In questa recensione andremo ad analizzare Foreclosed, creatura tutta italiana targata Antab Studio e Merge Games, nella sua versione per Nintendo Switch
Forza d’animo nel sopportare con serenità e rassegnazione dolori fisici o morali, nell’affrontare con decisione un pericolo, nel dire o fare cosa che importi rischio o sacrificio
La definizione di coraggio fa da apripista alla nostra recensione di Foreclosed, di cui abbiamo avuto la possibilità di provare la versione per Nintendo Switch. Coraggio, sì, coraggio perché Foreclosed è un titolo che mostra tanta capacità, tanta caparbietà e soprattutto quel pizzico di follia che mai fa male e mai manca nei videogiochi indie.
Se quell’indie, poi, è un indie nostrano, allora permetteteci di dire che, anche solo leggermente, la musica cambia e si innalza una leggera melodia capace di trasmettere fierezza e piacere nel raccontarvi quello che è un gioco che ha tutte le carte in regola per ritagliarsi una propria interessante nicchia all’interno di un mercato complesso come quello videoludico e come quello dei videogiochi indipendenti.
Cyberpunk, sei tu?
Prima di addentrarci in quella che è la recensione di Foreclosed per Nintendo Switch andiamo a capire, in maniera un po’ più dettagliata, davanti a che tipologia di prodotto ci troviamo (e ci siamo trovati). Foreclosed è un TPS ambientato in un universo Cyberpunk con una grafica che strizza l’occhio ai fumetti e alle graphic novel. Tutta l’esperienza sarà condita e arricchita da questa fumettosità di fondo capace di rendere questo titolo davvero unico. Un mix coraggioso (per l’appunto) ed estremamente consapevole, partorito da grandi capacità e potenzialità. Urge fin da subito, però, una premessa e chiarire un aspetto fondamentale. Foreclosed non è un titolo esente da difetti.
I difetti ci sono e andremo anche ad analizzarli nel corso della nostra disamina; ciò che però ci interessa e che, a nostro avviso, risulta realmente interessante è la natura di questi stessi difetti. In Foreclosed quelle che sono le mancanze non vanno interpretate come degli errori fini a se stessi o contro cui puntare il dito, bensì vanno interpretate come delle opportunità e delle occasioni, per questo studio di realizzazione, di crescere ulteriormente andando a compiere non uno, ma più salti di qualità.
Una narrazione criptica… al punto giusto – Recensione Foreclosed per Nintendo Switch
Narrativamente parlando Foreclosed ci ha convinti fin dal primo momento. Sia per quanto riguarda la struttura della trama, sia per quanto riguarda le dinamiche narrative tramite le quali scopriremo ogni tassello di questa stessa trama. Vestiremo i panni di Evan Kapnos, la cui identità è stata confiscata, impedendogli così di accedere al suo impianto cerebrale e alla blockchain della città. Il suo compito sarà quello di impedire che la sua identità venga venduta all’asta.
Detta così, la trama di Foreclosed potrebbe apparire un po’ confusa. Giocando il titolo, però, questa confusione verrà subito messa da parte per far spazio alla curiosità di comprendere quali siano i legami fra i vari elementi della storia. Esperimenti, organizzazioni criminali ed un uomo contro tutto e tutti senza la possibilità di riconoscere i buoni e i cattivi che si pareranno sulla sua strada.
Grazie alla possibilità di effettuare delle scelte (con una menzione speciale per la scelta finale) nei dialoghi avremo l’opportunità di approfondire determinati argomenti e, perché no, dare una leggera caratterizzazione al nostro Evan Kapnos. L’avventura offerta dal titolo durerà circa 3-4 ore. Si tratta, a nostro avviso, di una longevità più che azzeccata in cui andremo a spremere tutto ciò che Foreclosed, narrativamente (e non solo), ha da offrire, senza mai provare noia o frustrazione.
Classicheggiando… – Recensione Foreclosed per Nintendo Switch
Il gameplay di Foreclosed si presenta in maniera piuttosto classica. Uno shooter in terza persona, con delle fasi stealth, in cui si alterneranno, anche seguendo un ordine abbastanza meccanico, delle fasi di esplorazione e risoluzione di puzzle ambientali, delle arene in cui sparare ai nostri nemici, il raggiungimento di un piccolo obiettivo e così via… fino alla risoluzione completa delle aree di gioco o dei capitoli. Tutto ciò, però, probabilmente, in un titolo diverso sarebbe potuto essere una sorta di malus da considerare ma, in questo caso, abbiamo apprezzato particolarmente questa struttura e questo impianto.
