Scoprite con questa nostra prolissa recensione se vale la pena acquistare il JRPG di Fairy Tail, tie-in sviluppato da studio GUST dell’iconico manga creato da Hiro Mashima
Uno degli shonen di maggior successo del nuovo millennio è senza alcun ombra di dubbio Fairy Tail di Hiro Mashima. Nonostante l’autore non sia stato esattamente in grado di creare una storia e dei personaggi definibili memorabili, il fulcro dell’amore che ogni lettore impegna nel seguire ogni capitolo di Fairy Tail sta proprio nella gilda stessa. Nel concetto di gruppo, di squadra, di amicizia e fratellanza. Ogni storia ha pregi e difetti e non tutte le storie devono necessariamente essere dei capolavori inattaccabili. Esistono anche personaggi, vicende che nella loro semplicità e nella loro prevedibilità esprimono amore.
Dal manga, la cui pubblicazione è iniziata nel 2006, è stata tratta anche una serie animata, fulcro del successo di Fairy Tail. Ed ora, dalla collaborazione fra Kodansha e Koei Tecmo, è nato il JRPG di Fairy Tail ad opera dello studio GUST, i creatori della serie Atelier. In effetti, il titolo basato sull’opera di Mashima ha molti elementi e uno spirito di base riferibile alla serie degli Atelier, il cui ultimo esponente è Atelier Ryza: Ever Darnkes and The Secret Hideout. Fairy Tail è già disponibile su PlayStation 4, Nintendo Switch e PC e questa è la nostra recensione!
Un tie-in… E non è di Bandai Namco?!
Normalmente, i titoli tie-in sono videogiochi creati con un budget piuttosto basso e rivolti agli appassionati dell’opera a cui fanno riferimento. Per questo motivo, di solito, le storie prese in esame sono iconiche: gli incipit, ad esempio, oppure, come nel caso di un ben più famoso Dragon Ball Z, gli archi più importanti. Fairy Tail è un’opera sì conosciuta in Italia, ma non quanto l’opera di Toriyama, ad esempio, o anche un banale One Piece, che ha ormai una lunghissima serie di titoli dedicati fra Musou, picchiaduro e Action RPG.
Sarebbe stato quindi intelligente far partire la trama del JRPG di Fairy Tail dall’inizio, dalla costituzione della Gilda e del Team Natsu, ma no. Koei Tecmo e GUST hanno deciso di far iniziare la trama del JRPG da un arco racchiuso nel volume 29 del manga. Una scelta sicuramente dettata dal fatto che gli archi presi in considerazione sono due fra i più pregni di eventi e sicuramente interessanti, ma che scoraggerà chi non conosce l’inizio dell’opera di Mashima. Questo perché, nonostante i personaggi cerchino di darci indizi sui trascorsi e sui fatti non narrati, a meno che non conosciate il manga vi perderete gran parte dei riferimenti.
Let’s rank up! – Recensione Fairy Tail: il JRPG dell’estate (forse)!
La storia inizia, comunque, sull’isola di Tenrou, dove il Team Natsu viene sonoramente sconfitto dall’invincibile drago Acnologia. I nostri eroi vengono salvati dal primo Master di Fairy Tail, Mavis, ma vengono trasportati sette anni nel futuro. Tornati a Magnolia, quindi, la gilda sarà ormai sull’orlo della bancarotta e starà proprio a Natsu e ai suoi compagni riportarla all’antico splendore.
E non è proprio un modo di dire, anzi. Uno dei più grandi obiettivi del titolo sarà infatti far risalire Fairy Tail nella classifica delle Gilde regolari, portando a termine incarichi via via sempre più importanti e alti in Ranking dati sia dal Consiglio della Magia, l’organo che regolamenta l’attività di tutte le Gilde, sia dagli abitanti di Magnolia o delle altre città che visiteremo. Portando a termine questi incarichi, che potremo accettare dalla bacheca della Gilda, riusciremo a scalare la classifica e ottenere Fairy Points, punti che potremo poi spendere per aumentare il Rank di ciascuno dei 16 personaggi giocabili.
Missioni secondarie, missioni secondarie ovunque! – Recensione Fairy Tail: il JRPG dell’estate (forse)!
Aumentare il Rank dei personaggi vuol dire sbloccare costumi alternativi, nuovi slot di equipaggiamento per le Lacrima e molto altro ancora. La pecca più grande di questa infinita quantità di missioni secondarie, oltre ad una ripetitività di fondo che però è da considerare quasi normale, è il fatto che, a differenza degli Atelier, si potrà accettare solo una singola missione per volta. Preparatevi quindi a fare avanti e indietro infinite volte. Saranno poi disponibili molte altre tipologie di quest secondarie, dai Duelli, con i quali potrete sfidare i vostri compagni, ad alcune miniquest che vi permetteranno di aumentare l’affinità con i vostri alleati.
All’interno della nostra base, oltre al tabellone per le sidequest, saranno presenti anche altre strutture tutte migliorabili e modificabili con missioni secondarie apposite. Ad esempio, il negozio di Lisanna vi permetterà di acquistare una lunga lista di oggetti curativi, mentre il Laboratorio di Levy vi consentirà di creare Lacrima. Le Lacrima sono degli equipaggiamenti particolari che migliorano le statistiche dei vostri personaggi o conferiscono loro bonus particolari. Sempre all’interno della Gilda potrete sfruttare la Cucina, che aumenterà gli HP massimi di tutti i membri man mano che la si migliorerà, o la Libreria, che consentirà ai personaggi non giocanti di ottenere sempre più esperienza.
