Il nostro satellite naturale è sempre stato protagonista di molte avventure romantiche e misteriore. Vediamo se in questa recensione di Deliver Us The Moon, KeokeN Interactive è riuscita a portarci tutta la Luna o solo una fetta
È dal libro di jules Verne “Dalla Terra alla Luna” del 1865 che l’uomo cerca di narrare i viaggi spaziali. Il genere fantascientifico è spesso veicolo di messaggi e visioni sul nostro futuro: da racconti dell’orrore dallo spazio profondo, all’analisi dei dilemmi etici del presente che si riflettono nel domani. Deliver Us The Moon appartiene strettamente al secondo tipo.
Un po’ di storia
Sviluppato da KeokeN Interactive e pubblicato da Wired Productions per PC, Deliver Us The Moon ha fatto la prima comparsa nel suo kickstarter il 2016. Per tremila euro è stato superato l’obiettivo di cento mila per il successo della campagna di raccolta fondi. Come si può notare nella pagina di kickstarter la cifra raggiunta è stata appena sufficiente per sviluppare il gioco nella sua forma base. Il 28 settembre 2018 DUtM venne rilasciato in una versione che si concludeva con un grosso cliffhanger. Con l’aiuto di Wired Production, KeokeN Interactive riesce però ad aggiungere i contenuti mancanti rilasciando finalmente il 10 ottobre 2019 l’episodio conclusivo. In questa recensione di Deliver Us The Moon andremo ad analizzare la versione completa del gioco.
Alcuni cenni di trama – Recensione Deliver Us The Moon
In un periodo dove l’allarme climatico è un tema molto discusso, i ragazzi di KeokeN Interactive ci offrono una trama con temi a noi molto vicini e contemporanei. Prima ancora di entrare nel menu principale il gioco ci delizia con un filmato che ci introduce alle premesse del titolo: la Terra, in un futuro non troppo lontano, ha esaurito ogni risorsa energetica, i mari si sono espansi e molti luoghi desertificati. L’umanità si trovava sull’orlo del collasso, finchè una tecnologia a microonde ha permesso il trasferimento di risorse energetiche dalla Luna sulla Terra. Un presunto guasto sulla colonia lunare ha però lasciato l’umanità al buio. Il compito del protagonista è raggiungere il nostro satellite con le poche risorse rimaste, scoprire cosa è successo nella colonia lunare e ripristinare l’energia salvando l’umanità.
La nostra avventura sarà piuttosto solitaria. Verremo però accompagnati da un drone che ci permetterà, attraverso proiezioni olografiche, di visionare alcuni eventi avvenuti in particolari zone della Luna. Con questa feature Deliver Us The Moon crea un punto di incontro con Tacoma, differente però con il fatto che queste proiezioni sono passivamente osservabili e non interagibili. Avremo anche modo di espandere la trama con qualche piccolissima deviazione. Esplorando le basi lunari troveremo numerosi oggetti, fogli o tablet ricchi di contenuti audio o testuali, che collezionati possono aiutare nella comprensione della trama.
Il gioco è tradotto in italiano sia nei testi che per quanto riguarda gli oggetti con descrizioni. Le poche texture che non hanno ricevuto questo trattamento, avranno però i testi leggibili sull’interfaccia.
Qualcosa che non quadra – Recensione Deliver Us The Moon
A fine esperienza la trama di Deliver Us to the Moon trova una sua effettiva chiusura, ma c’è la sensazione che alcuni quesiti non abbiano ricevuto una degna risposta. Le sottotrame sono molto interessanti e si espandono gradualmente durante il gioco. Vengono descritti luoghi ed avvenimenti che sarebbe stato gradevole esperienziare in prima persona. È possibile che gli stretch goal mancati nel kickstarter avrebbero dovuto ampliare o concludere degnamente queste sottotrame. In sede di recensione non ci sono notizie per ulteriori espansioni o DLC per Deliver Us to the Moon. Non è da escludere, però, che possano essere aggiunti successivamente in caso di vendite soddisfacenti.