Complice verosimilmente un comparto grafico (di cui parleremo a breve) molto interessante e un’atmosfera coinvolgente, ci siamo trovati ad assaporare con piacere questo gusto vintage offerto dal gioco. Allo stesso tempo, però, nonostante la semplicità e la rusticità della struttura e delle aree, un elemento che a nostro avviso poteva essere gestito sicuramente meglio è rappresentato dal level design. Troppo poco intuitivo in più frangenti con il rischio, anche durante le fasi di combattimento, di creare nel giocatore una gestione un po’ forzata e poco congeniale degli elementi presenti nelle varie zone e nei vari ambienti.
Abbiamo citato delle fasi stealth e delle fasi legate al combattimento e allo shooting. Partendo da quel che riguarda lo stealth, seppur realizzato con una giusta dose di minimalismo (ci ha ricordato Volume in qualche frangente), possiamo dire di aver apprezzato queste situazioni, grazie anche ad una gestione delle uccisioni furtive ben contestualizzata e innovativa (nessun attacco alla spalle ma un attacco all’impianto cerebrale dei nemici tramite un processo di surriscaldamento dello stesso). Avremo a disposizione una serie di potenziamenti che sbloccheremo accumulando punti esperienza per il nostro firmware.
Potenziamenti legati sia al nostro impianto cibernetico, come per esempio la possibilità di utilizzare la telecinesi o di creare uno scudo invalicabile sul nostro corpo per un certo numero di secondi, sia alla nostra arma. Il nostro arsenale sarà composto da un’unica arma, modificabile e potenziabile. Lo shooting risulterà essere un po’ legnoso, nulla che comprometterà in maniera evidente o pesante la vostra esperienza ma, sicuramente, uno shooting più morbido e duttile avrebbe reso, questa stessa esperienza, ancor più positiva.
“Coraggio grafico” – Recensione Foreclosed per Nintendo Switch
Abbiamo aperto la nostra recensione di Foreclosed per Nintendo Switch con la definizione di coraggio ed è proprio in questo paragrafo che andremo nuovamente a porre l’accento su questo elemento. Visivamente parlando Foreclosed è uno dei prodotti più interessanti di quest’anno. Verremo letteralmente catapultati all’interno di un fumetto con una ambientazione Cyberpunk. La quota fumetto, però, non sarà resa solamente dalla grafica e dall’atmosfera cromatica o da scritte varie (tipiche dello slang da fumetto) e nuvolette di dialogo, ma anche da quelle che appariranno come delle vere e proprie tavole che andranno a comporre la scena a schermo. Tavole, all’interno delle quali, ci muoveremo con dei brillanti giochi di inquadratura che andranno anche ad avere un minimo impatto in alcune fase di gameplay (un po’ alla NieR).
Inoltre, dare una propria visione e un proprio carattere ad una ambientazione vista e rivista è un plus decisamente niente male. Non è oro, però, tutto quel che luccica. Nella versione da noi provata, e sottolineiamo ulteriormente che si tratta della versione per Nintendo Switch, il gioco ha fatto registrare diversi freeze e qualche calo di frame rate, mettendo in luce così qualche piccola magagna performativa dovuta sicuramente alle possibilità hardware dell’ibrida Nintendo e, FORSE, all’ottimizzazione del titolo.
Non ci sentiamo, però, di dare per certa quest’ultima affermazione, considerando che non abbiamo avuto modo di testare altre versioni. Menzione positiva per il doppiaggio in inglese e un po’ meno positiva per la traduzione in italiano, riscontrato qualche refuso. Nulla che una patch correttiva non possa sistemare.
Orgoglio italiano!
La nostra recensione di Foreclosed per Nintendo Switch si conclude qui. Siamo sinceramente fieri e contenti che un prodotto del genere sia uscito dalle menti e dalle mani di un team italiano. Un team che ha dimostrato di avere coraggio nell’offrire un contesto ambientale, quello Cyberpunk, in una veste nuova e peculiare e coraggio nell’inserire, all’interno di questo contesto, un gameplay dalla struttura classica ma con degli spunti interessanti, capaci di non far pesare il peso del classicismo appena citato. Di difetti, come già detto in precedenza, ce ne sono ma siamo sicuri che, con le capacità di questo team, questi stessi difetti verranno presto trasformati in occasioni e spunti per migliorare ulteriormente e affermarsi come un’eccellenza italiana all’interno dell’industria videoludica.
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Punti a favore
- Narrazione ben gestita
- Visivamente innovativo ed interessante
- Gameplay classico ma mai banale
- Brillanti giochi d'inquadratura
- Coraggio nella gestione dell'universo Cyberpunk
Punti a sfavore
- Qualche magna tecnica su Switch
- Level design non sempre ispirato
- Shooting legnoso
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