Uno spettacolo magico – Recensione Fairy Tail: il JRPG dell’estate (forse)!
Il fulcro di Fairy Tail è sicuramente il suo sistema di combattimento a turni. Molte delle meccaniche (e anche gran parte dello stile) delle battaglie sono state riprese dalla serie degli Atelier. Potrete combattere in un gruppo che varia dai 3 ai 5 personaggi (in base al momento di trama che state vivendo) e i nemici saranno disposti su una scacchiera composta da 9 quadrati. I vostri personaggi avranno a disposizione un attacco normale, poco potente, ma che consuma solo un MP, e una lunga lista di attacchi magici che diverranno via via sempre più potenti man mano che accumulerete esperienza.
Ogni attacco magico è caratterizzato da un livello di potenza e da un’area di azione. Quest’ultimo fattore sarà molto importante a livello strategico, perché i nemici verranno disposti randomicamente nella scacchiera e i vostri attacchi potranno spostarli, se non decideranno di farlo autonomamente. I primi incantesimi che vi verranno messi a disposizione potranno coinvolgere massimo tre scacchi alla volta, ma andando avanti sbloccherete magie sempre più potenti e letali. E costose. I nostri eroi avranno dalla loro, inoltre, diversi Gauge da poter riempire. Uno è quello della barra dell’Awakening, che riempiranno singolarmente ricevendo attacchi.
Una volta riempita potrà essere utilizzata per, appunto, “Risvegliarli” e garantire diversi effetti a seconda del personaggio. La seconda, la barra Fairy, si riempirà invece attaccando i nemici. Questa, una volta, piena permetterà alla squadra di scagliare una serie di attacchi magici in sequenza che termineranno con un singolo colpo potentissimo.
Facile facilissimo – Recensione Fairy Tail: il JRPG dell’estate (forse)!
Una delle particolarità del sistema di combattimento di Fairy Tail, infatti, è che la sconfitta sarà dettata non solo quando tutti i membri del vostro party avranno terminato gli HP a loro disposizione, ma, seguendo proprio lo spirito del manga, lo stesso avverrà se i personaggi termineranno gli MP. Un’eventualità piuttosto rara, considerando che le possibilità di tornare alla Gilda per riposare e recuperarli automaticamente saranno tantissime e inframezzate dalla grande quantità di oggetti curativi che potrete acquistare da Lisanna. Ma pur sempre un’eventualità.
Il difetto principale che abbiamo potuto notare in Fairy Tail, infatti, è lo scarsissimo livello di difficoltà sia a Facile, sia a Normale. Saranno rarissime le volte che vi troverete impossibilitati a continuare con gli scontri di trama, specialmente se siete maniaci delle quest secondarie, perché sarete sempre e costantemente di un livello assai superiore. Solamente a modalità Difficile il gioco riprende un po’ di brio e vi permette di escogitare meglio ogni scontro, calcolando forze e debolezze dei nemici e degli alleati.
Gust, oh Gust! – Uno spettacolo magico – Recensione Fairy Tail: il JRPG dell’estate (forse)!
Partiamo dal presupposto che la nostra prova di Fairy Tail è avvenuta su una PlayStation 4 Pro e che tecnicamente parlando lo studio GUST non ha mai brillato. Solamente con Atelier Ryza il team era riuscito ad alzare un po’ l’asticella del comparto tecnico, ma sembra proprio che con Fairy Tail abbiano dovuto fare un passo indietro (forse a causa del poco budget?).
Nonostante i modelli dei personaggi siano molto belli e fedeli a quelli disegnati da Mashima stesso, e nonostante le scene in cel shading facciano la loro porca figura, le texture del mondo di gioco (di TUTTO il mondo di gioco) sono di una qualità alquanto discutibile. Abbiamo anche potuto notare diversi cali di Frame Rate nelle situazioni più concitate nella mappa del mondo, e, raramente, anche durante gli scontri.
Discreto, invece, il comparto sonoro con Soundtrack originali che sprizzano energia da tutti i pori e che assecondano il ritmo della narrazione e dei passaggi di trama. Ottimo il doppiaggio giapponese, fedele all’anime, un po’ meno l’adattamento inglese dei sottotitoli che in più occasioni ha modificato il senso delle frasi. Non esiste adattamento italiano, ma chi non conosce molto l’inglese non deve scoraggiarsi troppo: le frasi non sono mai così complesse da richiedere un livello di conoscenza di lingua così alto.
Let the magic continue!
In definitiva, Fairy Tail sarebbe potuto essere un ottimo JRPG con cui passare l’estate. E forse, in realtà, lo è pure. Se riuscite a mettere da parte una generale mediocrità tecnica e una ripetitività di fondo per quel che riguarda le quest secondarie, vi ritroverete immersi nel coloratissimo mondo creato da Hiro Mashima. Uno spettacolo di magia e di combattimenti avvincenti, specialmente se giocati a difficoltà elevata, vi cattureranno in un turbinio di missioni, cacce e duelli. Forza, Fairy Tail!
Punti a favore
- Sistema di combattimento vario e divertente
- Ottimo quantitativo di cose da fare
- Consigliatissimo agli amanti del manga
- Soundtrack originale
Punti a sfavore
- Tecnicamente poco più che mediocre
- Facile, troppo facile
- Inizio in medias res
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