My Hero One’s Justice si approccia con rispetto e fedeltà alla saga di Horikoshi: è sufficiente per convincere i fan? Scopriamolo nella nostra recensione
PLUS ULTRA!! È finalmente arrivato My Hero One’s Justice, il piacchiaduro a incontri basato su una delle serie shonen più amate negli ultimi anni: My Hero Academia. Sarà riuscita l’opera di Bandai Namco a rendere giustizia al mondo dei supereroi giapponesi creato da Kōhei Horikoshi? Scopriamolo in questa nostra recensione!
Ora ci sono qui io! | My Hero One’s Justice Recensione
Il manga (e l’anime) di My Hero Academia ha tanti pregi e uno di questi è sicuramente la qualità della narrazione. Non abbiamo di fronte solo un gruppo di ragazzini vestiti in modo strano, ma credibili adolescenti in un mondo nel quale i superpoteri sono all’ordine del giorno e fare l’eroe è un obbiettivo concreto. Quasi tutta la popolazione mondiale, infatti, ha un Quirk, un potere tramandato geneticamente da genitore in figlio. Se da un lato, però, abbiamo gli Eroi, dall’altro ci sono i Villain, desiderosi di portare il caos nella società.
My Hero One’s Justice ci permette di rivivere una parte della trama dal punto di vista di entrambe le fazioni, a partire da metà della seconda stagione dell’anime, ovvero dalla puntata “Assurdo! Appare Gran Torino!”, fino a metà della terza stagione, ovvero con lo scontro tra All Might e il suo acerrimo nemico All for One. La modalità Storia racconta esattamente la stessa storia, con una serie di vignette semistatiche basate sulle scene dell’anime, riprese quasi uno a uno, e inanellando battaglie con la CPU una dopo l’altra. Se si soddisfano certe condizioni, si sbloccano elementi cosmetici.
Oltre alla modalità Storia, abbiamo le Missioni, ovvero un insieme di scontri che dovremo affrontare dopo aver composto una squadra da tre eroi. Ogni match ci ricompensa con punti esperienza che fanno salire di livello gli eroi scesi in campo (rendendoli più forti e in grado di affrontare incontri di difficoltà superiore) ma al tempo stesso i danni subiti vengono mantenuti da una battaglia all’altra. Si tratta quindi, sopratutto ai livelli di difficoltà più alti, di combattimenti di resistenza: ogni vittoria, però, ci ricompensa con oggetti che ci permettono di curare o dare dei bonus ai nostri personaggi. Infine, è possibile giocare in locale (anche coop, chiaramente) oppure online, in partire amichevoli o classificate.
Chi è l’eroe più forte? | My Hero One’s Justice Recensione
Indipendentemente dalla modalità, però, gli scontri hanno la stessa struttura e le stesse regole. Oltre ai normali attacchi, ogni personaggio è dotato di due Quirk – che posso variare con alcune combinazioni di tasti -, del salto e dello scatto – fondamentali -, di un presa, del contrattacco – che impedisce di essere storditi dagli attacchi nemici durante tutta l’esecuzione – e della parata, soggetta a una barra della stamina abbastanza generosa. A seconda dello scontro, inoltre, è possibile avere un massimo di due spalle, soggette a una barra di caricamento, che, all’attivazione, eseguono un attacco per poi uscire di scena. Infine, caricando la barra Plus Ultra, è possibile eseguire degli attacchi speciali, che variano a seconda del numero di barre caricate. Si tratta ovviamente delle mosse più spettacolari del gioco e permettono di infliggere grossi danni ai nemici.
Il cel-shading è ben realizzato e ogni personaggio è riprodotto fedelmente sia dal punto di vista visivo (sia nel modello poligonale che per le animazioni), sia per il parco mosse disponibili. Ogni eroe e villain differisce quel che basta per dar lui un’identità propria, sebbene alcuni personaggi risultino meno efficaci di altri. In verità, però, ci troviamo di fronte a un piacchiaduro poco tecnico e, sopratutto contro la pessima IA, basterà menare più forte e più veloce degli altri. Spesso anche solo attaccare senza sosta con gli attacchi base sarà sufficiente per uscirne vittoriosi (in modalità Normale, mentre in Manuale si può avere un controllo totale). Online, nelle partite classificate, troverete di certo giocatori che avranno dominato il proprio main, ma gli scontri, alla fine, si risolvono con poche bastonate e spamming degli attacchi più potenti, soprattutto quelli che bloccano gli avversari.
Si tratta quindi di un picchiaduro con poche pretese, destinato più ai fan della saga che ai fan del genere. Una scelta certamente comprensibile, ma che ci porta a un nuovo problema: la quantità dei contenuti. I fan apprezzeranno la fedeltà della modalità Storia e, alcuni, si divertiranno a cimentarsi nelle Missioni, ma a conti fatti non c’è molto con cui giocare. Il vero tasto dolente è il roster, limitato a 20 personaggi. Considerando che non si tratta di un picchiaduro tecnico, che richiede tempo per padroneggiare i personaggi, sarebbe stato meglio puntare su un cast ampio. Anche le arene non colpiscono particolarmente: riprendono fedelmente i luoghi principali della serie, ma non sono realizzate con molta cura. Ottima invece la presenza dei doppiatori ufficiali giapponesi (con sottotitoli italiani) e le musiche.
La linea di partenza | My Hero One’s Justice Recensione
My Hero One’s Justice è un gioco fedele e rispettoso dell’originale e sarà apprezzato dai fan della saga. Purtroppo lesina sui contenuti: proponendo un approccio più da pestabottoni che da picchiaduro tecnico, ci si aspetterebbe almeno un roster ampio. Le basi per creare un grande gioco c’erano tutte, ma Byking e Bandai Namco si sono accontentati di svolgere il proprio compito al minimo.
Punti a favore
- Fedele all'originale
- Ottimi i personaggi
Punti a sfavore
- Roster ridotto
- Poche modalità
- IA mediocre
Lascia un commento