Ogni tanto è giusto avere una prospettiva diversa rispetto a ciò a cui siamo abituati: ce lo insegna anche FAR: Changing Tides, che con la sua narrazione silenziosa e le sue meccaniche inusuali ci offre un’esperienza sicuramente inaspettata, come vedremo in questa recensione
Chi vi scrive si trova a dover utilizzare per la prima volta una delle frasi cliché che potete trovare spesso in ambito videoludico: recensire FAR: Changing Tides non è impresa facile. Come ben intuibile però, non si tratta di quelle grandi produzioni tripla A di cui si ha difficoltà a parlare per l’attenzione mediatica che gravita intorno ad esse; la difficoltà, infatti, deriva dal fatto che (come accaduto anche con il primo capitolo) FAR: Changing Tides si discosta dagli standard tipici della stragrande maggioranza delle esperienze ludiche odierne, e di conseguenza diventa difficile assegnare giudizi sommari legati ad un voto numerico. Per questo motivo, proseguendo in questa recensione, cercheremo di descrivere nel modo più esaustivo possibile che cos’è FAR: Changing Tides, così da avere un’idea chiara di che cosa si tratta.
Navigare, sommergersi e volare
Se volessimo fare la recensione di FAR: Changing Tides rinchiudendolo in quelle rigide categorie che aiutano a farsi un’idea generale della natura del gioco, potremmo dire che si tratta di un limbolike (in riferimento al primo capolavoro Playdead) con ambientazione post-apocalittica. Ben presto però ci renderemo conto di come queste due categorie non rendono bene l’idea di che cos’è davvero FAR: Changing Tides, perché in entrambi i casi il gioco si discosta in maniera significativa da ciò che ci aspetteremmo normalmente.
In generale, prenderemo i panni di un piccolo personaggio non ben indentificato. Viaggiando per i primi minuti di gioco a piedi, molto velocemente sbloccheremo quello che è di fatto la vera coprotagonista del gioco, ossia la nave. Con essa cominceremo a viaggiare attraverso i mari, sbloccando man mano diversi power-up che ci faciliteranno il viaggio e in alcuni casi ci daranno nuovi modi per avanzare. Sullo sfondo potremo osservare i resti di una civiltà ormai perduta, accompagnata da una natura in procinto di riappropriarsi delle terre a lei sottratte.
Le rovine di un mondo passato – Recensione FAR: Changing Tides
Come già accennato quindi, durante il nostro viaggio percorreremo quindi molte rovine dell’essere umano. Partiremo infatti da quella che sembra essere una vecchia città ormai inondata, passando per vecchi fari, dighe, e addirittura una città galleggiante. Tra tutti questi edifici ormai per lo più arrugginiti, dovremo risolvere di tanto in tanto vari enigmi (di cui forse gli ultimi risultano un po’ controintuitivi) che ci richiederanno di riattivare vecchi meccanismi per permetterci di avanzare.
In questo viaggio dalla destinazione non ben definita non troveremo però il solito racconto sulle ambizioni e sulle colpe dell’essere umano, messaggio molto caro alla tradizione dei post-apocalittici. Insieme ad una sensazione generale di pace e tranquillità, quelle poche volte che esploreremo rovine di marchingegni umani troveremo piuttosto degli indizi generici, dei piccoli input visivi dalla direzione non chiara, che quindi non raccontano una storia vera e propria ma che possono far viaggiare la mente del giocatore, nel caso se ne interessi.
Un’unica compagna di viaggio – Recensione FAR: Changing Tides
Procedendo in questa recensione possiamo dire che, per quanto riguarda la parte ludica, il perno dell’esperienza di FAR: Changing Tides è senza ombra di dubbio la guida della nave. Per chi non fosse a conoscenza del sistema di guida in parte ripreso dal prequel, ovvero FAR: Lone Sails, possiamo fare un paragone con il ben più celebre Sea of Thieves. In Sea of Thieves infatti, nel momento di guida delle navi non prendiamo il diretto controllo della nave, ma la guidiamo attraverso le azioni del nostro personaggio: ebbene, il sistema di guida di FAR segue lo stesso principio
Potremo quindi spiegare le vele e direzionarle in base al vento per prendere velocità, oppure attivare il motore con del carburante e mantenerlo attivo, o addirittura decidere se immergerci sott’acqua per provare una strada diversa. Potremo poi uscire dalla nave, nuotare e immergerci a nostra volta sott’acqua, soprattutto per andare alla ricerca dei vari oggetti collezionabili sparsi per la mappa, che serviranno come carburante per il motore della nave.
Una monotonia valorizzata – Recensione FAR: Changing Tides
Come avrete ormai capito, vivremo quindi per lo più un’avventura molto tranquilla, rilassata e all’insegna della monotonia. Ciò chiaramente non inteso in senso negativo: la ripetitività nei videogiochi è un aspetto che in effetti si tende a giudicare come negativo, ma che spesso è molto più presente e fondamentale di quanto si pensi. La ripetitività in questo caso non è alienante, ma al contrario è assolutamente ben calata nel contesto del gioco e dei suoi ritmi.
Anche perché l’avventura non è totalmente priva di momenti significativi. Grazie all’aiuto di una colonna sonora non invadente ma capace di attivarsi sempre nei momenti più opportuni con suoni molto coinvolgenti, capiteranno durante il viaggio alcuni momenti dalla forte carica emotiva. Quando la nave si fermerà per poi essere travolta dalle onde, oppure quando riuscirete a far risorgere la città galleggiante dalle profondità, grazie anche allo stile grafico molto stilizzato e gradevole, vi ritroverete davanti a momenti molto importanti, per quanto brevi.
Conclusioni
Per chi già avesse avuto la possibilità di giocare al capitolo precedente, FAR: Changing Tides si presenta con la medesima impostazione: alla guida di un veicolo dalle molteplici funzionalità, vi ritroverete ad esplorare le rovine di un mondo ormai passato e morto, se non per qualche accenno di vita qua e là. Con alcuni enigmi molto semplici (contrariamente ai puzzle punitivi tipici delle opere Playdead e dei limbolike sopracitati), il perno del gameplay sta nella guida della nave, con cui prenderete familiarità durante le poche ore di gioco. Tra un andamento rilassante e pochi piccoli eventi dall’impatto significativo (aiutati dalla magistrale colonna sonora), esplorerete un mondo diviso tra natura e tracce di una civiltà umana ormai passata, osservando tutti gli ambienti che vi circonderanno, e alla ricerca di una meta tutta da scoprire.
Arrivati alla fine di questa recensione di FAR: Changing Tides, la parola passa a voi. Che cosa ne pensate? In attesa delle vostre risposte, vi invitiamo a restare sintonizzati sulle pagine di tuttoteK per aggiornamenti quotidiani sulle principali novità del mondo videoludico. Se invece preferite comprare chiavi di gioco a prezzi scontati, potete farlo tramite il nostro link a Instant Gaming.
Punti a favore
- Sistema di guida della nave divertente
- Colonna sonora magistrale
- Esteticamente meraviglioso
Punti a sfavore
- Alcuni enigmi sono controintuitivi
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