In questa recensione vi parleremo di Alex Kidd in Miracle World DX, il remake del classico platform degli anni Ottanta
Il platform è uno dei generi videoludici più antichi: i primi titoli collegabili a questo filone risalgono alla prima metà degli anni Ottanta, quando l’industria era ancora ai suoi albori. Il videogioco che ci apprestiamo a recensire ci riporta, in un certo senso, proprio a quel periodo: si tratta infatti del remake di Alex Kidd in Miracle World, pubblicato da SEGA per la prima volta nel lontano 1986.
Nonostante una veste grafica rinnovata, per questa nuova versione del gioco il team di sviluppo ha scelto di di rimanere fedele all’originale sia per quanto riguarda il design dei livelli che per il gameplay. Scopriamo insieme in questa recensione se queste scelte hanno influenzato positivamente o negativamente Alex Kidd in Miracle World DX.
Alex Kidd da solo contro tutti
La trama non è di certo la componente centrale del titolo e, infatti, è piuttosto minimale. Il protagonista Alex è un giovane artista marziale che abita nei pressi di Radaxian, una città del Miracle World. La pace della regione è minacciata dall’arrivo del villain Janken il grande che, con il supporto della sua armata di mostri, sconfiggono il legittimo re e rapiscono suo figlio: il principe Egle.
Alex è l’unico in grado di opporsi alla minaccia di Janken e senza esitazioni si mette in marcia verso il castello dell’antagonista per affrontarlo e sconfiggerlo. Per raggiungerlo dovrà attraversare una buona parte del mondo e scontrarsi con numerose minacce. Durante questo viaggio, farà una sconcertante scoperta: anche lui e figlio del re e, di conseguenza, il principe Egle è suo fratello.
Salta, schiva e colpisci – Recensione Alex Kidd in Miracle World DX
Come abbiamo accennato all’inizio di questa recensione, Alex Kidd in Miracle World DX è il remake di un titolo degli anni Ottanta e da questo riprende le principali caratteristiche del gameplay. Queste prevedono che l’entrare in contatto con alcune superfici o con qualsiasi nemico comporti l’immediata morte del protagonista, che potrà saltare per schivare le prime e sbarazzarsi dei secondi utilizzando i suoi pugni. Tramite l’uso di questi colpi sarà anche in grado di distruggere le rocce al fine di liberare il passaggio e di aprire i forzieri contenenti soldi e strumenti utili alla risoluzione dei livelli.
Si tratta di un sistema di gioco estremamente classico, che risulta intrattenente solamente grazie al grado elevato di difficoltà . Questo anche perché il titolo ripropone la stessa struttura dei livelli dell’originale, che si caratterizza purtroppo per una forte discontinuità : alcuni sono estremamente complessi e richiedono la piena attenzione del giocatore, mentre altri risultano facili e fin troppo brevi. L’impressione che si ha è che questi capitoli siano inseriti solamente per aumentare la durata del gioco, che altrimenti risulterebbe troppo breve.
Anche gli scontri con i boss, spesso presenti alla fine dei livelli, avrebbero giovato di un aggiornamento, soprattutto perché ripetono tutta la stessa dinamica: il villain di turno attacca seguendo sempre gli stessi due o tre pattern e per sconfiggerlo è sufficiente memorizzarli e agire di conseguenza. Alla resa dei conti, nessuno di questi incontri risulta memorabile.
I paesaggi del Miracle World – Recensione Alex Kidd in Miracle World DX
L’elemento del gioco su cui si è concentrato il massimo sforzo di ammodernamento è sicuramente il comparto grafico. Pur optando per mantenere l’impostazione in 2D a scorrimento laterale, gli ambienti sono stati ridisegnati in uno stile cartoonesco che richiama i giochi arcade dei primi anni Duemila. Inoltre, le caratteristiche estetiche originali sono state riprese ed espanse andando ad aggiungere profondità agli ambienti, che risultano decisamente più dettagliati. Infine, la possibilità di utilizzare il gioco nella sua veste originale, oltre a fare felici i gamer più nostalgici, è utile proprio a mettere in evidenza il buon lavoro svolto dal team in questo ambito.
D’altra parte, risulta evidente come il risultato finale pecchi di originalità . Per quanto ben disegnati, gli ambienti appaiono infatti generici e lasciano spesso una sensazione di già visto. Forse, per rendere più accattivante la grafica si sarebbe dovuto fare qualcosa di più di una semplice operazione di restauro, andando a inserire degli elementi originali utili a conferire carattere invece di limitarsi alla riproposizione migliorata di quanto già presente.
Conclusioni
Come evidenziato in più punti di questa recensione, quello che più di tutto manca a Alex Kidd in Miracle World DX è l’originalità . In tutti i suoi aspetti, anche quelli dove si è provato a prendere maggiormente la distanza, l’adesione al titolo di cui si sta realizzando il remake è eccessiva e per via di questo il gioco risulta completamente privo di identità propria.
Questo è particolarmente evidente nel gameplay, che è la componente più importante di un videogioco: la giocabilità sarebbe dovuta essere arricchita con qualche elemento distintivo, che potesse avvicinarlo a quelli che sono gli standard odierni del genere e renderlo appetibile anche ai giocatori che per motivi anagrafici non hanno conosciuto le prime versioni del platform.
Nonostante la bontà della nuova veste grafica, questo remake non riesce dunque a togliersi di dosso l’aspetto di una pura operazione nostalgica. I fan dell’originale degli anni Ottante e, più in generale, gli amanti dei videogiochi di quel periodo saranno sicuramente soddisfatti da quanto proposto, ma tutti gli altri faranno fatica a trovare in questo titolo qualcosa che sia di loro gradimento.
Alex Kidd in Miracle World DX è stato sviluppato da Jankenteam e Merge Games ed è stato pubblicato il 22 Giugno 2021. È disponibile per PC, Xbox One, PlayStation 4, Nintendo Switch, PlayStation 5 e Xbox series X|S. Continuate a seguirci su tuttoteK per non perdervi le recensioni di tutti i migliori videogiochi in uscita. Potete acquistare questo e tantissimi altri titoli tramite la comoda piattaforma Instant Gaming.
Punti a favore
- Veste grafica piacevole
- Grado di difficoltà notevole
Punti a sfavore
- Gameplay datato e ripetitivo
- Struttura dei livelli discontinua
- Mancanza di identità propria
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