Nintendo ha preso una chiara posizione in merito alle accuse dei presunti abusi di alcuni membri influenti della community del competitivo di Super Smash Bros Ultimate
Qualche giorno fa vi avevamo riportato di quanto la community e l’intero mondo videoludico sia stato segnato dallo scoppio della protesta #MeToo. Già Twitch, la popolare piattaforma di streaming, aveva calato la scure sugli account di alcuni utenti per presunti abusi in materia sessuale. Adesso tocca a Nintendo. La casa di Kyoto ha affrontato in modo deciso la faccenda di alcune accuse mosse contro diversi popolari giocatori di Super Smash Bros Ultimate.
Alcuni giocatori professionisti di Super Smash Bros Ultimate sono imputati per abusi
Negli ultimi tempi, la protesta di proporzioni globali nota come #MeToo, dopo aver fatto cadere diverse teste nell’ambito della cinematografia, si è diffusa a macchia d’olio anche nel contesto videoludico. Molte accuse di presunte molestie sessuali, abusi e altri casi rilevanti di cattiva condotta e comportamenti inappropriati hanno coinvolto giocatori e addetti ai lavori. Basti pensare che nelle ultime ore è saltato l’EVO Championship, grande istituzione degli eSports. Alcune accuse infatti sono ricadute sul presidente del management della kermesse, Joey Cuellar.
Anche la community del competitivo targato Super Smash Bros Ultimate ha avuto la sua dose di accuse. Alcuni giocatori del popolarissimo picchiaduro sono attualmente imputati di violazioni delle norme di comportamento in materia sessuale.
Siamo profondamente turbati dalle accuse sollevate contro alcuni membri della comunità del gioco competitivo. Sono assolutamente inammissibili. Vogliamo rendere noto che condanniamo qualsiasi atto di violenza, molestie e sfruttamento contro chiunque e che stiamo dalla parte delle vittime
Queste le dichiarazioni della casa di Kyoto alla BBC. Nintendo, ovviamente, non è coinvolta direttamente nell’organizzazione degli eventi in cui si dice che le violazioni abbiano avuto luogo, ma i fan si aspettavano comunque una chiara presa di posizione in merito alle accuse da parte del gigante dell’intrattenimento videoludico.
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