In questa recensione vi parleremo nel dettaglio di Demon’s Souls, il nuovo remake di Bluepoint Games nonché prima vera esclusiva next-gen di PS5
Ormai è da qualche anno che nel mondo videoludico è scoppiata la mania dei remake. Negli ultimi tempi moltissime compagnie stanno rimettendo a nuovo i loro titoli più famosi, affidando a diversi sviluppatori il compito di ricrearli da zero. Fra tutte le software house dedite al rifacimento di videogiochi, Bluepoint Games è certamente una di quelle più conosciute. Lo studio di Austin lavora da tempo a stretto contatto con Sony e negli ultimi anni è stato incaricato di ricreare alcuni dei giochi più iconici di PlayStation utilizzando i metodi e gli strumenti moderni.
Dopo l’ottimo lavoro svolto con il remake di Shadow of the Colossus su PS4, la compagnia ha avuto l’arduo compito di ricostruire Demon’s Souls, il capostipite dei soulslike. Vista la sua importanza per tutti i fan storici di FromSoftware, creare il remake di un titolo come Demon’s Souls non è un’impresa da poco e con la nostra recensione cercheremo di farvi capire se Bluepoint è riuscita a centrare il bersaglio oppure no.
Una terra immersa nella nebbia
Iniziamo la nostra recensione con una breve introduzione alla storia di Demon’s Souls. Il gioco è ambientato a Boletaria, un fiorente regno che è riuscito a prosperare impiegando al massimo il potere racchiuso nelle anime. Il continuo sfruttamento di questo potere però ha portato il Re di queste terre a risvegliare l’Antico, un potente essere che ha iniziato a ricoprire tutto il suo dominio con una fitta nebbia incolore. Da questa nebbia inoltre sono fuoriusciti dei temibili demoni che hanno iniziato a massacrare tutti gli abitanti del regno con lo scopo di nutrirsi delle loro anime, trasformando così Boletaria in una terra corrotta e decadente.
Questo è semplicemente l’incipit del gioco e da qui in poi il protagonista dovrà cacciare i demoni nel disperato tentativo di far riaddormentare l’antico. Nei titoli FromSoftware la narrazione è sempre stata quasi completamente assente, permettendo al giocatore di scoprire la storia del mondo attraverso piccoli dettagli di lore. Questi piccoli indizi sono sparpagliati in ogni angolo del gioco e molto spesso è possibile scovarli solamente osservando accuratamente gli scenari e gli oggetti raccolti.
Essendo un remake 1:1 Bluepoint Games non ha effettuato alcuna modifica alla storia ma, dato che molti elementi di lore sono principalmente visivi, c’era il rischio che alcuni dettagli potessero virare troppo dall’idea originale di FromSoftware. Per fortuna non è stato affatto così, dato che la compagnia si è dimostrata estremamente rispettosa dell’opera originale. Al contrario, grazie alla cura per i dettagli di Bluepoint, sono state valorizzate delle minuzie prima quasi impossibili da notare, come ad esempio alcune incisioni nella torre di Latria oppure la lingua biforcuta dei minatori di Stonefang.
Gameplay classico ma rinnovato – Recensione Demon’s Souls
Come per la storia, anche per quanto il gameplay Bluepoint Games è rimasta molto fedele all’originale. La versione PS5 di Demon’s Souls continua a utilizzare il classico sistema di combattimento basato sul tempismo e sulla corretta gestione della stamina, e ovviamente mantiene ancora la meccanica della perdita dell’esperienza dopo la morte che contraddistingue tutti i soulslike.
Inoltre questo remake mantiene quasi inalterato tutto l’aspetto parametrico del gioco, l’IA dei nemici e il tempo di esecuzione delle varie animazioni. Di conseguenza il titolo resta complesso come l’originale e permette ancora ai veterani di muoversi al suo interno come nel lontano 2009, sfruttando ad esempio la spropositata potenza di incantesimi e miracoli oppure falle nella logica dei boss. Da una parte tutto ciò è positivo, dato che si rispecchia in un’estrema fedeltà verso l’opera di FromSoftware, ma c’è anche un rovescio della medaglia. Alcuni elementi infatti sentono inevitabilmente il peso degli anni e attribuiscono al gioco un’aria “vintage” che potrebbe infastidire i videogiocatori moderni.
Per fortuna Bluepoint ha comunque effettuato delle piccole migliorie al titolo in grado di migliorare un po’ la “quality of life” dei giocatori. Ad esempio sono stati introdotti elementi presenti nei Souls più moderni, come la rotolata in 8 direzioni, il multiplayer a 6 giocatori, una cintura extra per utilizzare alcuni oggetti e la possibilità di far respawnare i nemici senza dover tornare obbligatoriamente all’HUB centrale. Inoltre da un certo punto del gioco avrete la possibilità di teletrasportarvi verso ogni arcipietra in qualunque momento grazie al centro di controllo di PS5.
Un mondo irriconoscibile – Recensione Demon’s Souls
Passiamo ora al punto della nostra recensione di Demon’s Souls che di sicuro vi interesserà maggiormente, cioè quello legato all’aspetto grafico e tecnico. Già dai primi trailer del remake era possibile notare una qualità grafica eccezionale, ma giocandolo l’impatto è stato ancora più impressionante.
