Scopriamo in questa recensione Blair Witch in versione PS4, un gioco dalle due anime ben distinte forse fin troppo separate tra loro
L’oscurità vi circonda. Ciò che accade intorno a voi sembra perdere sempre più senso ad ogni respiro che fate. Le uniche vostre sicurezze sono la vostra torcia e il vostro cane che può guidarvi in mezzo alla foresta. Questa è la condizione in cui siete gettati dopo pochi minuti in Blair Witch. Il gioco, sviluppato da Bloober Games e pubblicato da Lionsgate per Xbox One e PC nel corso dell’estate, arriva ora anche su PlayStation 4. Sarà riuscito ad essere all’altezza della fama dell’omonimo film horror del 1999? Scopriamolo in questa recensione!
Nella foresta di Burkittsville
Come detto, Blair Witch si rifà all’omonimo film del 1999 e al suo sequel girato 17 anni dopo. Il gioco ci porta nella oscura e misteriosa foresta di Burkittsville nei panni di Ellis Lynch, il quale si unisce alla polizia nella ricerca di un bambino scomparso di 9 anni di nome Peter Shannon. Sin da subito capiamo che qualcosa non va, sia nella mente del nostro protagonista sia nella misteriosa foresta nella quale accadono eventi sempre più strani.
La narrazione è portata avanti principalmente dai dialoghi che avvengono attraverso il walkie-talkie o il telefono in dotazione al protagonista (apprezzatissima la possibilità di poter giocare a Snake e Astro Blaster, tipici giochi presenti nei telefonini dei primi anni duemila). Peccato che la trama sia troppo telefonata, farcita di quei cliché tipici dei film horror degli ultimi anni. Un po’ di coraggio in più avrebbe fatto fare un salto di qualità al titolo di Bloober Games.
Un gioco, due anime – Blair Witch Recensione PS4
Blair Witch ci trasporta in un mondo che perde di senso ad ogni passo. E’ un gioco che cerca di ingannarci dal primo minuto in cui lo si gioca, che punta a farci perdere ogni certezza con lo scopo di spaventarci. Il primo grande inganno è proprio la struttura stessa di gioco. Infatti nella prima parte saremo dispersi della foresta, solo all’apparenza sconfinata e priva di punti di riferimento. La presenza del nostro fido compagno a quattro zampe Bullet ci permette di evitare la frustrazione di girare un ambientazione all’apparenza tutta uguale, grazie a lui infatti avremo quasi sempre una guida sulla direzione da intraprendere.
E’ nella seconda parte dell’avventura (della durata di circa 5-6 ore) che il gioco ribalta completamente le carte in tavola. Se prima la luce era la vostra ancora di salvezza negli ampi spazi della foresta e contro i mostri all’interno di essa, ora l’ambiente è estremamente claustrofobico. La meccanica di “combattimento” si inverte e adesso il buio sarà la vostra arma principale.
Questo stravolgimento è così marcato da far sembrare le due parti dei giochi completamente diversi tra loro. Con la prima un po’ scialba e dal ritmo lento, mentre la seconda non lascia un attimo di respiro valorizzando molto di più la componente horrorifica del titolo.
Il cane è il migliore amico dell’uomo – Blair Witch Recensione PS4
Il gioco si propone come un classico horror in prima persona nel quale il protagonista è sostanzialmente indifeso. Sono presenti però alcune meccaniche che cercano di dare un carattere unico al gioco. Ad esempio la gestione del cane, il quale non solo ci dirà spesso e volentieri la strada corretta, ma dovrete anche gestire in modo da aumentare il livello di affetto che il protagonista ha con Bullet.
Livello di affetto che va ad integrarsi al “tracked behaviour“. Questo sistema consiste in un tracciamento silenzioso delle nostre azioni, le quali condurranno ad una serie di finali diversi (leggete la nostra guida per scoprire come ottenerli tutti). Approfondendo questa meccanica si capisce come il gioco cerchi costantemente di ingannarci per farci compiere la scelta più sbagliata possibile.
I mostri che si presentano durante lo svolgersi della trama andranno affrontati con la torcia. illuminando questi esseri misteriosi riusciremo a sconfiggerli. Purtroppo questo sistema diventa dopo pochissimo tempo poco stimolante e riesce a tenere alta la tensione solo la prima volta che si affronta questo ostacolo. Molto più interessante nella seconda parte la necessita di non guardare mai ciò che ci troviamo di fronte, costringendo il giocatore a percorrere zone già oscure di suo non vedendo dove si va. Questa meccanica riesce ad aumentare esponenzialmente la paura di ciò che potrebbe succedere alle nostre spalle.
Il tempo è distorto – Blair Witch Recensione PS4
Blair Witch possiede un discreto comparto grafico. Il gioco gira bene e senza intoppi anche su PS4 base. Nonostante la varietà delle ambientazioni risulti poco varia (infatti ci si trova quasi sempre all’interno di una foresta), la luce utilizzata riesce a farvi sentire sempre in luoghi diversi. Infatti proprio come l’idea dietro alla corrente Impressionista, una luce diversa è in grado di trasformare completamente lo stesso luogo rendendolo di fatto un posto mai visto prima.
Anche il comparto sonoro è buono. Il lavoro sul Sound Design si percepisce in particolare sulla spazialità dell’audio 3D. E’ fortemente consigliato l’uso di cuffie, in questo modo potrete godere dei suoni provenienti tutte le direzioni, necessarie inoltre nelle fasi di combattimento contro i mostri. Senza di esse potrebbe risultare noioso in alcuni frangenti capire dove si trovano i vostri nemici in totale assenza di luce, costringendovi a fare affidamento solamente al fedele Bullet.
Lanciatevi nel buio!
Blair Witch è un buon gioco dotato di due anime distinte. Una prima parte che sicuramente è il punto debole della produzione, con scontri banali e un ritmo altalenante. Mentre nella seconda parte il gioco si trasforma e acquista una propria identità, riuscendo a coinvolgere e a spaventare molto di più. Le meccaniche peculiari del titolo sono interessanti e ben implementate, tranne gli scontri con l’uso della torcia che non riescono a rimanere impressi per coinvolgimento. Al netto di qualche difetto di troppo, il gioco riesce nell’intento di spaventare e si lascia giocare con piacere.
La sensazione di perdere il controllo di quello che sta succedendo all’interno della foresta di Burkittsville riesce a creare tensione al giocatore, essendo quest’ultimo abituato ad avere completo potere su tutti gli aspetti di un videogioco. Il mistero è il motore di Blair Witch che non sempre vuole dare una spiegazione completa a tutti gli eventi e, talvolta, un velo di nebbia riesce ad essere più interessante di un fascio di luce.
Spero che questa recensione vi sia piaciuta e continuate a seguirci su tuttoteK per altre interessanti approfondimenti sui singoli titoli e su tutte le novità del mondo dei videogiochi e non solo!
Punti a favore
- Meccaniche ben studiate
- Seconda parte claustrofobica e spaventosa
- Spazialità dell'audio
Punti a sfavore
- Prima parte poco interessante
- Combattimento con la torcia superficiale
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