The Last of Us Part 2 sarà un gioco violento ed empatico: dimenticatevi i classici nemici e gli eroi stereotipati
Halley Gross, co-sceneggiatore del titolo di Naughty Dog, entra nei dettagli all’indomani dell’ultimo gameplay trailer mostrato alla stampa. The Last of Us Part 2 sarà un gioco violento e questa violenza non potrà essere facilmente evitata, che vi troviate o meno di fronte a nemici di sorta. Ellie dovrà combattere contro altre persone che stanno solo cercando di sopravvivere, come lei.
Nascosta spesso nell’oscurità , guarda e aspetta il momento giusto per colpire. Salta in avanti per pugnalare qualcuno nelle viscere con il suo machete. Oppure attesta un preciso, silenzioso colpo alla testa con arco e frecce. In ogni momento che la guiderete avanzando nella storia, vi chiederete se state facendo la cosa giusta.
The Last of Us Part 2: non i soliti nemici, non i soliti eroi
Naughty Dog è meticolosa nelle ricerche e nel tentativo di far sembrare questo gioco il più radicato e autentico possibile, per quanto si tratti di un mondo iperbolico e di una storia di fantasia. A differenza del primo The Last of Us, che si è concentrato principalmente sul viaggio di Joel come padre che ha perso la figlia e poi ha stretto un improbabile legame con l’adolescente Ellie, questo secondo capitolo si concentra prevalentemente sulla prospettiva di Ellie. Ora è lei a fare delle scelte difficili, quelle con cui il giocatore deve essere in grado di relazionarsi.
Questo gioco è interamente basato su scelte difficili e sulle conseguenze. Vogliamo che [il giocatore] le provi in ogni decisione che prende. Quindi anche la colpa è una conseguenza, una ripercussione di una scelta. Spesso, ma non sempre, può anche essere un segno di apprendimento e crescita.
Parlando delle ispirazioni mutuate dalla vita reale, Gross ha sottolineato che il co-sceneggiatore Neil Druckmann, essendo originario della Cisgiordania, ha ovviamente inteso rappresentare in qualche modo quel tipo di scenario radicato. In questo senso rientra ad esempio il conflitto tra le due fazioni dei WLF e dei Serafiti.
Violenza ed empatia in una Seattle distopica e irriconoscibile
Il personaggio di Ellie, pur sullo sfondo di una contesa tra clan rivali, ha i suoi scopi personali, che finiscono per gettarla nel mirino di queste due fazioni in guerra. Per lei sono un ostacolo da superare o da aggirare , ma è sul come che si è concentrato il lavoro di Naughty Dog. Continua Gross:
In quei momenti vogliamo sentire gli aspetti umanizzanti che entrano, sanguinano. E man mano che si avanza nel gioco, quelle fazioni saranno sempre più esposte, fino a quando si sentiranno pienamente realizzate. Quello che ci interessa è che non ci sono eroi o cattivi..
Ma solo, in sostanza, una escalation di violenza ed empatia. La Seattle ricostruita secondo le sfumature che già abbiamo visto, fa da cornice a riflessioni più ampie sul senso della vendetta. Alla lunga, forse non ci sarà scelta per Ellie (e per voi). È coinvolta in un conflitto troppo più grande per quello che è, un’adolescente strana e segnata da un virus che ha distrutto la società , lasciandola solo apparentemente immune.
Le premesse del capolavoro sono abbondantemente servite, e straordinariamente proiettate al nostro quotidiano. Inutile dire che tuttoteK continuerà a fornirvi ogni dettaglio ulteriore sino al fatidico 19 giugno.
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