I bullet hell shooter sono un genere tanto vecchio quanto divertente. Oggi vogliamo mostrarvi Godstrike per Nintendo Switch, in questa nuova recensione
I piccoli indie, con una grande idea alla base, sono diventati una delle chiavi del successo nell’attuale mercato videoludico. Su questa scia, OverPowered Team cerca di portare su Nintendo Switch un classico bullet hell shooter, con qualche piccolo tewist. Il risultato è Godstrike, un titolo sicuramente interessante ma non privo di difetti. Scopriamo insieme Godstrike per Nintendo Switch nella nostra recensione!
Un inferno di proiettili
Prima di iniziare con la recensione vera e propria di Godstrike, facciamo un po’ di chiarezza sul genere bullet hell shooter per i profani. Quello del bullet hell shooter è un genere tanto vecchio quanto divertente, che consiste nello sconfiggere dei nemici (quindi dei level boss) destreggiandosi tra pioggie di proiettili e attacchi a raffica. Nonostante il masochismo di questo genere, il grado di sfida intrattiene proprio grazie alla difficoltà del gioco e sconfiggere i boss diventa estremamente gratificante. Tra i bullet hell shooters più famosi ricordiamo la serie di Nier, il più recente Hades o la serie di Bayonetta. Saranno riusciti i ragazzi di OverPowered Team a continuare la tradizione?
Tra Dei ed Eraldi – Recensione Godstrike per Nintendo Switch: un inferno di proiettili
La storia di Godstrike è decisamente scarna e lineare, nonchè non molto originale. Il mondo di Eonora è minacciato dagli Eraldi, delle creature dal potere sconfinato che si danno battaglia tra di loro, causando così la distruzione del pianeta. La nostra protagonista, Yissia, grazie al potere della maschera di Talaal è la prescelta che dovrà sconfiggere gli Eraldi per salvare il mondo. Con queste premesse, è chiaro fin da subito che Godstrike non vive di storia ma di gameplay e impatto visivo. Il gioco si basa semplicemente sul susseguirsi di boss battles sempre più difficili e impegnative, fino ad affrontare il boss finale.
Il comparto grafico, seppur semplice e non troppo vario cromaticamente, è caratterizzato da una grafica low poly isometrica soddisfacente e dettagliata. Gli effetti soddisfano, così come il feedback dei colpi e il lancio delle abilità.
Decisamente troppo difficile – Recensione Godstrike per Nintendo Switch: un inferno di proiettili
Nonostante riprenda le basi del genere, Godstrike si contraddistingue dai classici bullet hell shooters per alcune meccaniche di gioco. La prima risiede nella modalità di fuoco twin-stick: per sparare i colpi contro i nemici, bisognerà utilizzare la levetta analogica destra di Switch indirizzando manualmente i colpi. La secondo risiede invece nella gestione delle boss battles. Il nostro eroe non avrà una barra della vita ma un timer, e dovremo quindi sconfiggere i boss entro lo scadere del tempo. Ciò significa che ogni movimento deve essere impeccabile e la precisione con la mano destra nell’indirizzare i colpi diventa fondamentale.
Capiamo che il genere richiede un grado di sfida alto e che i souls-like hanno imposto un nuovo standard di difficoltà nel mercato, ma se mettiamo insieme la poca praticità dei joycon nel twin-sticking con la quantità di elementi da tenere in conto in Godstrike, otteniamo un gioco davvero troppo difficile e proibitivo. Inoltre, la difficoltà del gioco è stranamente bilanciata con le abilità che sbloccheremo ed equipaggeremo durante il corso del gioco. Equipaggiando sempre più abilità nella build, il tempo a disposizione sarà sempre di meno. Per rendere l’idea, completare il tutorial del gioco (in cui si affronta il primo boss) ci ha impegnati per circa 20 minuti. Lo stesso tempo impiegato per sconfiggere il “temibilissimo” boss finale.
Tanta salita, poi ancora salita – Recensione Godstrike per Nintendo Switch: un inferno di proiettili
A causa di quanto appena detto, Godstrike soffre di una curva di difficoltà sempre ripida. I primi quattro boss, comprendendo quello del tutorial, risultano così impegnativi da tenerci incollati allo schermo per almeno 6 ore. Il quinto Eraldo, Duhm, rappresenta un punto di rottura tra la prima parte del gioco e la seconda. Sconfiggendo il quinto boss, infatti, ci ritroveremo ad avere una quantità di build tale da affrontare i restanti cinque boss (sulla carta) molto più semplicemente. Ma se prima la difficoltà del gioco era dettata dal grado di sfida dei nemici, ora è dettata dal fatto che equipaggiando più abilità, avremo meno tempo per abbattere i boss.
Di conseguenza, se fino al quarto boss ci siamo ritrovati ad imprecare per la difficoltà dei boss, dal quinto in poi ci ritroveremo ad imprecare per l’inesorabile scadere del tempo che ci porta rapidamente alla disfatta. Come se non bastasse, i colpi dei nemici coprono tutta la lunghezza della mappa mentre i colpi di Talaal coprono soltanto metà di quella distanza. Ciò ci porterà a doverci avvicinare per colpire l’avversario, incappando inevitabilmente nei suoi colpi mortali.
Saving Eonora
Dovendo tirare le somme su Godstrike, ci troviamo davanti a tanti difetti e ad alcuni pregi. Il gioco su Nintendo Switch (nello specifico) è un buon prodotto ed è ben ottimizzato, nonostante la difficoltà nel gestire il twin stick a causa dell’ergonomia dei joy-con. Graficamente restituisce un impatto gradevole e, nonostante si potesse fare meglio, la soundtrack rispecchia i ritmi frenetici del gioco. A ciò, però, si cotrappongono una storia abbastanza banale, un gameplay decisamente troppo difficile e frustrante, e una curva di apprendimento piatta. Volendo definire Godstrike in poche parole, ci troviamo davanti ad un gioco quasi esclusivamente per tryharders: per tutti gli altri, c’è la frustrazione.
Godstrike è disponibile per Nintendo Switch dal 15 Aprile al prezzo di 9,99 €. Prima di salutarvi, vi ricordiamo di restare connessi su tuttoteK per ulteriori recensioni, guide, news e tanto altro dal mondo dei videogiochi. Inoltre, non dimenticate di consultare il catalogo di Instant Gaming per giochi sempre scontati. Ciao!
Punti a favore
- Buona grafica ed effetti
- Prezzo accessibile
- Intrattiene per un buon numero di ore...
Punti a sfavore
- ...se siete dei tryharders
- Decisamente troppo difficile
- Storia poco entusiasmante
- Twin stick non troppo pratico
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