Scopriamo in questa recensione Daymare: 1998, il primo gioco sviluppato da Invader Studios e rilasciato da Destructive Creations
Da poco è stato finalmente rilasciato Daymare: 1998, il primo videogioco prodotto dai ragazzi di Invader Studios. Inizialmente costituito da un gruppo di amici accomunati dalla passione per i videogiochi survival horror, il gruppo vanta all’attivo più di 10 figure professionali e alcuni collaboratori esterni. Fra questi sono da ricordare Kazuhiro Aoyama, direttore di Resident Evil 3: Nemesis, e Satoshi Nakai, Capo Designer dei nemici in tutta la serie di Resident Evil. Iniziamo ora questa recensione su Daymare: 1998 e scopriamo come se l’è cavata il gioco su PC.
Ambientazione e gameplay – Recensione Daymare: 1998
Il gioco si presenta come un survival horror in terza persona, con meccaniche survival hardcore e nemici estremamente difficili da ammazzare. Il tutto ha inizio in un centro segreto dove si sta cercando di produrre un’arma chimica letale. Un manipolo di agenti speciali è stato selezionato per indagare su un incidente che fin da subito risulta più di una semplice violazione della sicurezza. Tuttavia, la storia, vissuta da tre punti di vista differenti, risulta essere ancora più oscura di quel che sembra.
Nel gioco ci ritroveremo a vestire i panni di un soldato d’élite, di un pilota di elicotteri e di un forest ranger che si ritroverà coinvolto in questa particolare situazione. La cittadina in cui è ambientato il gioco sarà improvvisamente immersa nel caos più totale. Normali cittadini saranno tramutati in mostri desiderosi di sangue e starà a noi scoprire cos’è effettivamente successo.
Gameplay – Recensione Daymare: 1998
Come abbiamo accennato poc’anzi, il gioco è un survival horror in terza persona. Fortemente ispirato alla saga di Resident Evil, oltre a meccaniche molto familiari, al suo interno troveremo anche mostri assai difficili da uccidere. Queste meccaniche survival, portate all’estremo in alcune circostanze, rischieranno di compromettere la nostra avventura. Ci vorrà quindi una buona dose di intuito e una buona strategia per arrivare a fine storia, anche selezionando il livello più semplice.
Il gioco è strutturato in vari capitoli, ognuno dei quali sviluppato su più livelli caratterizzati da una mappa particolare. Punto centrale che accomunerà i tre personaggi è un particolare oggetto (un bracciale delle forze speciali) che funge da inventario, scanner biometrico, mappa e raccoglitore per i collezionabili. Con questo particolare bracciale avremo tutto a “portata di mano”. Mi sembra giunto quindi il momento di vedere più nel dettaglio, in questa recensione su Daymare: 1998, questo oggetto polifunzionale.
Diamo uno sguardo più attento al bracciale
Partiamo subito dalla schermata dell’inventario. Al nostro personaggio saranno concessi 3 slot per le armi (una pistola semplice, un fucile e un’arma particolare che varia a seconda del personaggio). Oltre a questi ne saranno presenti altri 12 per i vari oggetti che troveremo mentre esploriamo. Funzione importante e “salva spazio” è quella che ci permetterà di combinare più oggetti tra loro. Sarà possibile quindi combinare proiettili per la pistola con i rispettivi caricatori, ma anche oggetti che ci permetteranno di curarci e ottenere un piccolo scudo. Anche questi ultimi potranno essere abbinati fra loro per ottenere cure migliori.
La seconda schermata del bracciale è lo scanner biometrico, che ci permetterà di monitorare la nostra salute. Tuttavia, anche senza controllare da questa sezione apposita, un segnale acustico ci avviserà se la nostra vitalità raggiunge un livello critico, permettendo così di curarci velocemente. Nella terza schermata troveremo invece la mappa, utile per capire com’è strutturato l’ambiente intorno a noi. Tuttavia mi sembra doveroso riportare in questa recensione su Daymare: 1998, un piccolo fattore importante che a molti potrebbe risultare rognoso. Nella mappa sarà sì indicata la nostra posizione, ma non sarà presente l’indicatore per la missione. Dovrete quindi prestare molta attenzione ai dialoghi e ricordarvi ogni singolo luogo già visitato.
L’ultima sezione è probabilmente una delle più utili in assoluto. All’interno troverete tutti i documenti trovati lungo il vostro percorso, le audiocassette e i chip da scambiare all’apposito terminale. Questa sezione sarà utile se cercherete un codice per aprire qualche serratura senza dovervi appuntare il tutto.
Hackerare e risolvere enigmi per progredire
Altro punto importante in questa recensione su Daymare: 1998 è la presenza costante di enigmi sparsi in lungo e largo durante tutta l’avventura. Come se non bastasse una meccanica survival abbastanza complessa che ci renderà la vita difficile sia con i proiettili (ma soprattutto con le varie cure), per progredire avremo bisogno anche di una buona dose di intuito. Gli enigmi infatti non saranno tutti di facile comprensione.
Sebbene alcuni potranno risultare banali e risolvibili in pochi secondi, per altri invece dovremo veramente ingegnarci. Raccogliere i fascicoli non sarà la nostra unica salvezza. La logica la farà da padrone e in alcuni casi ne servirà tanta per progredire. Troverete enigmi di qualsiasi tipo all’interno del gioco, da semplici rompicapi a codici alquanto difficili da criptare. Un suggerimento: dotatevi di un traduttore!
