Dark Souls: Remastered ci permette di rivivere il duro mondo dell’originale gioco di Miyazaki: scopriamo come possiamo rendere la nostra esperienza più semplice con un paio di trucchi e consigli!
Ammettiamolo, Dark Souls: Remastered è un gioco difficile. Non impossibile, certo, e i giocatori veterani considereranno ormai Lordran come un grande parco giochi pieno di meraviglie, ma i nuovi arrivati, o chi nel 2011 aveva solo provato il gioco di Miyazaki, potrebbero essere un po’ infastiditi dalla difficoltà del gioco.
Cerchiamo quindi un modo per diventare fortissimi in pochissimo tempo, per la precisione vi basteranno solo dieci minuti per essere delle macchine di morte… letteralmente, a dirla tutta!
Dark Souls: Remastered, alcuni consigli base
La guida vera e proprio è in formato video e potete trovarla a fine articolo, ma prima di buttarci nella visione è consigliabile leggere qualche veloce consiglio e indicazione. Una premessa alla premessa, però: questa guida si basa sull’idea che vogliate creare un personaggio fisico e non magico (quest’ultimo è più difficile da gestire per un nuovo arrivato, a dirla tutta).
Quello che state per vedere, inoltre, non è un metodo semplicissimo da mettere in pratica: bisogna imparare a eseguire alcuni movimenti molto precisi, quindi il mio consiglio è di non buttarvi subito a capofitto ma fare qualche test. Cosa intendo? È presto detto.
Il nostro video si divide in tre fasi. Tutte hanno partenza dal Santuario del legame del fuoco, il luogo di arrivo dopo la fase tutorial al Rifiugio del Non Morto. Appena arrivati, come vi suggerisce il gioco stesso, spendere subito le anime a vostra disposizione per livellare. La nostra quest, se mi passate il termine, è di fare molti livelli in poco tempo, senza dover farmare anime (ovvero i punti esperienza del gioco).
L’obbiettivo facoltativo è di ottenere un’arma molto potente che può essere equipaggiata e usata a una mano solo se abbiamo certe caratteristiche, ovvero 24 a Forza e 13 a Destrezza. La classe di partenza migliore è il brigante: le anime che avremo ottenuto dalla fase tutorial possono essere spese direttamente sulle caratteristiche Forza e Destrezza, per giungere al nostro obbiettivo più rapidamente, oppure possono essere spese su Vitalità e Stamina per semplificarci la vita nella nostra missione. La scelta è vostra. Altra cosa importante: è assolutamente consigliato mantenere il personaggio in fast roll, ovvero con un peso equipaggiato sotto il 25% del totale.
Fase 1: le ossa del ritorno | Dark Souls: Remastered
Fatto questo, possiamo completare la prima fase del video: non c’è alcun pericolo, come vedrete. Dobbiamo solo recuperare un tris di oggetti: le ossa del ritorno che ci permettono di tornare al falò (ovvero al checkpoint) da qualsiasi luogo e, soprattutto, senza perdere le anime in nostro possesso.
Fase 2: il boss e l’evocazione | Dark Souls: Remastered
La seconda fase è la più complessa, soprattutto perché per essere messa in pratica richiede che il personaggio sia in status Umano. Il vostro obbiettivo, infatti, è sconfiggere un boss avanzato già nella primissima fase di gioco: per farlo, dovrete evocare un alleato, pratica possibile solo in status Umano.
Per rendere il personaggio Umano è necessario essere in possesso di un consumabile, l’Umanità, e di utilizzarla. Una volta usata un’Umanità, vedremo un “01” in alto a sinistra: a questo punto dovremo sederci a un falò e selezionare la voce “Torna umano”. Le Umanità sono presenti in numero limitato, sopratutto nelle prime fasi di gioco: ne avrete ottenuta una dalla boss fight nel Rifugio del non morto e potrete trovarne tre vicino al falò del Santuario del legame del fuoco.
Dovete però sapere che, in caso di morte, perderete il vostro status Umano e dovrete ripetere il processo appena descritto: questo significa che per eseguire questa seconda fase del video avete un numero limitato di tentativi. Certo, potrete proseguire nel gioco normalmente e trovare altre Umanità, ma andrebbe un po’ contro l’idea di semplificarvi la vita.
Il mio consiglio, quindi, è di esercitarvi senza consumare Umanità e senza essere in possesso di anime, così da fare poi un tentativo più sicuro in status Umano. Potete vedere tutto il percorso da seguire nel video. A questo proposito, devo farvi notare un cosa molto importante: nel percorso che vi mostro nel video, ho già attivato un interruttore che apre un passaggio. Non potete proseguire senza attivare tale interruttore e trovarlo non è affatto difficile, ma se non conoscete già le Catacombe, ripeto il consiglio di fare una prima esplorazione senza essere in status Umano, così da risolvere
Fase 3: l’arma finale (più o meno) | Dark Souls: Remastered
Una volta completata la seconda fase, dovrete tentare una terza volta: in questo caso il nostro obbiettivo è ottenere lo Spadone del Re Tombale, l’arma che ci donerà Nito se decideremo di servirlo. Il percorso della terza fase è più semplice da eseguire soprattutto perché non richiede che siate in status Umano, quindi potete fallire quante volte volete. Potete anche cercare di eseguire questa terza fase prima della seconda, così da allenarvi ottenendo comunque una ricompensa. È molto importante, in questo caso, essere in possesso di un oggetto specifico: gli occhi della morte. Questi ultimi possono essere raccolti sul vostro percorso: nel filmato è mostrato chiaramente, quindi non saltate questo passaggio. Una volta ottenuta l’arma, potrete tornare indietro con un osso del ritorno (ottenuto con la prima fase) oppure esattamente come siete arrivati.
L’arma che otterrete può essere potenziata con le Titaniti del demone, ottenibili da nemici specifici: quando raccoglierete gli occhi della morte, dovrete evitare uno di questi nemici; se avete già le statistiche per equipaggiare lo Spadone appena ottenuto, potete tentare di abbatterlo. Fate però attenzione, è forte per il vostro livello e, soprattutto, per i vostri punti vita.
Vi lascio ora al video della guida di Dark Souls: Remastered!
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