Gli ambienti sono rimasti strutturalmente invariati e vantano ancora l’eccezionale level design originale, ma dal punto di vista visivo invece sono totalmente rinnovati. Le texture in altissima risoluzione, i modelli dettagliatissimi e soprattutto la nuova illuminazione dinamica permettono al giocatore di immergersi istantaneamente nel mondo meravigliosamente decadente di un remake che, nonostante sembri quasi un gioco differente, resta comunque fedelissimo alla visione artistica di FromSoftware.
Bluepoint ha svolto un ottimo lavoro anche per quanto riguarda le animazioni, che ora risultano estremamente più varie e fluide sia in combattimento che fuori. In particolare le animazioni facciali degli NPC sono davvero splendide e unite a un ottimo doppiaggio (anche italiano) contribuiscono ad aumentare ulteriormente l’immersività del titolo.
Anche per quanto riguarda il lato tecnico sembra proprio che la compagnia di Austin abbia centrato in pieno il bersaglio. In primis sono da lodare i tempi di caricamento quasi istantanei dovuti all’SSD di PS5, ma bisogna anche parlare dell’incredibile stabilità del gioco. Il titolo vi permetterà di scegliere fra due modalità , una che punta alla risoluzione e una che invece mira a ottimizzare le prestazioni. Nello specifico potrete scegliere se avere 4k fisso e 30 FPS oppure risoluzione dinamica e 60 FPS fissi.
In entrambe le modalità il gioco appare stupendo e, anche nelle sezioni più caotiche, non avvertirete mai cali di frame. Visto che la differenza di risoluzione si avverte davvero poco, vi suggeriamo di optare per la modalità prestazioni (la seconda sopracitata), ma scegliete pure liberamente quella che preferite.
Tante nuove feature – Recensione Demon’s Souls
Come vi abbiamo già detto più volte nel corso della nostra recensione, il remake di Demon’s Souls resta estremamente fedele all’originale. Questo però non ha impedito a Bluepoint di inserire nel gioco tante nuove feature in grado di offrire qualcosa in più a chi magari ha già vissuto appieno l’opera del 2009.
Ad esempio sono stati aggiunti alcuni nuovi oggetti, segreti e armi, ma le novità più grosse sono rappresentate da Photo e Fractured Mode. La Fractured Mode vi permetterà di esplorare una versione speculare di Boletaria che offrirà , in particolar modo ai veterani, un’esperienza davvero particolare. La Photo Mode invece vi permetterà di fermare il gioco e immortalare la bellezza di questo remake da angolazioni completamente inedite. Inoltre grazie a questa modalità potrete anche applicare dei filtri permanenti alla telecamera che vi permetteranno di vivere la vostra avventura in un modo artisticamente molto diverso da quello pensato dagli sviluppatori.
Essendo una delle esclusive di lancio PS5, Demon’s Souls ha la possibilità di fare sfoggio di tutte le novità offerte dalla console next-gen di Sony. Sfortunatamente però, fatta eccezione per l’audio 3D e il centro di controllo, il gioco non sfrutta appieno tutte le possibilità del DualSense. Ad esempio i Trigger Adattivi vengono sfruttati male e solamente con l’arco, mentre il Feedback Aptico non si allontana molto da una comune vibrazione. Certo, essendo un titolo nato originariamente su PS3 ovviamente non può avere delle meccaniche specifiche per PS5, ma secondo noi in alcuni punti Bluepoint potrebbe aver sprecato delle valide opportunità .
Conclusioni
È giunto il momento della nostra recensione in cui tiriamo le somme su Demon’s Souls. Con questo remake, Bluepoint Games è riuscita a creare una perfetta trasposizione next-gen del capostipite dei soulslike, valorizzando al meglio i suoi punti di forza senza prendersi troppe libertà . Il nuovo Demon’s Souls offre tante novità volte a rendere l’esperienza dei novizi meno frustrante e quella dei veterani più variegata e divertente, ma nonostante ciò resta comunque molto fedele all’opera originale, portando con se tutti i pregi e alcuni dei difetti di un gioco del 2009.
Dal punto di vista grafico il titolo raggiunge delle vette davvero incredibili senza mai rinunciare alle prestazioni. Sia che giochiate in modalità performance o cinematica la resa visiva sarà sempre eccellente e il frame rate sempre stabile, anche in presenza di molti elementi a schermo. Inoltre le nuove animazioni e il sistema di illuminazione dinamico riescono ad aumentare ulteriormente l’immersività tipica del gioco originale. L’unica mancanza di Bluepoint riguarda il DualSense, dato che la compagnia in molti casi non è riuscita a sfruttare tutte le sue potenzialità . Insomma, sia che siate dei fan di lunga data oppure dei neofiti, di sicuro Demon’s Souls non deluderà le vostre aspettative.
Demon’s Souls è disponibile ora in esclusiva per PS5. Se volete restare aggiornati su tutte le novità del titolo e tanto altro, continuate a seguirci qui su tuttoteK.
- Interamente ricostruito da zero, questo remake ti invita a vivere l'oscura storia e gli spietati combattimenti di Demon's Souls.
Punti a favore
- Molto fedele all'originale
- Tante piccole migliorie
- Diverse novità molto interessanti
- Qualità grafica e tecnica eccezionale
Punti a sfavore
- Alcuni elementi soffrono un po' il peso degli anni
- DualSense poco sfruttato
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