Bright Memory, lo shooter sviluppato da un solo sviluppatore indipendente è approdato anche su next gen, questa è la recensione del nostro provato su Xbox Series X / S
Bright Memory è un titolo partorito dagli sforzi di un solo sviluppatore cinese, che ha dedicato anima e corpo alla realizzazione di questo progetto indipendente. Il primo episodio di Bright Memory ha attirato l’attenzione della critica e del grande pubblico, con la conseguente pianificazione di un secondo capitolo in uscita nel corso del 2021. Sarà questa versione next-gen del gioco all’altezza delle aspettative? Scopriamolo insieme in questa recensione di Bright Memory per Xbox Series X ed S!
Un inizio un po’ confuso
Bright Memory, come già detto, è frutto dello sviluppatore indipendente asiatico Zeng Xiancheng, che si firma come “FYQD”. Il gioco da quanto abbiamo avuto modo di capire parla di Sheila, un membro della SRO (ente delegato alla protezione contro il paranormale), impegnata ad evitare che i non morti distruggano il mondo dell’anno 2036. Il tutto, per contrastare i piani malvagi di un certo Carter, l’antagonista principale del gioco. Tutto ciò viene presentato al giocatore un po’ alla rinfusa e con le informazioni essenziali lanciate di quà e di là. Sicuramente la storia verrà approfondita nell’episodio successivo (Bright Memory Infinite), presumibilmente molto più lungo e ordinato di questo primo esperimento. Bright Memory, infatti, dura solo poco più di una mezz’ora di gioco se si vuole completare la storia principale. Nonostante avremmo preferito un’esperienza un po’ più longeva, non ci sentiamo di condannare il gioco a causa della sua durata o della confusione generale dell’incipit. Per ora.
Spade, armi da fuoco, abilità speciali e chi più ne ha più ne metta – Recensione Bright Memory per Xbox Series X / S
Fin dai primi minuti di gioco, è chiaro come Bright Memory giochi tutte le sue carte sulla componente action. Dal punto di vista del gameplay il gioco è divertente, frenetico e soddisfacente. A disposizione dei giocatori troviamo diverse armi tra cui una pistola, un fucile d’assalto e uno shotgun. Oltre alle armi da fuoco, possiamo anche sminuzzare i nemici zombie-demoni (o qualsiasi cosa siano) con una sorta di spada elettrificata. In combo con gli attacchi base della spada è anche possibile sferrare degli attacchi speciali che permettono di spazzare via orde di nemici in un batter d’occhio. Il feedback con le armi è molto positivo, il grado di difficoltà è bilanciato e i nemici rispondono bene al combattimento.
Ma se la componente “fps” convince, quello che assolutamente non funziona sono tutte le fasi di intermezzo. In queste fasi di transizione tra un combattimento e l’altro, infatti, si vedono gli evidenti limiti tecnici di un progetto portato avanti da una sola persona. Gli ambienti sono tutti troppo diversi tra di loro, fallendo nel dare al gioco un’identità e una struttura ben definite. Oltre a ciò, il sistema di salto funziona davvero male, sul rampino stendiamo un velo pietoso. Davvero un peccato.
La qualità, purtroppo, si paga – Recensione Bright Memory per Xbox Series X / S
Anche sul versante tecnico, Bright Memory non spicca per eccellenza. Se già la versione PC risentiva tecnicamente della mancanza di un team dedicato, in questo “porting” per next-gen i limiti sono tecnici sono ancora più evidenti. Se il comparto artistico è ben costruito e molto variegato, altrettanto non si può dire della messa in scena dell’opera. Il frame rate ha la strana peculiarità di stabilizzarsi con il passare dei minuti, ma che nelle prime fasi è imbarazzante e non arriva mai ai livelli sperati. La resa grafica non rende assolutamente giustizia alle nuove console di Microsoft, e il pop-in degli oggetti in lontanaza avviene con un ritardo disarmante.
Oltre a ciò, è chiaro come questo sia più una frettolosa riconversione del gioco per Xbox che un porting vero e proprio. A supporto di questo, c’è l’evidenza che la versione next-gen del gioco è letteralmente la stessa di quella per PC. Questo si può evincere anche dal fatto che bisogna spostarsi nei menù muovendo il crusore freccetta con l’analogico come se fosse un surrogato del mouse. Inoltre, nel menù delle impostazioni troviamo le stesse impostazioni del gioco per PC. Davvero una mancanza gravissima che, stavolta, non riusciamo a giustificare in nessun modo. Male e a tratti malissimo.
In conclusione
Bright Memory per Xbox Series X ed S, al netto di quanto detto in questa recensione, non avrebbe senso di esistere. Capiamo che avere un’esclusiva del genere può essere una buona carta per Microsoft, specie in vista di un secondo capitolo rivisto e migliorato, ma a queste condizioni si rischia l’effetto opposto. Ci troviamo per le mani un gioco che, sebbene abbia la grande e lodevole peculiarità di essere stato sviluppato da un solo individuo, risulta davvero ingiocabile. Bright Memory offre neanche un’ora di gioco in cui, quando non stiamo sterminando non morti, ci troviamo a fare i conti con problemi tecnici, rendering fallaci, un frame rate fuori di testa e un rampino da buttare nella tazza. Se poi aggiungiamo che per 8 euro, stiamo comprando una conversione mal realizzata del gioco per PC, il quadro è ben completo. Speriamo che FYQD realizzi gli evidenti limiti del realizzare un gioco tutto da solo, per farsi affiancare da un team capace di rendere Bright Memory (e soprattutto Infinite) un gioco degno di quello che prometteva.
Speriamo che questa recensione vi sia piaciuta, noi vi salutiamo e come sempre vi invitiamo a restare connessi su tuttoteK per ulteriori news, aggiornamenti e tanto altro ancora dal mondo dei videogiochi. Ciao!
Punti a favore
- Componente action-fps ben fatta
- Nemici e ambientazioni interessanti...
Punti a sfavore
- ...ma troppo diverse tra di loro
- Frame-rate nauseabondo
- Tecnicamente disastroso
- Non si può definire un porting
- Salto e rampino assolutamente da sistemare
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