Sembra che il Frostbite non sia un motore di gioco apprezzato da tutti, specialmente da parte di chi ci ha lavorato su progetti come Anthem
Uno dei motori di gioco più apprezzati per la sua capacità di garantire una grafica di alto livello e buone prestazioni è il Frostbite, ma non per i creatori di Anthem. Nato inizialmente come base fondante della serie Battlefield e sviluppato dalla stessa DICE, è diventato pian piano il motore di gioco cardine di molti giochi EA. Non è un caso se Anthem e le ultime iterazioni di FIFA hanno deciso di usare il Frostbite come lo scheletro portante.
Il Frostbite: evoluzione dai primi Battlefield ad Anthem
Dai tempi del grande passo avanti mostrato con Battlefield 3 la situazione sembra però essere cambiata. Già durante la beta del terzo capitolo della serie di Battlefield, il Frostbite aveva dato qualche motivo di incertezza come testimoniano i numerosi bug e glitch rilevati. Nonostante ciò all’uscita il gioco finale era comunque solido.
Sempre più di recente invece sono stati notati molti problemi. Per fare qualche esempio vi basta pensare a quanto accade con gli ultimi Battlefield, molto più soggetti dei precedenti a bug e glitch. Le ultime iterazioni di FIFA hanno riscontrato qualche nuovo difetto in alcune determinate situazioni gestite dal motore e non dimentichiamoci infine di Mass Effect Andromeda e della pessima accoglienza che ha subito.
Proprio dalla Bioware arrivano alcune lamentele. Aaryn Flynn ha recentemente condiviso la sua esperienza con il motore di gioco, manifestando un certo disagio al riguardo. “La mia esperienza con lui [il Frostbite, ndr] è stata più o meno questa: puoi fare cose fantastiche, andare molto veloce in certi punti, ma è molto delicato e molto difficile da maneggiare.“.
Secondo Flynn il Frostbite è come un auto di Formula 1, cioè velocissima, ma comunque estremamente fragile e complessa nella sua struttura. Proprio questi difetti del Frostbite hanno messo Bioware alle strette durante lo sviluppo di Anthem.
“È diventato sempre più difficile fare i contenuti che le persone volevano. Sempre più difficile muovere quel contenuto sulle pipeline e fare altre cose. Anche se avevamo più personale, squadre e ragazzi, eravamo comunque rallentati […]“.
Flynn ha lasciato Bioware nel 2017, ma da allora non sembra aver cambiato opinione. Anzi addita il motore di gioco come uno dei problemi portanti di tutto il progetto. Noi di tuttotek non siamo convinti al cento per cento di tali affermazioni, anche se sicuramente un fondo di verità c’è. Sicuramente il fatto che un titolo di EA come Star Wars Jedi: Fallen Order sia supportato da Unreal Engine qualcosa vorrà pur dire. Avete letto la nostra recensione sull’ultimo gioco di Star Wars?
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