In questa recensione di Crusader Kings 3 andremo ad analizzare in che modo la potenza della lingua finisca per influenzare le meccaniche dello strategico Paradox
Il genere dei grand strategy è da sempre stato un campo florido di esperimenti e meccaniche complesse. Il metodo simulativo di queste opere si è sempre preoccupato di rappresentare la complessità del potere politico in tutte le sue sfaccettature. L’idea alla base di titoli quali Europa Universalis o Victoria è sempre stata quella di creare una vasta rete di collegamenti lessicali fra gli elementi del gioco, in cui ogni variante finisce per influenzare un’infinità di dettagli.
Nel corso degli anni, Paradox Interactive si è dimostrata essere maestra nella creazione di questo tipo di esperienze. Al costo di un’accessibilità certamente ridotta, le serie sopra citate sono sempre state in grado di garantire un certo grado di soddisfazione per chiunque abbia la pazienza e la costanza di apprenderne le dinamiche. Come vedremo in questa recensione, nemmeno Crusader Kings 3, l’ultimo arrivato, fa eccezione, pur permettendo al neofita un approccio più morbido alla gestione delle proprie meccaniche.
Un aggiornamento necessario
Crusader Kings 3 rappresenta la terza installazione della serie, ma arriva a distanza di numerosi anni dal secondo episodio. Ciò non dovrebbe stupire il giocatore inesperto: la politica di Paradox Entertainment è sempre stata quella di aggiornare i propri titoli nel corso del tempo. Questo comporterà, prevedibilmente, la presenza di numerose aggiunte a pagamento sintetizzate in altrettanti DLC dal costo non sempre irrisorio.
Come vedremo, il grand strategy ad ambientazione medievale non presenta particolari novità nella formula rispetto alla versione definitiva del suo predecessore, eppure risulta essere un’uscita fondamentale per portare avanti l’idea degli sviluppatori svedesi. Con tutta probabilità, anche questa volta assisteremo alla pubblicazione di diverse espansioni, solo che partiremo da una base più solida rispetto al passato.
Anche Crusader Kings 3, come vedremo in questa recensione, si presta ad un supporto continuativo e costante che, ne siamo sicuri, verrà rispettato dai suoi creatori.
La storia del cane Ciro dall’Uppland – Recensione Crusader Kings 3
Scindere l’esperienza soggettiva da quella oggettiva è praticamente impossibile, in una recensione di Crusader Kings 3. Chiunque abbia provato uno dei titoli della serie, infatti, sa bene a quali livelli di imprevedibilità la simulazione del mondo possa giungere, con la giusta dose di intuizione e goliardia. Per cui, non preoccupatevi, arriveremo alla storia del grande cane Ciro dall’Uppland, ma non prima di aver spiegato ai nuovi arrivati in cosa consista l’oggetto di questo articolo.
Per farla breve: in Crusader Kings 3 impersonerete il sovrano di una contea, o di un regno, e avrete il compito di gestire qualunque aspetto dei vostri possedimenti. Si può scegliere una data che va dall’867 dopo Cristo al 1066, e da lì tutto sarà nelle vostre mani, portando avanti di secolo in secolo la vostra dinastia. Dovrete scegliere i vostri consiglieri, intrattenere rapporti con gli altri regnanti, decidere quando scendere in guerra e contro chi, quale cultura imporre al vostro popolo in modi più o meno autoritari, ma anche dedicarvi a momenti più frugali con i vostri parenti e i vostri figli che vi succederanno al trono.
Una volta avviata una partita, il tempo inizierà a scorrere inesorabilmente, portando il mondo ad evolversi in maniera spesso imprevedibile ed assurda. Crusader Kings 3 non si preoccupa troppo di riscrivere il corso della storia, permettendo al giocatore di realizzare obiettivi cronologicamente impossibili. Come, ad esempio, conquistare con la Contea di Lecce l’intera penisola – su questo ci stiamo ancora lavorando. Le varianti, ad ogni modo, sono davvero troppe per essere tenute tutte in conto in questa sede.
L’interfaccia del titolo è davvero complessa. Il solo tutorial, ad esempio, ci ha portato via un bel po’ di tempo, nel tentativo di prendere confidenza con la mole smisurata di termini tecnici introdotti dagli autori all’interno del gioco. Meccaniche come la Religione, la Guerra, il sistema di Vassallaggio, la Cultura o gli Schemi sono solo una minima parte di quanto l’utente dovrà – o dovrebbe – padroneggiare per gestire al meglio il proprio possedimento, il quale potrà anche essere espanso fino a conquistare l’intera Europa.
Un linguaggio complesso – Recensione Crusader Kings 3
Proprio la mole smisurata di termini e nomi di cui il gioco fa uso per veicolare il proprio messaggio serve a specificare la complessa potenza narrativa di un titolo che, apparentemente, potrebbe essere scambiato per un software dedicato esclusivamente al divertimento e al passatempo. Ovviamente non è così.
Ogni personaggio all’interno del gioco, dal regnante più potente al cortigiano più ininfluente, avrà un peso, seppur talvolta minuscolo sull’evolversi delle vicende. Ecco perché, quando la Religione diventa una meccanica attraverso la quale cambiare la storia, convertendo interi popoli, si assiste ad uno scambio continuo fra significato e significante che acquista ancora più profondità qualora si tenga conto del valore simulativo di Crusader Kings 3.
