Sempre più utenti stanno dimostrando una maggior attenzione nella protezione della propria privacy online. Ecco i consigli di panda security
Ci sono aziende che sono in grado di ricostruire profili di comportamento, demografici e di interesse grazie alle informazioni personali derivanti dagli smartphone, che poi vengono acquistate dalle imprese interessate. Sapendo ciò viene quasi spontaneo porsi alcune domande, e queste, sono le domande che Panda Security si è posta a tal riguardo:
Chi raccoglie questi dati come se ne serve? Tutto questo è legale? Come posso proteggere la mia privacy?
Le compagnie comprano i dati perché essi sono capaci di descrivere gruppi di persone o di prevederne comportamenti o caratteristiche. Per esempio Facebook e Google raccolgono grandi quantità di dati tramite la rete proprietaria per offrire agli inserzionisti una segmentazione più accurata ed efficace. Insomma, i dati servono alle aziende per capire chi siamo, dove andiamo e cosa cerchiamo.
I dati vengono raccolti da broker di dati. Queste aziende possono acquistarli da altri soggetti o raccoglierli direttamente. La Acxiom, per esempio, rappresenta una delle compagnie leader nel brokeraggio di dati, con un fatturato annuo di circa 1,1 Miliardi di dollari.
Panda Security: come proteggere la privacy su mobile
Panda Security, specialista in privacy e sicurezza, ha voluto concentrarsi sui dati che vengono condivisi dagli smartphone:
- Informazioni sulla posizione tramite geolocalizzazione
- Dati di navigazione tramite cookie
- Dati e file personali sul telefono mediante le autorizzazioni delle app
Di queste tre categorie l’ultima è quella più difficile da controllare. Le app gratuite spesso sono le prime a guadagnare sulla vendita dei dati dei propri utenti. Infatti, prima di accettare i termini e le condizioni di utilizzo, dovremmo sempre controllare che non includano la cessione dei dati a terze parti.
Per proteggere la privacy personale Panda Security ha stilato una serie di consigli utili in grado di limitare l’esposizione al rischi di condivisioni inconsapevoli.
- Disattivare la geolocalizzazione
- Attivare la navigazione in incognito
- Per navigare in modo ancora più anonimo è inoltre consigliato l’utilizzo di una VPN leggera
- Controllare quali app e servizi di terze parti hanno accesso ai nostri dati: è sconsigliato registrarsi a siti utilizzando login di altre piattaforme (“Accedi con Facebook”, “Accedi con Google”)
- Controllare i permessi alle app sul proprio cellulare: nelle impostazioni delle app é possibile disabilitare disattivarne l’accesso ai dati, o limitarne l’autorizzazione solo al momento dell’effettivo utilizzo
- Muoversi sempre su canali ufficiali, non scaricare app da link a download esterni
- Fare attenzione ai contenuti postati sui social
La consapevolezza è importante
La raccolta e la vendita di dati si muove in un ambiente si semilegalità . A seconda del paese nel quale ci troviamo, le leggi sulla privacy cambiano. In Europa si è un po’ più protetti grazie al GDPR, ma anche qui i dati vengono raccolti e venduti tramite vie traverse, che aggirano i controlli sulla privacy. È importante essere consapevoli di tutto questo. Facendo ciò si diventa immuni dalla comunicazione persuasiva che ci circonda, ma soprattutto si capisce davvero l’importanza delle informazioni.Â
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