In questa recensione di Chernobylite vi racconteremo di questo interessante titolo che si ispira a grandi classici come S.T.A.L.K.E.R.
Il disastro di Chernobyl avvenuto negli anni ’80 è sicuramente uno dei più tragici eventi rimasti impressi nella storia. A distanza di molti anni l’atmosfera delle aree abbandonate intorno alla centrale nucleare ormai in disuso hanno stuzzicato la mente di molti creativi, tra film e videogiochi, e tra questi c’è anche il team di sviluppo polacco dei The Farm 51, che hanno creato Chernobylite, nuovo survival horror con elementi da RPG che andremo ad analizzare in questa recensione.
Chernobylite è nato come un progetto su Kickstarter, finanziato con successo, ed è da ormai un paio d’anni disponibile in Early Access su Steam. Il titolo uscirà nella sua versione finale il prossimo 28 luglio, al momento solo su PC, mentre a settembre arriveranno anche le versioni per console, su PS4 e PS5, Xbox One e Xbox Series S/X. Sono sin da subito ben chiare le fonti d’ispirazione di questo titolo che si rifà molto a sparatutto in prima persona storici come la saga di Metro e soprattutto S.T.A.L.K.E.R., altro gioco che, dopo anni, tornerà presto con un sequel. Andiamo dunque ad analizzare il mondo di Chernobylite.
Un mistero lungo 30 anni
La storia di Chernobylite ha per protagonista un fisico nucleare di nome Igor, che ha lavorato alla centrale proprio durante il periodo del disastro. Quel giorno però la sua fidanzata Tatyana è scomparsa misteriosamente senza lasciare traccia, e da quel momento Igor non si è dato pace. 30 anni dopo il disastro, il nostro protagonista, deciso a non arrendersi, si reca a Pripyat per scoprire la verità su cosa sia successo a Chernobyl e soprattutto per sapere cosa sia accaduto alla sua amata, con la flebile speranza di ritrovarla.
Ben presto, nella storia entreranno in scena elementi sovrannaturali che non si limitano soltanto ai misteriosi mostri che popolano la zona disabitata intorno alla centrale. In quest’area infatti si sono formati dei cristalli unici chiamati appunto Chernobylite, che hanno la capacità di manipolare lo spazio e il tempo. Il gioco ha una narrativa piuttosto interessante con dialoghi ben scritti e anche la possibilità di ottenere finali diversi a seconda delle scelte effettuate in questi dialoghi. L’esperienza narrativa di Chernobylite è dunque ben fatta, anche se non sempre perfetta in ogni scelta, ma vi spingerà ad andare avanti nel gioco per scoprire ogni segreto legato agli eventi narrati. Una storia dunque godibile, ma che non rivoluzionerà il genere.
Sopravvivenza estrema – Recensione Chernobylite
Il gameplay di Chernobylite unisce varie meccaniche in un unico titolo. Quella che più salta all’occhio è sicuramente la sua anima da sparatutto in prima persona, che ci permetterà di utilizzare diverse armi per farci largo tra i tanti nemici che incontreremo. Il titolo offre diversi strumenti di morte da utilizzare, tra pistole vecchio stile a sei colpi, l’immancabile AK 47, mitragliatrici e vari fucili da cecchino, oltre ad armi che sfruttano tecnologie avanzate in grado di ripulire ampie aree dai nemici con facilità. Il gunplay si dimostra solido e tattico al punto giusto, con la più grossa pecca data dall’IA dei nemici che non sempre sono molto reattivi, tanto che a volte sembra proprio che smettano di pensare.
Sparare a tutto ciò che ci viene incontro però non sarà la soluzione ideale a tutti i nostri problemi, dato che le risorse non sono infinite e dovremo dosare molto bene le munizioni. Per questo motivo esiste anche una meccanica stealth che ci permetterà di evitare gli scontri a fuoco inutili con le tante guardie armate presenti sul perimetro di Prypat e anche di ucciderle silenziosamente. Le meccaniche stealth funzionano, ma sono molto basilari, nulla di innovativo da questo punto di vista, si tratterà infatti di restare nascosti dietro agli oggetti o tra i cespugli per evitare che le guardie si allarmino troppo. Anche in questo caso l’IA non brilla particolarmente lasciandoci molto tempo per evitare di essere individuati.
I tipi di nemici presenti non sono molti e si dividono principalmente in soldati e creature mostruose. Queste ultime, oltre ad avere un aspetto inquietante, sono in grado di sfruttare la capacità di muoversi tra lo spazio e il tempo per aprire dei varchi e comparire quando meno ce l’aspettiamo. Nel gioco esistono infatti delle parti ad alto tasso horror, che ci vedranno esplorare edifici abbandonati dove l’atmosfera si fa molto più pesante e dove ogni minimo rumore ci farà saltare dalla sedia. L’elemento horror è dunque ben implementato all’interno del gioco, lasciando però al giocatore anche spazio per respirare in momenti di gameplay più rilassati.
