo, dunque, il nostro gusto estetico e mantenendo la ricerca di un gusto estetico insita proprio all’impianto di gioco.
Questo, da una parte rappresenta un plus interessante ma dall’altra apre una crepa difficile da ignorare. La componente ruolistica di Hogwarts Legacy, purtroppo (e sottolineiamo purtroppo considerando le potenzialità ) si limita a questo. La scelta della bacchetta, la scelta della casa, le nostre azioni e le nostre scelte nei dialoghi non avranno alcun impatto, se non in minima minima parte, su quanto avviene e su quanto possiamo o non possiamo fare. Ciò offre sì libertà , ma si tratta di una libertà che, fondamentalmente, si riduce a delle scelte estetiche o che in fin dei conti hanno un impatto davvero minimo (se non nullo) e questo, da un titolo che viene presentato come un action-gdr, non ce l’aspettavamo.
Così come, riprendendo ciò che abbiamo scritto sugli ambienti e considerando la mancanza di equilibrio nella cura degli stessi, avremmo apprezzato di più, probabilmente, una mappa ridotta ma tutta con la stessa cura che abbiamo riscontrato nella scuola e in alcuni luoghi limitrofi. Per di più questa libertà ci offre delle possibilità che mancano di coerenza con quella che dovrebbe essere la lore del mondo di gioco. Abbiamo l’opportunità di circolare di notte, di andare nella Foresta Proibita o in zone che dovrebbero essere proibite ma questo, da studenti, non ci dovrebbe essere concesso o dovrebbe comportare più rischi.Â
“Abbiamo tutti luce e oscurità dentro di noi…” – Recensione Hogwarts Legacy
Sirius Black non aveva affatto torto, tutti noi abbiamo dentro un’anima luminosa e un’anima oscura e, forse, questa duplice anima la proiettiamo in tutte quelle che sono le nostre creazioni. Hogwarts Legacy la ha, così come la ha questa stessa recensione e così come la ha qualsiasi frutto di un lavoro creativo. Hogwarts Legacy, però, fa di questo dualismo da una parte un vero e proprio punto di forza, forse il massimo punto di forza ma, allo stesso tempo, offre un bigliettino da visita non sempre convincente. Il dualismo di Hogwarts Legacy è riscontrabile nell’anima tecnica del gioco, un’anima a tratti estremamente luminosa, ma che a tratti viene avvolta da trame oscure.
Queste ultime sono rappresentate, a nostro avviso, da delle animazioni facciali fin troppo approssimative, una serie di glitch grafici, qualche bug di troppo, una gestione della fisica rivedibile, caricamenti prima di accedere ad alcune aree e da una scelta stilistica a metà tra fotorealismo e cartoon che sì, offre un buon impatto di insieme, ma che non stupisce. La natura cross-gen del titolo, in questo caso, nonostante l’uscita delle versioni per quella che ormai possiamo considerare quasi “old-gen” sia stata rinviata, non aiuta.
Aiuta eccome, però, ad aumentare il grado di godibilità del gioco l’atmosfera che è in grado di offrire. Hogwarts è palpabile, vivibile e “vestire” i panni dello studente corrisponde a reimmergersi fra le pagine dei libri della saga e fra i sedili di un cinema assaporando un cestino di ottimi pop corn. Tutto condito da una colonna sonora perfettamente azzeccata, un comparto audio anch’esso eccellente ed un buon doppiaggio.Â
“Dopo tutto questo tempo? Sempre.”
Siamo arrivati alle battute finali di questa recensione di Hogwarts Legacy. Lo ammettiamo, non è stato facile raccogliere le idee e la paura di aver mancato di trattare qualcosa o di aver dato poco (o troppo) peso ad altre ci accompagna, ma questo fa parte del nostro lavoro e come direbbe Albus Silente: “La paura del nome (e dunque di qualcosa ndr)  non fa altro che aumentare la paura della cosa stessa.” E dunque, Hogwarts Legacy è un buon gioco? Sì. Si tratta di un titolo godibile e che vi terrà impegnati per diverse ore, lasciandovi entrare, timidamente prima e con più veemenza poi, in quella che è un’atmosfera incantevole. Hogwarts Legacy è un capolavoro? No. Non lo è e non lo sarà . Diversi difetti lo attanagliano, sia per quel che riguarda l’aspetto tecnico e soprattutto per quella che è stata la gestione dell’ossatura del titolo che, probabilmente, ha tentato di essere o provato a porsi come ciò che realmente non è.Â
Fateci sapere che cosa ne pensate voi con un commento. Per ulteriori aggiornamenti e novità dal mondo videoludico e non solo continuate a sintonizzarvi su tuttoteK. Per acquistare videogames a prezzo scontato date un’occhiata al catalogo di Kinguin.
Punti a favore
- L'atmosfera generale è incantevole
- Tono della narrazione molto gradevole
- Combat System appagante e divertente
- Interessante curva d'apprendimento
- Tante attività , tanto ritmo
- Colonna sonora azzeccata
Punti a sfavore
- Bello da vedere ma non stupisce
- Libertà d'azione poco contestualizzata
- Animazioni facciali da rivedere
- La cura dei dettagli degli ambienti non è sempre equilibrata
Lascia un commento