Il presidente Blizzard, J. Allen Brack, risponde alle critiche sulle controversie riguardanti la Cina e riduce il ban sul giocatore di Hearthstone Chung “blitzchung” Ng Wai
Durante questa settimana Blizzard Entertainment è stata travolta da una serie di controversie, con ripercussioni avvenute dopo al ban di un giocatore di Hearthstone Chung “blitzchung” Ng Wai e due presentatori. A causa di una presunta affiliazione troppo “radicale” con la Cina, la casa di sviluppo di Irvine ha visto ha la community di giocatori protestare attivamente contro le sue azioni.
Gli utenti hanno iniziato a cancellare le proprie iscrizioni a World of Warcraft, i loro impiegati protestare fuori dagli uffici, politici americani esprimere il loro disappunto ed in generale un movimento di boicottaggio della casa di sviluppo. Dopo quattro giorni di caos nella community è arrivata da Blizzard la risposta ufficiale sulla questione Cina.
Il presidente Blizzard risponde alle accuse sul caso Cina
In una lunga dichiarazione su blog ufficiale, il presidente Blizzard J. Allen Brack esprime la nuova posizione dell’azienda riguardo l’accaduto. Nel post viene detto che la punizione è avvenuta perchè Chung avrebbe violato le regole di condotta, esprimendo un’opinione politica durante un’intervista che doveva concentrarsi sul gioco. Aggiunge che le sue idee politiche non sono state un fattore decisionale, che se fossero state d’orientamento opposto non avrebbero cambiato le conseguenze. Continua dicendo che i presentatori hanno fallito nel mantenere la conversazione focalizzata sul gioco.
In conseguenza alle proteste per il ban di blitzchung, infine Blizzard dichiara di aver agito troppo frettolosamente. Ha quindi deciso di ridare il premio in denaro a blitzchung per la sua vincita e dimezzare la duarata del ban a sei mesi per le tutte le parti coinvolte. Qui di seguito un breve estratto della dichiarazione di Brack:
Vogliamo garantire alla nostra community un ambiente sicuro e inclusivo, rendendo chiare le nostre norme e le nostre regole. Tutto questo è al servizio di un altro tema a noi molto caro: il gioco pulito che vogliamo garantire a tutti i giocatori professionisti, come blitzchung, dei nostri titoli.
Blitzchung venne inizialmente sospeso dopo aver vinto una partita per l’Hearthstone Grandmaster. Successivamente alla partita rilasciò un’intervista indossando una maschera anti-gas dicendo “Liberate Hong Kong, revolution of our time”. La trasmissione venne immediatamente interrotta e messa offline. Di conseguenza venne privato della sua vincita e bannato per un anno assieme ai due presentatori. Blizzard successivamente venne accusata di simpatizzare troppo con la Cina. Per sapere nello specifico cosa è successo vi rimando al nostro precedente articolo.
Il futuro di Blizzard
Questa controversia sul caso Cina non fa certamente bene all’immagine di Blizzard Entertainment. Durante il Blizzcon 2018 la casa di sviluppo è stata infatti travolta dai fan inferociti, annunciando che Diablo Immortal sarebbe uscito solo per dispositibi mobili e non su PC. La casa di sviluppo dimostrò varie incertezze nella circoscrizione dei danni, fallendo nella riduzione del malcontento sia dentro che fuori il festival.
Tempo dopo questa controversia, una grossa fetta dei dipendenti Blizzard vennero licenziati in seguito ad una riorganizzazione interna. Questo venne recepito dalla community come un segno delle presunte cattive influenze da parte di Activision. Formano infatti dal 2007 un’unica azienda, Activision Blizzard. Vedremo se questo incidente avrà ripercussioni nelle vendite per il porting di Overwatch su Nintendo Switch.
La situazione per Blizzard dopo le polemiche sul caso Cina non sembra placarsi, specialmente dopo che Mei di Overwatch è diventata uno dei simboli della protesta di Hong Kong. Addirittura il presidente di Epic Games Tim sweeney si è schierata contro la decisione di Blizzard, ne parliamo in questa notizia. Per ora qui è tutto ma se volete essere aggiornati sull’argomento rimanete sintonizzati su tuttoteK!
Lascia un commento