Un articolo di Jason Schreier, giornalista di Bloomberg, svela come dietro il ritardo del nuovo gioco di Ghost Story Games ci sia in realtà la mentalità stessa del fondatore e director Ken Levine
Ken Levine, creatore della celebre saga di BioShock, ha fondato nel 2017 Ghost Story Games, e si è trovato al lavoro sin dal 2014 su un suo nuovo gioco. Jason Schreier riporta le voci di 15 ex-membri dello studio, che vanno a svelare la reale natura di Levine e i numerosi problemi che hanno afflitto lo sviluppo del gioco. Mentre lo studio si trovava libero dalla sorveglianza del publisher, questo privilegio si è rivelato fatale per il lavoro e la salute mentale degli impiegati. E mentre Take-Two tollera la situazione, per via della fama e il talento di Ken Levine, l’operato di quest’ultimo risulta più che dannoso per il titolo che dovrebbe creare.
Ken Levine, un talento nocivo per Ghost Story Games
Mentre Ghost Story Games si pone l’obiettivo di rivoluzionare la narrativa videoludica, la visione di Ken Levine appare come un ostacolo invalicabile. Dopo aver causato la dissoluzione di Irrational Games, egli creò sotto Take-Two un nuovo studio con 11 membri selezionati, creando un team guidato da una mentalità da sviluppatore indie e supportato da un grosso publisher. Cercò poi di dar vita al suo concetto di “narrativa Lego”, dove l’esperienza di ogni giocatore risulterebbe unica, e i personaggi reagirebbero in modo diverso a seconda delle azioni intraprese, cambiando gli scenari in ogni partita. Ma con sole 30 persone e la continua espansione del progetto, la situazione diventava sempre più complicata. Poiché Ken Levine usa il metodo di scrivere e riscrivere un’opera sino a raggiungere la perfezione, egli finisce per abbandonare mesi di lavoro. Un fatto simile è accaduto con BioShock Infinite, prima che un producer riuscì a far rinsavire il director.
In aggiunta, i giudizi che Levine pone quando va ad esaminare i progressi nello sviluppo hanno costretto a gettare degli elementi ancora non ultimati. Quando alcuni membri dello studio hanno poi cercato di confrontare Levine, essi sparirono misteriosamente dall’ufficio, o si licenziarono. Il suo carisma attrae le persone; tuttavia, la sua indole è minata da costanti sbalzi d’umore e sfoghi di rabbia. Levine sa però che Ghost Story è un “errore di arrotondamento” per un publisher di titoli che ricavano una enorme quantità di profitti, e per questo nonostante tutto continua a ricevere i fondi per lo sviluppo.
Secondo l’analista Micheal Pachter, con un tempo sufficiente Levine sarebbe senz’altro in grado di realizzare un nuovo franchise per Take-Two, e per questo la compagnia non smetterà di fornirgli i finanziamenti necessari. Sembra però che ciò di cui ha realmente bisogno Ghost Story Games e il publisher, più di Ken Levine stesso, è qualcuno che sia in grado di mettere in riga il director.
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