Scopriamo insieme, in questa recensione dedicata, quali sono i punti di forza e di debolezza di Digimon World: Next Order, titolo del 2018 recentemente sbarcato anche su Nintendo Switch
Il franchise di Digimon, per quel che riguarda l’ambito videoludico, si è sempre assestato sul genere dei JRPG. Le formule potevano essere molto diverse tra loro, come abbiamo potuto notare nei due ottimi Digimon Story e ancor più in Digimon Survive, accompagnando i combattimenti a turni a modi di narrare la storia molto differenti, ma il succo rimaneva quello. C’è una componente, dei vecchi titoli riguardanti i sempre eterni avversari commerciali dei Pokémon, che si è però andata perdendo nel corso del tempo. Chi si ricorda dei Tamagotchi?
I vecchi Digimon World, il cui primo capitolo risale alla prima PlayStation nel 1999, erano basati essenzialmente sulla crescita, l’accudimento e l’evoluzione di un Digimon. Riprendevano quel che era il Digimon Virtual Pet, vecchio videogioco di Bandai Namco simile a un Tamagotchi, ne permeavano le meccaniche e le inserivano in un contesto di JRPG. Il nostro obiettivo era la salute psicofisica degli esserini che prendevamo sotto le nostre cure. Digimon World: Next Order è un capitolo della serie uscito su PlayStation Vita nel 2017 in Giappone e arrivato in Europa nel 2018 su PlayStation 4. Recentemente è arrivato su Nintendo Switch ed è proprio di questa versione di Digimon World: Next Order che vi parliamo, in questa recensione!
When You’re Lonely
Dopo aver scelto se vestire i panni di Takuto o Shiki, Digimon World: Next Order ci introduce alla sua più che basilare narrativa. Il nostro prescelto protagonista si ritrova teletrasportato nel mondo digitale, in cui assiste, in prima battuta, allo scontro fra tre creature molto potenti. Una volta terminato la battaglia, che funge anche da tutorial, ci ritroveremo nel villaggio semi-deserto di Flotia, il cui capovillaggio è Jijimon, e che da tempo è caduto in rovina a causa dello spopolamento. Il nostro compito? Ovviamente riportare Flotia e la sua regione all’antico splendore.
Jijimon ci fornirà due uova, che si schiuderanno in due Digimon di grado iniziale a nostra scelta, di cui dovremo sin da subito iniziare a prenderci cura. Il nostro obiettivo sarà dunque farli crescere, nutrendoli e soddisfacendo i loro bisogni di base, nonché facendoli allenare nell’apposito centro di addestramento presente nel villaggio. Una trama basilare, dunque, che non è necessariamente un difetto in ogni caso. Se guardiamo a Digimon World: Next Order nello specifico, però, la compagine narrativa ci mette davvero troppo tempo ad ingranare per poter immettere una minima parvenza di interesse nel giocatore e, per molte ore di gioco, ci siamo ritrovati a pensare “ma quindi non succede nulla?”. Peccato
Colossus & Guardian | Recensione Digimon World: Next Order su Switch
D’altro canto, la parte simulativa del titolo ci è sembrata molto ben congegnata ed impegnativa. Come dicevamo poche righe fa, il nostro scopo in questo caso è quello di soddisfare i bisogni dei nostri Digimon nella loro totalità. Questo vuol dire che dovremo far bene attenzione alle loro richieste, che prontamente ci verranno mostrate a schermo, per fare in modo che non siano mai affamati o troppo stanchi o ancora peggio feriti, tutte condizioni che potrebbero portarli a perdere HP.
La parte più importante nella gestione dei Digimon è sicuramente il miglioramento delle loro statistiche, che potrete effettuare sia nel centro d’Allenamento posto nel villaggio, sei nei combattimenti nella mappa del mondo. Se di quest’ultimo parleremo nei prossimi paragrafi, per ora vorremmo concentrarti sul primo metodo. Il centro di Allenamento di Flotia vi consente di migliorare i vari parametri disponibili delle vostre creature sottoponendole a sessioni di training automatiche in cui dovremo solo decidere quale fra le statistiche migliorare per ciascun Digimon. Da come lo abbiamo raccontato sembra già abbastanza noioso, non è vero?
Blue Sky, Big Step | Recensione Digimon World: Next Order su Switch
Questo perché, sebbene sia vero che sperimentare con le creature sia particolarmente soddisfacente, specialmente per i fan di vecchia data, il metodo proposto da Bandai Namco in Digimon World: Next Order manca di mordente e fa perdere interesse al videogiocatore nel giro di poco. E questo è un gran peccato, perché a differenza della controparte di Game Freak, le DigiEvoluzioni non sono lineari: da A non si passa a B, ma A può evolversi seguendo ramificazioni completamente diverse ogni volta. E in Next-Order queste ramificazioni sono decise dal valore numerico delle caratteristiche di ciascuna creatura al sesto giorno di vita. In pratica: ogni sei giorni il vostro Digimon potrà evolversi verso uno stadio successivo, in base al livello delle sue caratteristiche. Se queste fossero troppo basse e non fosse possibile alcuna Digi-Evoluzione, la vostra creatura morirà e tornerà a reincarnarsi in un uovo.
