Naughty Dog: alcuni ex-dipendenti della software house americana dichiarano di aver coperto turni di lavoro lunghissimi, anche di 24 ore
Il mondo del lavoro è difficile, e non basta fare un lavoro che si ama per essere sempre felici e soddisfatti. Soprattutto quando le ore di lavoro non terminano mai. Il settore videoludico, purtroppo, non è estraneo a episodi di sfruttamento o mobbing. Recentemente sono venuti fuori parecchi casi di turni impossibili anche in software house molto famose, come Rockstar Games e CD Projekt RED. Ad aggiungersi alla lista Naughty Dog, l’osannata software house attualmente al lavoro su The Last of Us Part II.
Alcuni ex-dipendenti dell’azienda hanno rilasciato delle dichiarazioni sulle proprie esperienze lavorative. A quanto pare, molti di loro hanno dovuto sopportare ritmi di lavoro massacranti, con turni che andavano ben oltre il tempo pieno. Persino chi aveva contratti part-time, però, ha confidato di aver passato moltissime ore al lavoro. Questi ex impiegati di Naughty Dog hanno preferito non svelare la propria identità, ma le loro dichiarazioni sono allarmanti. Uno di questi ha confidato:
Può esserci una notevole tensione tra colleghi. E inoltre ci sono anche le pressioni da parte di quelli che sono effettivamente i tuoi manager. La pressione dei coetanei deriva dall’avere un team di persone brillanti, talentuose e dedite che lavorano duramente per un progetto insieme.
Un’altra fonte ha specificato che, sebbene non fosse obbligatorio accettare dei turni extra-lavorativi, era quasi impossibile terminare il lavoro nei tempi stabiliti evitando di fare straordinari:
La verità è che non ti dicono chiaramente che devi lavorare per ore extra. Ma devi completare il tuo lavoro. E la quantità di lavoro è semplicemente impossibile per chiunque. È semplicemente troppo. E se non raggiungi gli obiettivi vieni licenziato, quindi immagino che tu non abbia molta scelta.
Per quanto riguarda gli appaltatori dell’azienda, la situazione non è certo migliore delle precedenti: solitamente questi vengono pagati con salari minimi, in modo che così gli straordinari siano effettivamente appetibili. Uno di questi ha dichiarato:
Ci pagavano appena poco più del salario minimo, perciò la direzione usava questa strategia per rendere più appetibile il lavoro extra e spingerci a lavorare di più.. Durante il crunch time, che è durato molti mesi, abbiamo lavorato in media dalle 60 alle 80 ore settimanali. Ricordo di aver lavorato più di 100 ore l’ultima settimana di sviluppo di The Last of Us.
Naughty Dog: turni di lavoro massacranti
I turni, a quanto pare, sono stati particolarmente pesanti durante lo sviluppo di Uncharted 4. Un altro appaltatore ha detto:
Una normale settimana lavorativa per noi era di 12 ore al giorno per sei giorni, e non avevamo davvero scelta. A volte restavamo fino a mezzanotte o all’una di notte. Alla fine di Uncharted 4 abbiamo passato sette settimane a lavorare per sette giorni su sette, e accadeva che si facessero anche turni di 24 a rotazione. Per nove mesi non ho avuto una vita al di fuori del lavoro. Alcuni lavoratori se ne andavano alle sette invece di rimanere fino a tardi, ma di solito era per motivi medici. Chi di noi non lavorava abbastanza era più esposto al rischio di licenziamento rispetto a chi faceva questi turni.
Per di più, sembra che gli sviluppatori venissero trattati in modo diverso rispetto ad altri membri del team:
Era prevista una sessione di yoga che si svolgeva una volta alla settimana a cui gli sviluppatori potevano partecipare. Ricordo che un collega mi chiese se anche noi appaltatori potessimo fare yoga, ma i nostri manager ci dissero “No”. Raramente ci hanno procurato la cena durante gli straordinari. Credo che abbiamo cenato solo quelle volte in cui rimanevano anche gli sviluppatori. Sembrava che potessimo mangiare se, e solo dopo che gli sviluppatori avevano mangiato. Molti di noi si sentivano come se non facessimo veramente parte dell’azienda. Abbiamo fatto tanti sacrifici, solo per essere trattati come se non facessimo parte della squadra. Fa schifo. Questo, oltre alla quantità di ore extra che abbiamo lavorato, ci ha davvero logorato. Durante il mio soggiorno alla Naughty Dog non sono quasi mai stato a casa, e ho passato settimane senza vedere i miei genitori.
Le dichiarazioni di questi ex-dipendenti sono preoccupanti: noi gamer, appassionati come siamo, tendiamo a non sapere o a dimenticare quanto lavoro e fatica ci sono dietro lo sviluppo dei nostri titoli preferiti. Eppure, il settore videoludico è un’industria come un’altra: il lavoro va pagato e riconosciuto, sempre. Non c’è prodotto al mondo che deve valere più del tempo e della salute dei lavoratori, anche se fortemente atteso dal pubblico. Speriamo che dopo l’uscita di The Last Of Us II Naughty Dog impari a essere più clemente nei confronti dei propri dipendenti, e che non emergano più episodi del genere.
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