Dopo un’attesa durata ben 5 anni abbiamo finalmente messo le mani su Crackdown 3, titolo in esclusiva Windows 10 e Xbox One, che si presenta come un TPS open-world. Sarà all’altezza delle aspettative? Scopriamolo nella recensione
Crackdown 3 si è fatto attendere a lungo, si tratta di un titolo dallo sviluppo molto travagliato che è l’ultimo baluardo della vecchia Microsoft. Le aspettative per questo titolo erano alte da parte nostra ma, come avrete capito dal titolo, queste sono state deluse.
Crackdown 3, quando tutto va storto | Recensione
L’inizio di Crackdown 3 è uno dei classici che tanto hanno fatto amare la serie, lo potremmo riassumere in qualcosa del tipo “battuta epica finita male”. Siamo in missione, o meglio, stiamo per arrivare a destinazione e il nostro capitano sta facendo il classico discorso per caricare il morale delle reclute ma, proprio sul più bello, salta tutto in aria. Dopo questo tragico evento passa del tempo, scopriamo che siamo gli unici sopravvissuti del nostro team ma sopratutto veniamo a conoscenza del fatto che i nostri carnefici si sono fatti passare per dei benefattori. Chiaramente tutto ciò non è accettabile per noi e quindi ci metteremo sul piede di guerra per riportare ogni cosa al suo posto con lo stile cui Crackdown ci ha sempre abituati.
La trama si svolge in modo molto lineare portandoci di volta in volta a cercare e poi uccidere il boss di turno, senza nessun colpo di scena degno di nota, e con un’evoluzione fin troppo rapida. Bastano solo 8 ore per completare la campagna single player. Un vero peccato perché la città di New Providence in fondo è davvero molto bella e ci sarebbe piaciuto una trama migliore degna del luogo in cui la stessa si svolge: c’era molto spazio per trame più complesse.
Il sistema di combattimento è invece il punto forte di questo titolo. Abbiamo un azione molto frenetica, alimentata dalla meccanica del recupero scudo tramite uccisioni di nemici. Ottimo poi il sistema di mira che si è rivelato eccellente come pochi TPS: basta agganciare il nemico e sparare. Le armi sono molte ma meno di quello che si ci aspetterebbe; l’unico grande neo è la mancanza di equilibrio: alcune hanno dei caricatori sovradimensionati. L’ambiente nella modalità storia è poco distruttibile, mentre il sistema di guida è pessimo, sembra di essere tornati nel 2007.
Crackdown 3, sapore old school | Recensione
Ci troviamo davanti a due modalità multiplayer, Cacciatore di agenti e Territori, che risultano essere molto old school. La prima consiste nel raccogliere il badge degli agenti nemici entro un certo limite di tempo per fare punti (fino a un massimo di 25). La seconda invece punta sulla conquista e la difesa di diverse zone della mappa. Per far punti si dovrà mantenere il territorio.
Le mappe sono diverse rispetto alla modalità single player e sono molto distruttibili. Globalmente funziona molto bene, peccato solo per la mira automatica che rende il tutto meno attraente. Le squadre sono composte da 5 giocatori e il matchmaking funziona bene ma non benissimo: alcune volte ci sono dei problemi nel trovare una partita.
Il comparto tecnico è davvero indietro rispetto al panorama attuale, sarebbe stato gradevole 4 anni fa ma non oggi, nel 2019. Lo stile cartoon non dispiace, ma il titolo soffre davvero tanto il peso del tempo trascorso fra inizio dello sviluppo e release del gioco. Gli edifici sono piatti, le esplosioni niente di che e le texture sono fin troppo poco definite, un vero ritorno al passato. Il che non fa per nulla bene al gioco che a conti fatti non riesce a offrire davvero nulla in più dei suoi precedessori. Manca persino il doppiaggio in italiano, e spesso si hanno diversi problemi nel muoversi nel mondo di gioco e non solo.
Crackdown 3, un porting fatto male | Recensione
Abbiamo pensato di esporre in un paragrafo a sé il confronto fra le due versioni del gioco. Lo abbiamo infatti testato su Xbox One S e su PC. Quello che ci ha stupiti è come lo stesso giri molto meglio sulla console. Su Xbox One S non abbiamo notato rallentamenti o cali di frame rate con un’esperienza che si è rivelata sufficientemente fluida per tutto il tempo. Su PC invece la situazione è stata molto diversa. Partiamo con dire che il comparto grafico non è risultato essere per nulla impegnativo per il nostro PC di test, tuttavia abbiamo sofferto di molti cali di frame rate e persino crash del gioco senza motivi apparenti.
Sembra che l’operazione di porting verso il PC non sia riuscita per nulla bene e, per un titolo che costa 70€, questo non è accettabile. A conferma di ciò utilizzando mouse e tastiera come sistema di imput siamo incappati in diversi problemi, il più fastidioso è la perdita del controllo del mouse qualora si accedesse alle opzioni del gioco. Analogamente utilizzando il pad della Xbox One su PC abbiamo riscontrato lo stesso problema, sembra proprio che vi sia qualcosa che non va a livello software. Potremmo stare ore a elencare poi le diverse problematiche tecniche che affliggono il titolo, lo screenshot qua sopra ve ne può dare un assaggio.
Crackdown 3, tanta attesa per nulla | Recensione
Concludendo, Crackdown 3 è un titolo semplicemente deludente, non offre nulla di nulla al giocatore se non un alleggerimento del portafoglio. Ve ne consigliamo l’acquisto? No di certo. Quel che vi consigliamo, se siete appassionati della saga, è di giocarlo grazie al servizio Game Pass. Questo titolo è un’occasione persa: poteva essere un bel gioco e invece è solo un contentino per i fan. Sarebbe stato comunque un gioco passabile se rilasciato nel 2017 al massimo, ma nel panorama dei titoli del 2019 non c’è davvero spazio per un titolo che presto finirà nel dimenticatoio.
- E’ arrivato il momento di far esplodere il crimine. Vesti i panni di un agente con superpoteri nel caos di Crackdown 3.
Punti a favore
- Fluido su Xbox One...
- Ben ottimizzato per il pad...
- Sistema di mira su Xbox
Punti a sfavore
- ...pieno di cali di frame rate su PC
- ...pessimo con mouse e tastiera
- Trama poco profonda e breve
- Mappa che non convince a pieno
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