Salti lunari e inciampi spaziali – Recensione Deliver Us The Moon
A livello di gameplay il gioco di assomiglia ad un classico Walk Simulator molto lineare, che ci intrattiene periodicamente con alcuni puzzle. Avremo molto da camminare ed esplorare per le basi lunari nel tentativo di ristabilire la corrente per il pianeta Terra. Utile all’esplorazione sarà la possibilità di saltare per raggiungere luoghi inusuali; è doveroso però notare che il salto ci porterà incontro a muri invisibili poco graditi. Talvolta a sbarrarci la strada ci saranno semplici carrelli o staccionate più alte del loro aspetto reale, che normalmente non dovrebbero rappresentare un muro invalicabile.
È un peccato che Deliver Us The Moon abbia pochi elementi interagibili, che sono infatti limitati ad oggetti strettamente utili alla trama o alla buona riuscita dei puzzle. Questi ultimi sono infatti l’elemento principale del gameplay, che per fortuna o purtroppo si risolvono facilmente. Per alcuni infatti potrebbe essere un elemento positivo atto a non spezzare la fluidità della narrazione. Altri troveranno questo aspetto come una nota negativa che riduce le già poche possibilità di “azione”.
I puzzle eccellono però in varietà. Alcune volte saranno prevalentemente basati sui salti e platforming, altri sui riflessi e quick time event, altre volte basterà allineare oggetti o spostarli per crearsi la strada. A dare ancora più varietà sarà presente uno strumento: la pistola laser da lavoro. L’utilizzo di questo oggetto è strettamente legato ad alcuni puzzle. Andrà infatti impiegato unicamente per spezzare determinati ganci o cavi. Molto utile è anche il drone, che ci permetterà di sbloccare determinati lucchetti e prendendone il controllo, volare negli ambienti e attraverso le tubature.
Non avremo solo luoghi al chiuso da visitare, ma sarà necessario anche uscire e affrontare la gravità lunare. Sulla sua superficie il gameplay non cambia di molto se non per la mancanza di ossigeno e i salti leggermente più lunghi. Potremo navigare anche grazie all’uso di un mezzo apposito, ma appena usciremo dai “binari” scelti un messaggio ci inviterà a tornare indietro.
Luci e ombre della Luna – Recensione Deliver Us The Moon
Esteticamente Deliver Us The Moon ci offre dei paesaggi realistici e di pregevole fattura. Peccato che manchi un po’ di varietà estetica tra gli ambienti. Sarà infatti molto facile notare un largo riuso di modelli ed asset, abbelliti però da un design di luci e ombre molto convincente e vario. Il supporto per Nvidia RTX dona certamente maggiore profondità alla colonia lunare al costo però di diversi fotogrammi. In quanto alle performance, DUtM presenta diverse incertezze e alle volte si notano gravi cali di fotogrammi.
Abbassare la qualità grafica non sembra sortire grossi effetti, specialmente nelle fasi finali del gioco. D’altra parte il doppiaggio in inglese e l’audio sono di pregevole fattura. Le colonne sonore sono composte da Sander Van Zanten che accompagnano il giocatore attraverso la colonia lunare con melodie molto evocative.
Conclusione
Deliver Us The Moon è un gioco che tristemente non rispetta le aspettative costruite durante l’esperienza. Veniamo infatti spesso messi di fronte a meccaniche e situazioni di trama che meritavano palesemente di maggiore cura e sviluppo. Molti elementi del gameplay sono sfruttati solo nella loro forma base senza ulteriori evoluzioni, per ritrovarci poi con un finale solo parzialmente conclusivo. Molti dei problemi tecnici potrebbero essere sistemati con aggiornamenti futuri, ma ad oggi è un titolo solo consigliabile agli appassionati di avventure spaziali. Nonostante tutto è un’avventura gradevole e rilassante che sa evocare egregiamente le fondamentali “vibrazioni” del genere fantascientifico.
Per questa recensione di Deliver Us The Moon ormai è tutto. Voglio ricordare che il titolo per ora è disponibile solo per PC e le versioni per Xbox One e PlayStation 4 arriveranno nel 2020. Se volete rimanere aggiornati su questo ed altro rimanete sintonizzati su tuttoteK!
Punti a favore
- Per gli amanti dello spazio
- Puzzle molto variegati
- Grafica immersiva
Punti a sfavore
- Trama poco convincente
- Tecnicamente altalenante
- Puzzle variegati ma blandi
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