In questa anteprima andremo a parlare di Lies o P, esponendo le nostre prime impressioni sulla demo giocabile e resa disponibile dopo il Summer Game Fest
Lies of P è stato uno dei protagonisti dell’evento principe del Summer Game Fest, la rassegna videoludica presentata da Geoff Keighley, durante la quale oltre a presentare la data d’uscita è stata annunciata la disponibilità di una demo giocabile; demo che abbiamo provato e giocato a fondo e di cui andremo a parlarvi in questa anteprima. Come di consueto il focus di questa anteprima sarà l’analisi di quanto provato (che rimane, per forza di cose, una piccola parte del gioco), di cui andremo ad evidenziare pregi e criticità e quanto, secondo noi, può essere ancora modificato prima del lancio sul mercato. Tutto pronto, dunque, per tuffarci in questa interessante e particolare versione dell’immaginario Collodiano.
Introduzione alla narrativa | Anteprima Lies of P
Il primo elemento che andremo a trattare in questa anteprima di Lies of P riguarda la narrazione e tutto ciò che rientra in questa macro-categoria. Non andremo ad introdurre delle questioni di trama, riteniamo che la godibilità del titolo e della sua componente tecnica passi proprio per il piacere della scoperta della lore e della trama in sé. Andremo, invece, ad analizzare la gestione della narrazione che, stando a queste prime ore di gioco, risulta essere da una parte in linea con quanto avviene in altri souls-like ma, allo stesso tempo, offre uno spunto in più. Spunto dettato, a nostro avviso, dall’origine del progetto stesso.
La storia di Pinocchio è una storia che si presta ad essere apprezzabile e apprezzata da diversi target di riferimento: contiene elementi molto adulti e complessi così come dei concetti facilmente assimilabili da un pubblico più infantile. Tutto ciò all’interno di Lies of P si traduce in dei dialoghi abbastanza efficaci in ambito comunicativo, capaci di essere criptici ma anche diretti. Apprezziamo molto questa caratteristica che rende il gioco, da un punto di vista narrativo, capace di rivolgersi sia ad un pubblico maggiormente abituato ai souls e sia a chi ci si approccia per la prima volta.
Parola chiave: derivativo | Anteprima Lies of P
Come riportato all’interno del titolo di questo paragrafo, una parola che potrebbe riassumere Lies of P è: derivativo. Il titolo ha chiarissimi, palesi, a tratti al limite del plagio, riferimenti a BloodBorne, il titolo di From Software pubblicato nell’ormai lontano 2015. A partire dall’ambientazione (di cui parleremo nel prossimo paragrafo) a finire al sistema di movimento e di combattimento, passando per l’interazione con alcuni personaggi rintanati all’interno delle proprie abitazioni. Degli elementi differenti, però, ci sono e ci riferiamo in particolar modo alla meccanica di evocazione degli spettri prima degli scontri con i boss e, in questo caso, si tratta di una meccanica che suggerisce a gran voce il nome di Elden Ring.
Detto questo, però, possiamo dire che Lies of P offre un’esperienza sicuramente interessante in termini di giocabilità ma, allo stesso tempo, presenta a nostro avviso alcune criticità. Ad esempio, se da una parte la presenza di un attacco stealth e dunque di un backstab è molto gradita e ci indirizza verso una determinata libertà strategica, questa stessa meccanica viene leggermente castrata dalla mancanza di un movimento silenzioso e dall’eccessiva linearità delle aree.
Quest’ultimo passaggio, a nostro avviso, risulta essere uno dei difetti maggiori di queste prime fasi di gioco di Lies of P. La struttura così classica e guidata delle zone della mappa non solo limita il senso e il piacere dell’esplorazione ma, soprattutto, aumenta di gran lunga la frustrazione che un souls-like può generare. Qui, dunque, subentra un secondo elemento critico, ovvero il bilanciamento. Fin dagli inizi si avverte quanto il titolo sia difficile ma allo stesso tempo sbilanciato. Ovviare a questo sbilanciamento consisterà nel percorrere e ripercorrere sempre le stesse aeree (ridotte) tentando di livellare il più possibile per poi procedere ad una boss-fight o a ciò che ci impedisce di progredire.
La frustrazione, in questo caso, può essere sì causata dalla continuità con cui si muore ma è altresì e soprattutto causata da un eccessivo senso di trial & error e dalla tediosità che può subentrare nel fare sempre lo stesso percorso, eliminare sempre gli stessi nemici e ripetere il tutto fin quando non si accumuleranno tanti erghi da poter livellare. A rendere tutto ciò ancor più complesso vi è una gestione della schivata che – anche in questo caso riprende molto da BloodBorne – non permette di rollare, complicando ulteriormente il tutto. Molto interessante, a nostro avviso, tutto ciò che riguarda invece la gestione delle armi, modificabili e combinabili e la gestione delle abilità.
Collodi e Steampunk, binomio azzeccato | Anteprima Lies of P
Nel momento in cui Lies of P fu presentato per la prima volta, siamo onesti, dopo un entusiasmo iniziale abbiamo avuto dei dubbi relativi all’amalgama che due elementi così diversi: il Pinocchio di Collodi e l’universo Steampunk, potessero avere se combinati. Tutti i nostri dubbi, però, sono stati risolti in circa 4 ore di test. Il mondo di Lies of P è estremamente affascinante e il lavoro effettuato sull’atmosfera, sugli ambienti (in particolar modo quelli interni) è artisticamente pregevole. Anche da un punto di vista grafico il gioco a nostro avviso funziona e regge alla grande anche in termini di frame rate. Ed è per questo motivo che la criticità sollevata nel paragrafo precedente risulta essere ancor più pesante per quanto ci riguarda.
Imbattersi in alcuni muri invisibili che seppur piccoli risultano comunque fastidiosi, rendersi conto di quanto le aeree della mappa siano effettivamente ridotte e lineari e la mancanza di una fisica sempre convincente (a tratti lo è), ci fa dispiacere e allo stesso tempo sperare in una correzione da qui al day one. Le animazioni dei personaggi, sia dei nemici che del nostro protagonista sono molto fluide e armoniche. Ci si trova, dunque, un mondo bello da vedere e da vivere: cupo, tetro e violento, in cui le bugie si calano perfettamente (e proprio le bugie avranno un ruolo interessante e tutto da scoprire all’interno del gameplay) ma che, probabilmente, risente di un game design eccessivamente classico.
In attesa di settembre
Eccoci, dunque, alle battute finali di questa anteprima di Lies of P. Come detto nel corso del testo siamo di fronte ad un titolo complesso, sia da giocare che da analizzare. Da una parte ci sono moltissimi spunti interessanti, dall’altra un ancoraggio ad alcune caratteristiche dell’immaginario dei souls-like che, a nostro avviso, soprattutto dopo Elden Ring, possono essere accantonate tentando di innovare un genere che rischia di diventare eccessivamente stantio. Non ci resta che attendere settembre e vi invitiamo a provare la demo di Lies of P per farvi un’idea di quello che potrebbe aspettarvi nell’avventura completa. Per ulteriori aggiornamenti e novità continuate a seguire le pagine di tuttotek.it. Per acquistare videogames a prezzo scontato date un’occhiata al catalogo di Kinguin.
Lascia un commento