L’esplorazione delle aree sarà un altro elemento fondamentale all’interno del gioco, dato che dovremo accumulare quante più risorse possibili per potenziare il nostro equipaggiamento e il nostro campo base. Il titolo non è propriamente un open world, ma il mondo di gioco è diviso in diverse aree, anche molto grandi, realizzate in maniera molto dettagliata e con tanti segreti da scoprire. Oltre alle missioni della storia principale, ci saranno anche diverse missioni secondarie che serviranno a ottenere nuove risorse e a incontrare compagni da assoldare. Nel gioco infatti non saremo soli e potremo contare su alcuni alleati.
Un soldato per amico – Recensione Chernobylite
Il nostro Igor, essendo di base uno scienziato, non potrebbe sopravvivere da solo in mezzo all’ostile mondo di Chernobylite, e per questo motivo potremo assoldare diversi aiutanti che accoglieremo nel nostro campo base. Questi soldati ci saranno d’aiuto in vari modi, a volte anche accompagnandoci in determinate missioni come supporto. Altre volte invece potremo utilizzarli per raccogliere delle risorse mandandoli in missione per conto nostro in giro per la mappa.
Bisogna stare attenti però, perché una volta che avremo accolto altri superstiti all’interno della nostra base, dovremo anche occuparci di loro distribuendo razioni e cure in caso di necessità, dunque più personale assolderemo più avremo bisogno di risorse per mantenerlo. I nostri alleati potranno morire e la morte sarà definitiva, il che vuol dire che in caso di quest’evenienza perderemo un prezioso alleato e il suo equipaggiamento, dovendo poi sostituirlo con un altro. Questo dà al gioco una sorta di anima da gestionale, in quanto dovremo sapientemente gestire gli uomini e le risorse della nostra base.
Una base dove tornare – Recensione Chernobylite
Abbiamo più volte parlato in questa recensione di Chernobylite di un campo base. Potremo infatti creare e gestire un’intera base da zero, dove sarà necessario tornare alla fine di ogni giornata per recuperare le forze e parlare con i nostri uomini circa le prossime missioni. Potremo inoltre creare nuovi strumenti con cui equipaggiare la nostra base facendola anche salire di livello così da renderla ancora più efficiente. La base è importante, oltre che per gestire i nostri uomini, soprattutto per creare equipaggiamento tramite il sistema di crafting.
Il crafting è un altro importante elemento del gioco. Dentro la base infatti potremo utilizzare le risorse accumulate durante le nostre esplorazioni per creare nuovi oggetti e armi. Le armi infatti saranno completamente personalizzabili e modificabili e alcuni degli strumenti di morte più avanzati potranno essere acquisiti soltanto tramite creazione. Sarà dunque importante recuperare risorse in giro per la mappa per poter poi migliorare l’equipaggiamento del nostro personaggio, così da affrontare al meglio i pericoli presenti nel mondo di gioco.
Ambientazioni realistiche – Recensione Chernobylite
Il titolo presenta una grafica piuttosto buona, che su PC dimostra di tenere un dettaglio grafico e un buon numero di FPS anche su configurazioni non proprio recentissime. Il punto forte di Chernobylite sono le ambientazioni. Gli sviluppatori hanno avuto l’idea di creare questo gioco durante un viaggio nelle aree di Chernobyl, mentre stavano acquisendo le scansioni 3D dell’area per un documentario. Il risultato consiste, dunque, in una serie di ambientazioni molto realistiche e fedeli alla controparte originale, che renderanno l’esplorazione ancor più suggestiva.
Non così dettagliati invece i modelli dei personaggi, che spesso, oltre a texture non bellissime, mostrano animazioni un po’ altalenanti. La maggior parte degli umani che incontreremo saranno dotati di maschere proprio per evitare la realizzazione dei volti e semplificare il processo di sviluppo. Più curate invece le creature, che mostrano anche una certa originalità nel loro aspetto. Tutto sommato il gioco è bello da vedere, soprattutto per le ambientazioni, e gode anche di una buona colonna sonora in tema con le atmosfere desolate e lugubri di Chernobyl.
Considerazioni finali
Giunti alla conclusione della recensione di Chernobylite, è il momento di tirare le somme. Il titolo è uno sparatutto in prima persona che unisce meccaniche stealth, survival horror e anche da gestionale all’interno di un unico calderone. Il risultato è un’avventura più che buona, che presenta comunque un po’ di difetti dovuti anche al budget della produzione, che sicuramente non è da considerarsi tripla A. Nonostante questo, il titolo diverte e ha una storia che sa appassionare; la presenza di finali diversi inoltre potrebbe invogliare anche a rigiocarlo più di una volta.
Se siete alla ricerca di un titolo con le atmosfere del vecchio S.T.A.L.K.E.R. in attesa dell’arrivo del suo seguito, Chernobylite è un titolo più che competente, in grado di divertire i giocatori grazie ai diversi elementi presenti nel gameplay che ben si sposano l’uno con l’altro in equilibrio che non favorisce nessuna delle meccaniche presenti più delle altre. Anche se non perfetto, Chernobylite è sicuramente un buon survival horror in prima persona, che farà contenti tutti i giocatori alla ricerca di titoli di questo tipo.
Punti a favore
- Storia intrigante
- Combattimento solido
- Gestione della base e crafting ben implementati all'interno del gioco
- Ambientazioni suggestiva
Punti a sfavore
- IA dei nemici da migliorare
- Meccaniche stealth troppo basilari
- Modelli e animazioni dei personaggi con alcuni problemi
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