Epic Games ha deciso di non coinvolgere o punire i pro player di Fortnite nel caso qualcuno di essi abbia preso parte alle rivolte di Hong Kong, al contrario di Blizzard Entertainment
Ultimamente, Hong Kong è scossa da alcune rivolte da parte dei cittadini contro il governo cinese e nei giorni scorsi queste rivolte hanno perfino coinvolto il mondo gaming. Se precedentemente Blizzard è intervenuta in favore del governo sospendendo un giocatore di Hearthstone in quanto sostenitore della protesta, oggi Epic Games annuncia, invece, di non voler agire in nessun modo contro quei giocatori di Fortnite che vogliono far sentire la propria voce in questa faccenda.
Le rivolte e la reazione di Blizzard
Sono mesi che la città di Hong Kong, ex protettorato inglese fino al 1997 e oggi sotto l’influenza della Repubblica Popolare Cinese, viene sconvolta da proteste proprio contro il governo cinese. I motivi della protesta sono molteplici, ma principalmente i cittadini di Hong Kong si ribellano alla decisione del governo cinese di introdurre una nuova legge, la quale prevede l’estradizione di tutti gli accusati di reati gravi.
Non era mai successo prima che una questione politica di questa portata coinvolgesse il mondo gaming, fino a qualche giorno fa quando Blizzard ha deciso di far sentire la propria in merito alla faccenda. Recentemente, la nota software house ha bannato un pro player di Hearthstone, conosciuto come Blitzchung, per aver preso parte alle rivolte di Hong Kong. L’azienda si è giustificata dicendo che un pro-player che prende attivamente parte in questioni politiche viola le proprie regole. Così facendo, però, la software house si è attirata molte critiche, in quanto questa sospensione è stata letta da molti come una mossa politica in favore del governo cinese.
Infatti, i fan di uno dei titoli di punta di Blizzard, Overwatch, è entrato a far parte della rivolta sui social. I fan hanno deciso di utilizzare l‘eroe cinese Mei come simbolo della rivolta di Hong Kong, a sostegno quindi dei rivoluzionari. Questo, però, ha portato anche a una serie di dubbi da parte della community cinese che ora sospetta l’imminente censura dei titoli Blizzard in Cina.
Epic Games sostiene le rivolte di Hong Kong
Questi eventi hanno portato l’azienda americana Epic Games a distanziarsi apertamente dalla faccenda, nonostante il grosso interesse a crescere nel mercato cinese, e di non voler assolutamente bannare o sospendere i giocatori che hanno intenzione di manifestare o prendere parte alle rivolte di Hong Kong. Epic Games, intervistata da The Verge, afferma di voler sostenere il diritto di tutti a far sentire la propria voce su questioni politiche e diritti umanitari. A queste affermazioni aggiunge che non ha intenzione di bannare o punire in alcun modo i giocatori di Fortnite o content creator solo per aver espresso le proprie opinioni in merito alle vicende di Hong Kong.
Qualcuno ha anche puntualizzato che Epic Games faccia comunque capo a Tencent, software house cinese che detiene il 40% delle azioni dell’azienda americana. Nonostante questo, dice il CEO Sweeney, Tencent non potrà fare nulla per cambiare la posizione di Epic in merito alla questione:
Finchè sono io l’azionista, fondatore e incaricato, nulla del genere succederà sotto il mio controllo.
Purtroppo, le tensioni sono ancora tante e noi ci auguriamo solo che presto la situazione si stabilizzi. Voi cosa ne pensate? Fatecelo sapere con un commento qui sotto e non dimenticate di continuare a seguirci su tuttoteK per tutti gli aggiornamenti dal mondo videoludico e non solo!
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