Oltre a questo si aggiunge una funzione particolare che permetterà di accedere in alcune stanze dove troveremo qualche oggetto utile per sopravvivere. Sto parlando, per l’appunto, della fase hacker. Questo particolare minigioco ci vedrà impegnati con serrature elettroniche da manomettere. Tutto quello che ci occorre sarà un cavo (ne troverete in abbondanza sparsi nella mappa) e un buon timing.
Punti di salvataggio e camere nascoste
Alcuni capitoli saranno piuttosto lunghi e, non essendo presente un salvataggio automatico se non a inizio mappa, potrebbero causare dei problemi se avete poco tempo da dedicare al gioco. Per venirci incontro, gli sviluppatori hanno pensato a dei punti di salvataggio e ora ve ne parleremo più approfonditamente in questa recensione su Daymare: 1998. Trovarli non sarà semplice, poiché a volte saranno in camere segrete non proprio facili da trovare se non si presta la dovuta attenzione. Queste ultime infatti si potranno individuare solamente ascoltando il segnale acustico che ci indica la vicinanza alla porta segreta.
Il terminale per salvare la partita si presenta anch’esso suddiviso in 4 schermate. La prima è il deposito, dove noi possiamo depositare gli oggetti in eccesso per evitare di gettarli. In questo modo possiamo ritrovarli più avanti nella storia se ne avremo bisogno. La seconda è la schermata dedicata al baratto. Fornendo al terminale determinati oggetti, ne potremo ricavare altri migliori, anche se spesso lo scambio non ci sembrerà favorevole.
La terza schermata serve a scambiare i vari microchip che recupereremo da alcuni cadaveri disseminati nelle varie mappe. Lasciandoli al terminale potremo ottenere dei nuovi oggetti in cambio. L’ultima schermata invece è quella dedicata al salvataggio. Qui saranno presenti ben 4 slot utili a creare dei salvataggi multipli che ci permetteranno di ritornare indietro e ripetere un tratto della storia affrontandolo in maniera differente. Questa opzione sarà utile se arriverete in un punto in cui sarete senza munizioni o cure.
Comparto tecnico che si difende bene – Recensione Daymare: 1998
È importante dedicare un capitolo a parte, in questa recensione su Daymare: 1998, al comparto tecnico del gioco. Sebbene si veda la mancanza di fondi in grado di supportare l’intero progetto regalando una di quelle grafiche a cui tutti ormai siamo abituati, è proprio questa mancanza a rendere il gioco bello in sé. Il lavoro svolto dal team con i propri mezzi è sicuramente egregio. Come detto, la grafica non è quella di un Red Dead Redemption 2 o di un God of War.
Tuttavia, la mano sapiente di Satoshi Nakai, ha saputo contribuire allo sviluppo dei modelli, regalando una certa “vitalità” ai vari non morti. Gli ambienti risultano ben curati, con quell’aspetto cupo e tetro che ci si aspetta da un survival horror. Questa tensione nell’immagine si aggrega ad un comparto sonoro molto ben realizzato, in grado di fornire quella giusta dose di suspense in ogni istante della nostra avventura. Sebbene risulti così curato, in alcuni momenti si potranno udire suoni di sottofondo che poco ci azzeccano con il contesto attuale.
Per quanto riguarda i comandi, essi risultano ben distribuiti sulla tastiera. La nostra mano si limiterà a muoversi sui soliti W-A-S-D e in rari casi si sposterà su tasti comunque abbastanza vicini. L’unico piccolo inconveniente lo riscontreremo in un minimo input lag. A questo ci potremo abituare nel corso della storia, ma sicuramente ci metterà in non poca difficoltà all’inizio facendoci sprecare munizioni preziose alla ricerca di qualche headshot.
Conclusioni finali – Recensione Daymare: 1998
Siamo ormai giunti alla fine di questa recensione su Daymare: 1998 ed è arrivato quindi il momento di tirare un po’ le somme. Il gioco si presenta come un buon erede della saga di Resident Evil, sebbene la qualità del comparto tecnico non sia all’altezza di Resident Evil 2 Remake per ovvi motivi. I ragazzi di Invader Studios hanno fatto un buon lavoro per realizzare questo titolo solamente con le loro forze. Belle ambientazioni e un clima tetro permetteranno di immergerci ancora più a fondo nel gioco.
Buona anche la componente survival che ci metterà a dura prova. Trovare proiettili e cure non sarà sempre facile e dovremo imparare a gestire il tutto meglio che possiamo. Ci dovremo spremere le meningi sia per trovare una tattica per abbattere i nemici, che per risolvere i vari enigmi che si presenteranno. Saranno presenti alcuni bug e glitch visivi che tuttavia non comprometteranno assolutamente la nostra avventura.
Per questa recensione su Daymare: 1998 è ormai tutto. Vi ricordiamo che il titolo è disponibile per PlayStation 4, Xbox One e PC (via Steam) solo in edizione digitale. Per non perdervi ulteriori news e guide sul videogioco creato da Invader Studios, continuate a seguire le pagine di tuttoteK!
Punti a favore
- Ambientazione
- Buona complessità
- Enigmi vari e non banali
Punti a sfavore
- Leggero input lag
Vittorio
21 Aprile 2020 alle 12:23Tra breve uscirà per ps4, già prenotato!