Questo scambio semantico è continuo e si concretizza in eventi giganteschi, come la guerra fra due popoli, o in quelli più piccoli, come nel caso di Ciro dall’Uppland, il cane ricevuto in dono da uno dei sovrani da noi interpretati. Ciro, in apparenza, non avrebbe dovuto interferire troppo nelle complesse dinamiche politiche dell’Alto Medioevo svedese. Eppure, quando abbiamo deciso di portarlo con noi ai consigli di guerra e di lasciargli più libertà, gli effetti delle sue azioni non hanno tardato a farsi sentire.
Ciro, per farla breve, è diventato un piccolo guastafeste, capace di rovinare il cibo delle dispensae e di infastidire gli innumerevoli personaggi che abitano la corte. Uno di loro, un vassallo decisamente influente, era così disperato a riguardo da averci chiesto di porre una soluzione a questo problema. Ovviamente, abbiamo preso le difese di Ciro. Del resto è solo un animale, e ci sono cose molto più importanti a cui pensare. Peccato che questo abbia influito nei nostri rapporti con la parte offesa, la quale non ci ha pensato due volte prima di attentare alla nostra vita per conto dell’avversario.
Piccole e grandi storie come questa si succedono senza sosta all’interno di un mondo in continua evoluzione, mandando avanti una narrazione sistemica che passa dal macroscopico al microscopico con grande eleganza. Tutto questo, ovviamente, ha un costo in termini di tempo e dedizione da parte dell’utente, anche se, come vedremo fra poco, Crusader Kings 3 non è totalmente inetto quando si tratta di aiutare i neofiti.
Una difficoltà scalabile – Recensione Crusader Kings 3
La possibilità di iniziare con dei regni consigliati e suddivisi in base alla difficoltà è un primo passo per prendere confidenza con le meccaniche di gioco. Fortunatamente, anche altre opzioni sono regolabili nel dettaglio in modo tale da garantire un’esperienza più fluida ai giocatori meno smaliziati, senza intralciare il desiderio di sfida degli appassionati irriducibili. Sarà possibile regolare lo scorrere del tempo, ad esempio, piuttosto che la difficoltà degli scontri militari, oppure facilitarsi la vita riducendo o azzerando il numero di risorse richieste per determinate azioni.
Per chi ha sofferto moltissimo il muro invalicabile rappresentato da titoli come Europa Universalis IV, Crusader Kings 3 rappresenta quasi una benedizione. La possibilità di godersi il titolo in maniera più rilassata e narrativa apre le porte ad un nuovo tipo di esperienza che, in passato, era appannaggio di relativamente pochi irriducibili. Ecco perché, nonostante le comunque molte difficoltà nel padroneggiare un titolo tanto complesso e vista la presenza dello stesso sulla piattaforma del Game Pass, vi invitiamo caldamente a dare una prova al nuovo lavoro di Paradox.
Un’avventura testuale – Recensione Crusader Kings 3
Il comparto tecnico, da sempre, rappresenta un elemento quasi secondario ai fini dell’esperienza in titoli come questo. Tutto quello che avviene a schermo è rappresentato molto spesso da immagini statiche e dalle parole presenti nella complessa interfaccia di gioco – la quale non mancherà di causare qualche grattacapo nei primi tempi. Gli unici modelli poligonali si riferiscono alla mappa del mondo e ai personaggi che interagiranno con noi, ma, per quanto essi siano abbastanza dettagliati, è chiaro che non parliamo di un’opera che faccia della complessità grafica il suo cavallo di battaglia.
La direzione artistica sprizza medioevo da tutti i pori, com’era lecito aspettarsi. Paradox ha svolto un lavoro di ricostruzione e ricerca davvero meticoloso, anche se perlopiù testuale e accademico, più che estetico. Il menu e l’interfaccia, tuttavia, sono assai curati nel loro aspetto e risultano nel complesso piacevolissimi da osservare, assieme alle splendide illustrazioni che di volta in volta scandiranno l’avvicendarsi del nostro regno. Molto positivo il comparto sonoro, coadiuvato da musiche di un certo spessore dal sapore prettamente cinematografico.
Un’infinità di varianti
Riassumere nelle poche righe di questa recensione un titolo complesso come Crusader Kings 3 è pressoché impossibile. Noi ci abbiamo provato, insistendo sul carattere più narrativo e sistemico dell’opera Paradox e mettendo volutamente da parte la spiegazione delle meccaniche che ne costituiscono le fondamenta. Il tempo e lo spazio, semplicemente, non c’erano, e la software house svedese continuerà ad ampliare questa piattaforma nel corso degli anni.
Quello che possiamo dirvi è che un’esperienza simile meriterebbe di essere provata a priori, se non altro per la sua presenza nel catalogo del Game Pass, il quale permette a giochi come questo di essere scaricati anche da chi, per timore o mancanza di soldi, difficilmente li avrebbe giocati altrimenti. Il valore dell’opera di Paradox Entertainment, comunque, è decisamente alto e farà sicuramente la felicità degli appassionati di grand strategy.
Voi avete provato Crusader Kings 3? Fatecelo sapere nei commenti e rimanete sulle pagine di tuttoteK se volete sapere tutto sul fantastico mondo dei videogiochi.
Punti a favore
- Incredibile varietà di situazioni
- Longevità interminabile
- Grandissima mole di contenuti
- Fa qualche passo in avanti per avvicinare i neofiti...
Punti a sfavore
- ... Ma richiede comunque moltissimo tempo per essere padroneggiato
- Non è localizzato in italiano
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