Seguiteci in un viaggio sanguinoso tra vampiri e pistoleri in questa recensione del recente action Evil West
Annunciato ufficialmente per la prima volta circa due anni fa, durante la cerimonia dei The Game Award 2020, il nuovo action di Flying Wild Hog è finalmente tra noi. Dopo il recente, ed altrettanto cruento, Shadow Warrior 3 (del quale trovate qui la nostra recensione in merito), la software house polacca ci presenta un nuovo ed inedito titolo, pieno zeppo anch’esso di azione sanguinolenta, questa volta però ispirata all’immaginario western e condito con una sana dose di horror e sfumature cyberpunk. Le premesse sono interessanti, e dunque, senza indugiare oltre, scopriamo insieme in questa recensione com’è, pad alla mano, Evil West.
Lo chiamavano Jesse Rentier
Il protagonista della vicenda è Jesse Rentier, un cacciatore di vampiri, che lavora per l’Istituto Rentier, un’organizzazione segreta (di proprietà dello stesso padre) dedita allo sterminio di ogni genere di mostruosità. Il setting del gioco infatti, com’è facile intuire anche dal titolo stesso, è quello classico del genere western, con bene o male tutti gli stereotipi del caso, ma non aspettatevi di respirare le atmosfere di un film di Sergio Leone. Al contrario gli elementi horror e gore pongono il gioco più vicino a film come il celebre Dal Tramonto All’Alba, o L’Armata Delle Tenebre di Sam Raimi.
All’inizio della storia troveremo il nostro nerboruto cowboy in missione per catturare un vampiro di alto rango (nel gioco questi ultimi sono organizzati come una sorta di setta in guerra contro gli umani), insieme a Edgar Gravenor, un altro veterano del mestiere. Non c’è molto altro da aggiungere, in quanto la trama di gioco è, come spesso accade in questi casi, poco più di un mero pretesto per giustificare l’azione a schermo, ma lo stesso vi lasciamo il piacere di scoprire il prosieguo della vicenda. Sappiate che se state cercando azione sopra le righe, spacconeria e tanto sangue qui ne troverete a volontà.
Per un pugno… e basta! – Recensione Evil West: il buono, il brutto e il vampiro
Veniamo ora a uno dei punti cardine di questa recensione: il gameplay di Evil West. Se avete sbirciato qualche immagine di gioco, è facile che abbiate scambiato inizialmente il titolo per una sorta di Gears of War con vampiri e cowboys. In realtà, pad alla mano, il gioco risulta molto più simile ai recenti God of War (a proposito, trovate qui la nostra analisi di Ragnarok). Nei panni di Jesse infatti ci troveremo sì a sparare, ma le armi qui svolgono un ruolo quasi secondario nell’ossatura di gameplay. A farla da padrone saranno infatti gli scontri corpo a corpo, mediante l’utilizzo di un guanto metallico, che sarà la nostra arma principale.
Tra calci in grado di spezzare la guardia ai nemici, montanti in grado di lanciarli per aria per poi crivellarli di colpi o mandarli a spiaccicarsi contro elementi di scenario, non ci vorrà molto per incominciare a concatenare le combo più disparate. Non tutti i colpi regalano sempre il giusto feedback e nel caos dell’azione a volte risulta difficile gestire la situazione, complice fra le altre cose anche una schivata che non sempre ci garantirà la salvezza, ed alcune finestre temporali per agire che richiedono davvero riflessi fulminei. Nel complesso però va detto che il gioco funziona piuttosto bene, e una volta presa la mano, il sistema di combattimento risulta piuttosto divertente ed appagante, al netto di alcuni spigoli non levigati.
Porgimi l’altra guancia – Recensione Evil West: il buono, il brutto e il vampiro
Oltre agli attacchi ed alle combo citati nel precedente paragrafo di questa recensione, il combat system di Evil West può essere ulteriormente approfondito grazie a tutta una serie di abilità. Il guanto di Jesse infatti potrà anche sfruttare energia elettrica per folgorare gli avversari o attivare uno scudo protettivo (ovviamente non tutti gli attacchi potranno essere parati). Man mano che si procede nell’avventura verranno sbloccati nuovi metodi di massacro, grazie anche alla presenza di un albero delle abilità nel quale utilizzare i perk acquisiti salendo di livello e sterminando i nemici, mentre spendendo le monete che potremo raccogliere nel mondo di gioco (affettuosamente chiamate “Verdoni”), potremo invece migliorare le armi da fuoco.
Già a proposito, e le armi? come abbiamo accennato il loro utilizzo sarà quasi secondario, principalmente perché infliggono una quantità di danni generalmente minore agli attacchi in mischia (e, a dirla tutta, non regalano nemmeno lo stesso appagamento). I proiettili non si esauriranno mai e la ricarica sarà a conti fatti solo un cooldown intelligentemente mascherato. Alcune, come la pistola, non richiederanno nemmeno grandi abilità di mira, in quanto l’obiettivo viene per lo più agganciato automaticamente.