Punitivo? Quanto basta, nel senso che ad ogni reincarnazione le creature manterranno una parte delle statistiche ottenute nella vita precedente. Se, dunque, il centro di Allenamento è quanto mai tedioso e poco affascinante, come si comporta il combattimento nel mondo esterno? Similmente, oseremmo dire, seppur con delle doverose specifiche da fare.
Binary Dilemma | Recensione Digimon World: Next Order su Switch
Anche i combattimenti nel mondo di gioco, che si presenterà lineare al 100% e senza alcuna ramificazione come dungeon o aree opzionali, procederanno in maniera completamente automatica. Le nostre creature attaccheranno da sole gli avversari, in scontri che procederanno fin troppo lentamente per poter essere quantomeno divertenti e utili nelle fasi di grinding. Ovviamente potremo interagire negli scontri, sfruttando la meccanica dei punti Autorità.
Questi ultimi saranno necessari per impartire ordini diretti ai nostri Digimon e far fruttare le abilità apprese con le Digi-Evoluzioni. Potremo ottenere Autorità fornendo supporto alle nostre creature tramite la pressione dell’apposito tasto in momenti specifici, come ad esempio quando mandano a segno un colpo o ricevono un attacco. Ecco, in questo caso, a differenza dell’allenamento nella Palestra del villaggio, la nostra interazione col gameplay può fornire un vantaggio strategico molto importante ai fini delle battaglie, specialmente durante le più impegnative. E ce ne saranno, pure molte.
Paperless Invitation | Recensione Digimon World: Next Order su Switch
Questo perché Digimon World: Next Order soffre di un particolare che andava molto in voga nei tempi passati, ossia del mancato bilanciamento del livello di difficoltà. Spesso, giocando a normale, ci siamo imbattuti nella stessa area dove fino a pochi secondi prima radevamo al suolo gli avversari, in Digimon nemici che spianavano le nostre creature nel giro di qualche secondo. Così, senza nemmeno bussare.
Il mancato bilanciamento della difficoltà, che diventa meno frustrante a livello Facile, si può ovviare sottoponendo le nostre creature a marcate sessioni di grinding. E qui si torna al punto di partenza: gli scontri sono troppo lenti e farraginosi per rendere il grinding divertente. E di nuovo scivola via l’interesse nel videogiocatore, mostrando ancora di più quanto Digimon World: Next Order sia un titolo nato, purtroppo, già vecchio.
Come vecchio è anche il suo comparto tecnico, che permea in toto quanto si era già visto nella versione per PlayStation Vita. Il nostro consiglio è di giocarlo in modalità portatile, che sfuma un po’ via l’antichità dell’estetica e la pochezza delle texture, dettagli che vengono invece ancor più amplificati se provate il titolo in versione docked e, perlopiù, su uno schermo particolarmente grande. Dal punto di vista del comparto sonoro nulla da segnalare: le BGM sono di tempi andati, ma non per questo sgradevoli. Anzi, alcune tracce le continuiamo a canticchiare scrivendo queste righe.
Schrodinger’s Lid
In definitiva, chiudendo questa recensione, Digimon World: Next Order è un titolo ancor più vecchio di quel che ci era sembrato dai trailer. Se possiamo perdonare il comparto narrativo che si estende ben sotto la linea della mediocrità, a rendere il titolo particolarmente noioso è il suo gameplay. Non spiccano, infatti, né la parte simulativa né quella da JRPG, risultando in un connubio tedioso e a tratti anche frustrante che non ha fatto altro che allontanarci dal titolo. Non riusciamo a consigliarvelo nemmeno su Nintendo Switch, considerando che del franchise, sull’ibrida Nintendo, trovate davvero di molto meglio. Tipo Digimon Survive.
Digimon World: Next Order è attualmente disponibile su PC, PlayStation 4 e Nintendo Switch. Fateci sapere che cosa ne pensate qua sotto nei commenti e restate sintonizzati con noi di tuttotek.it per tutte le news, le guide e le recensioni a tema videoludico e tech!
Punti a favore
- Digimon World vecchio stile
- Componente sim ancora interessante...
Punti a sfavore
- ... ma troppo antiquata
- Sistema di combattimento votato al grinding
- Narrativa assente
- Mancato bilanciamento del livello di difficoltà
- Scegli se giocare con un personaggio maschile o femminile e parti all'avventura con oltre 200 Digimon da trovare; per la prima volta potrai esplorare il mondo in compagnia di non uno, ma ben DUE compagni Digimon
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