Scopriamo in questa anteprima Hunter’s Arena: Legends, un battle royale fantasy con elementi di MOBA, MMORPG, e giochi di combattimento classici
Hunter’s Arena: Legends è il primo titolo del team di sviluppo coreano Mantisco, e punta a fondere elementi di MOBA, MMORPG, e giochi di combattimento in un innovativo battle royale fantasy. Il titolo è disponibile all’acquisto da qualche giorno in accesso anticipato su Steam, e la versione finale dovrebbe uscire tra circa 8 mesi. Vediamo in questa anteprima quali aspetti ci hanno convinto di Hunter’s Arena: Legends, e quali hanno assolutamente bisogno di rifiniture.
Un nuovo modo di approcciare il genere
Il mercato dei battle royale continua a macinare numeri da record, ma per avere una possibilità di catturare l’attenzione dei giocatori ad oggi è fondamentale proporre una propria visione del genere. Il team di Mantisco tenta quindi di integrare nel suo Hunter’s Arena: Legends elementi di MOBA, MMORPG e giochi di combattimento classici alle classiche meccaniche dei battle royale.Â
Il titolo è ancora in accesso anticipato, ma nonostante le buone idee di base, i problemi che lo affliggono sono comunque troppi. Come approfondiremo in questa anteprima infatti, le buone basi del combattimento sono rovinate ad esempio dal funzionamento delle combo, che va a danneggiare l’esperienza quindi in qualsiasi modalità di gioco.
Ad oggi il titolo presenta quattro modalità di gioco: Battle Royale Solo, Battle Royale Trio, Free For All e Tag Match. Le prime due modalità ci vedranno impegnati nell’affrontare altri 60 giocatori da soli o in un team di tre, senza possibilità di respawn. Nella modalità Free For All affronteremo invece altri 3 giocatori in un’arena, in cui il vincitore sarà determinato dai punti ottenuti allo scadere del tempo. Nella modalità Tag Match affronteremo infine solo un altro giocatore in un testa a testa, con la possibilità di scegliere 2 personaggi tra cui alternare durante lo scontro.
Come funziona la modalità battle royale – Anteprima Hunter’s Arena: Legends
La modalità centrale è ovviamente il battle royale, che presenta però subito un problema tanto semplice quanto grave: la mancanza di giocatori. Dopo un caricamento verremo infatti portati nell’area principale del gioco, con i vari mercanti ed NPC. Qui però ci troveremo ad attendere gli altri giocatori, minimo 20 per cominciare la partita, per tempi decisamente troppo elevati. Dopo diversi minuti di attesa si finirà quasi sempre infatti a giocare proprio con solamente altri 19 giocatori, in una mappa comunque dalle dimensioni pensate per ospitarne il triplo.
Per le poche partite che siamo riusciti a trovare abbiamo dovuto attendere in media poco meno di 10 minuti. La situazione non cambia provando a giocare sia di pomeriggio che di sera nell’attuale unico server europeo, situato in Germania. La maggior parte delle volte ci siamo semplicemente arresi e gettati in un Free For All o Tag Match, dove il numero molto ridotto di giocatori richiesti permette effettivamente di trovare partite in tempi standard.
Una volta riusciti a cominciare la partita, potremo affrontare i diversi nemici sparsi per il mondo per trovare oggetti e migliorare il nostro personaggio. Oltre a nemici deboli ed estremamente facili da sconfiggere, ci sono anche dei veri e propri dungeon da esplorare con boss fight finale, che ci premierà ovviamente con oggetti più utili. Come in ogni battle royale una zona sicura sempre più stretta ci farà poi entrare in contatto forzatamente con gli altri giocatori man mano che avanzeremo nella partita. A questo punto entra in gioco il combattimento PvP, uguale per tutte le modalità , e che affronteremo nella prossima sezione.
Combattimento – Anteprima Hunter’s Arena: Legends
Qui purtroppo anche la componente più importante del gioco non riesce a convincere nonostante qualche buona idea di base. Scegliendo tra uno degli attualmente 12 personaggi disponibili avremo a nostra disposizione un attacco di base, arti marziali (un attacco mirato a rompere la guardia), parry, schivata, e difese. Avendo come già scritto elementi MOBA, ogni personaggio ha poi un set di quattro abilità speciali, e una mossa Super.
Anche se all’inizio sembra abbastanza fluido e divertente, il problema principale del sistema di combattimento è nelle combo. Oltre ad essere facili da iniziare, sono molto spesso lunghissime, e stordiscono chi le subisce. L’unico modo per sfuggire alle combo è quindi quello di usare l’evasione, che può essere però poi riutilizzata solo dopo ben 2 minuti e mezzo. Questo significa essenzialmente che anche dopo aver sconfitto un giocatore, nel caso ne incontrassimo un altro nei minuti successivi non avremmo alcuna possibilità di sfuggire alla sua combo, con la quale potrà tranquillamente e velocemente ucciderci alla prima minima apertura delle nostre difese.
Comparto tecnico – Anteprima Hunter’s Arena: Legends
Parliamo infine del comparto tecnico, per fortuna aspetto abbastanza positivo. Il gioco sfrutta l’Unreal Engine, e contando che si tratta comunque di un indie e del primo progetto di un nuovo team di sviluppo, la presentazione grafica è abbastanza buona. Le performance non sono purtroppo però all’altezza, e impostando tutte le opzioni al massimo in un PC che monta un processore Intel Core i5-6600, scheda video NVIDIA GeForce RTX 2060 e 16 GB di RAM, si superano a malapena i 40 fps in 1080p. Anche abbassando le opzioni però la situazione cambia poco, e si fatica a mantenere i 60 fps persino a dettagli medi.
Durante soprattutto i battle royale abbiamo riscontrato inoltre qualche problema nel rendering delle ombre e altri glitch grafici. Nonostante poi sia teoricamente disattivabile nelle opzioni di gioco, nel nostro caso il motion blur rimaneva comunque sempre attivo. Stiamo parlando però di problemi alla fine abbastanza di poco conto, e a parte le prestazioni il comparto tecnico è più che sufficiente.
Qualche buona idea di base, ma troppi problemi nella realizzazione
Concludendo questa anteprima, Hunter’s Arena: Legends è un battle royale effettivamente innovativo e con diverse buone idee, ma reso semplicemente ingiocabile dall’assenza di giocatori. Tutte le modalità di gioco sono poi in ogni caso rovinate dai troppi problemi di bilanciamento e del sistema di combattimento alla base del titolo.
Spezzando una lancia in favore degli sviluppatori, sembra comunque che si stiano impegnando molto nell’ascoltare il feedback dei giocatori. Negli otto mesi che lo separano dall’uscita finale può valere sicuramente la pena quindi tenere d’occhio l’evoluzione del gioco. Ora come ora però, considerando che non si tratta di un free-to-play ma di un gioco venduto a circa 16 euro, non possiamo consigliarlo a nessuno.
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