Le armi da fuoco torneranno però utili in situazioni ben definite. Il fucile ad esempio potrà essere utilizzato per bloccare alcuni attacchi nemici colpendone i punti deboli, quando esposti (comparirà un eloquente cerchio sulla parte del corpo da colpire) mentre il canne mozze sarà utile per frantumare scudi e corazze. Il team di sviluppo ha poi lavorato intelligentemente per rendere tutte le bocche da fuoco immediatamente pronte all’uso, assegnandole a dei tasti predefiniti. In tal modo è possibile passare rapidamente da una all’altra senza dove utilizzare la classica ruota delle armi, pagando però il prezzo di una minore libertà di utilizzo delle stesse.
Il mucchio selvaggio – Recensione Evil West: il buono, il brutto e il vampiro
Per quanto riguarda i nemici che ci troveremo ad affrontare in Evil West, questi, come accennato in precedenza nel corso di questa recensione, per la maggior parte avranno ben poco di western. Il bestiario del gioco è piuttosto vario, con nemici che pescano a piene mani dall’immaginario grottesco horror. Ne consegue che dovremo imparare a gestire situazioni sempre diverse, in quanto, tolti i nemici base, la maggior parte delle bestie che dovremo sterminare avrà pattern d’attacco diversi. In questo senso il titolo offre un grado di sfida piuttosto elevato, ed anche a difficoltà intermedia occorrerà imparare a padroneggiare il sistema di combattimento per evitare di rimanere sopraffatti dalle orde di mostruosità che ci si pareranno davanti.
Ciò è comprensibile, in quanto il fulcro del titolo rimangono i combattimenti, e al di fuori di questi non c’è molto altro da fare. Esplorare il mondo di gioco alla ricerca di monete ed altri oggetti non regala grande soddisfazione, ed anche i pochissimi enigmi ambientali (se così li si vuole chiamare) nei quali ci si imbatte per proseguire tendono ad essere piuttosto basilari. Tutto ciò si traduce in un rischio ripetitività e noia sempre maggiore man mano che si prosegue nel gioco, mitigato solo in parte dalla varietà di abilità e nemici implementata dagli sviluppatori. Si tratta comunque di un giudizio in larga parte soggettivo e non è necessariamente da considerarsi un difetto, soprattutto se il sistema di combattimento riuscirà ad appassionarvi.
Per qualche verdone in più – Recensione Evil West: il buono, il brutto e il vampiro
Per questa recensione abbiamo provato Evil West su Xbox Series X e non abbiamo notato alcun significativo calo di framerate o bug davvero degno di nota. Sono presenti le classiche due opzioni grafiche: “Qualità” che permette di giocare in 4K a 30FPS, e “Prestazioni” che alza gli FPS a 60 ma riduce la risoluzione a 1080p. Quale scegliere dipende largamente dalle vostre preferenze (e dalla vostra TV), ciò detto abbiamo notato che, in modalità Prestazioni, vi sono situazioni in cui le texture tendono a risentirne, apparendo un pò poco dettagliate. Forse si sarebbe potuto fare qualcosina di più, ma non è detto che in futuro non arrivino patch in grado di cambiare le cose.
In ogni caso, sotto il profilo tecnico ci si trova davanti ad un titolo, nel complesso, senza infamia e senza lode, con qualche ambientazione riuscita ed altre piuttosto dimenticabili. Sul fronte audio abbiamo un doppiaggio in inglese (non è presente quello in italiano) nella media, senza particolari guizzi degni di nota. Stesso discorso per le musiche, invero piuttosto funzionali ed ancorate ovviamente ai classici stereotipi sonori del genere western. A farsi notare di più è invece il sound design, con effetti audio curati, fra esplosioni e fucilate potenti al punto giusto ed in grado di enfatizzare adeguatamente l’azione.
L’ultimo dei vampiri
Il selvaggio west dipinto dai ragazzi di Flying Wild Hog, sebbene non rinunci a tutti i crismi del genere, risulta profondamente diverso da quanto ci si potrebbe aspettare. Allo stesso modo, invece che uno sparatutto in terza persona, il team di sviluppo ha confezionato un action nel quale, sì, si spara, ma più dei proiettili sono calci, pugni e combo a dominare il campo di battaglia. Non è un’opera esente da difetti ed anzi gli spigoli da limare (seppur non così evidenti) ci sono e si notano. Ciò nonostante, se siete appassionati del genere e cercate un titolo spaccone e senza troppi fronzoli, Evil West potrebbe avere le carte in regola per riuscire davvero a regalarvi del sano divertimento.
E voi cosa ne pensate? Avete già provato questo titolo? Fatecelo sapere nei commenti e rimanete sintonizzati su tuttoteK per tutte le news dedicate al mondo dei videogiochi. Per acquistare videogame a prezzo scontato, vi consigliamo di dare un’occhiata al catalogo di Instant Gaming.
Punti a favore
- Gameplay divertente ed appagante...
- Se saprete apprezzare il combat system vi divertirete per ore...
- Tante mostruosità da fare a pezzi
Punti a sfavore
- ... ma non privo di alcune imperfezioni
- ... al contrario il titolo potrebbe ben presto scadere nella ripetitività
- Sul fronte tecnico si poteva fare di più (soprattutto per console next gen)
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